Tempo Ordinario 1, mar. – Il Corpo mistico di Cristo
Concedimi, Spirito Santo, la ricchezza di una piena intelligenza, onde comprenda il mistero di Cristo (Col 2, 2).
• O diletto Sposo e amoroso Verbo, in un modo a te noto e solo da te stesso inteso, tu generi il corpo della santa Chiesa…
Col tuo sangue ti formi un corpo bene organizzato, ben composto, del qual corpo tu sei il Capo, nella cui bellezza si compiacciono gli Angeli, si ammirano gli Arcangeli, se ne innamorano i Serafini, e tutti gli spiriti Angelici se ne meravigliano, e se ne nutrono ancora tutte quelle anime beate della celeste Patria.
E la SS.ma Trinità vi si compiace in un modo da noi ben inteso.
(S. M. Maddalena de’ Pazzi, 1 colloqui, Op. v 3, p 124‑5).
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• Aspiro a te, o mio Signore Gesù, e voglio aver parte con te e in te alla grazia del tuo mistero dell’ Incarnazione… Voglio unirmi a te, per esistere in te, vivere in te, portar frutti in te, come il ceppo nella sua vite.
O mio Signore Gesù, fa’ che io viva e sussista in te, come tu vivi e sussisti in una Persona divina! Sii il mio tutto e che io faccia parte del tuo Corpo mistico come 1′ Umanità è parte di un composto divino sussistente in due nature differenti.
Fa’ che io sia ossa delle tue ossa, carne della tua carne, spirito del tuo Spirito; che io riceva l’effetto della santa preghiera che tu facesti nell’ultimo giorno della tua vita, prima di avviarti alla Croce, quando dopo aver pregato i tuoi Apostoli hai pregato instantemente l’eterno Padre perché noi pure siamo una cosa sola come tu sei uno con lui…
In verità, io mi vedo assai lontano da te e dalla tua sacra Umanità, data la tua dignità infinita… Tuttavia, o Gesù, degnati di avvicinarti a me, di unirti a me, di incorporarti in me perché io viva e operi in te, perché io sia condotto, diretto e posseduto da te.
(P. De Berulle, Le grandezze di Gesù 2, 3, p 33‑4)
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da “Intimità divina”
Roma 1992