8 sett. Tempo Ord. – Martedì – La preghiera liturgica
Signore, sia la mia preghiera come incenso al tuo cospetto (Salmo 141, 2).
• Mio Dio, quanto sarei avvilita della mia debolezza e nullità se, per lodarti, riverirti, glorificarti, non avessi Gesù Cristo, unico mio Bene, che lo fa ottimamente! Affido a lui le mie impotenze e mi rallegro che egli è tutto ed io nulla…
O Gesù, in te posseggo tutto. Tu sei il mio Capo ed io sono realmente un tuo membro. Tu preghi, adori, ti umilii, ringrazi in me e per me, ed io in te, poiché il membro è tutt’uno col Capo. La tua vita tanto santa e grande assorbe la mia, sì vile e meschina.
Tu sei eccellentemente la mia riconoscenza. Prenderò il calice della salute e con te offrirò un’ostia di lode, un sacrificio gradito, degno di Dio, sovrabbondante.
(B. M. Teresa de Soubiran, p 249. 259).
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• O Gesù, sei tu colui che io adoro come centro della Liturgia; sei tu che dai l’unità a questa Liturgia che posso definire il culto pubblico e ufficiale della Chiesa…
Tutto, nel culto mosaico, preparava la Liturgia cristiana di cui tu, o Gesù, sei il centro e la vita. Tu solo sei l’inno perfetto, perché sei la vera gloria del Padre; nessuno può glorificare degnamente il Padre se non per mezzo tuo: « Per lui, con lui e in lui, a te Dio Padre… ogni onore e gloria
O Cristo, tu sei il tratto di unione tra la liturgia della terra e la liturgia del cielo alla quale associ più direttamente i tuoi eletti. La tua Incarnazione è venuta a unire in modo sostanziale e vivente l’umanità e la creazione intera alla liturgia divina. È un Dio che loda Dio: lode piena e perfetta che tocca il suo apogeo nel sacrificio del Calvario.
(G. B. Chautard, L’anima dell’apostolato V, p 237‑8).
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da “Intimità divina”
Roma 1992