7 Sett. di Pasqua – Sabato – La via della croce – vigilia di Pentecoste
Vieni, Spirito Santo, consolatore perfetto…; nella fatica, riposo; nel calore, riparo; nel pianto, conforto (sequenza).
• O Spirito di Verità, fammi conoscere il tuo Verbo, « insegnami e ricordami tutto ciò che egli ha detto », illuminami, guidami, rendimi conforme a Gesù, un « alter Christus » facendomi intendere e amare la croce, comunicandomi soprattutto la sua pazienza, la sua umiltà, la sua obbedienza, rendimi partecipe della sua opera redentrice.
O Fuoco consumatore, Amore divino in persona, infiammami, bruciami, consumami, distruggi il mio io, trasformami tutta in amore, fammi giungere al nulla per possedere il Tutto, fammi pervenire alla vetta del « Monte n dove abita solo la gloria di Dio, dove tutto è pace e gaudio dello Spirito Santo. Ch’io raggiunga qui in terra ‑ attraverso la sofferenza e l’amorosa contemplazione ‑ l’unione più intima con la SS. Trinità, in attesa di venire a contemplarla svelatamente lassù in cielo nella pace, nella gioia, nella sicurezza dell’eterno convito.
(Sr. Carmela dello Spirito Santo, Scritti inediti).
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• Dove andrò, o mio Dio, e a chi ricorrerò se mi allontano dal tuo. Spirito? Non è forse il tuo spirito, o Signore, riposo nelle fatiche, sollievo nel pianto e ottimo consolatore in ogni angustia e tribolazione?…
Tu, o Santo Spirito, hai detto che a coloro che amano Dio, tutte le cose ritornano in bene; deh! ravviva la mia fede e fammi credere effettivamente a questa consolante promessa, dalla quale sorge la… speranza.
Non ti chiedo che mi liberi dalla tribolazione, ma che mi cambi la tribolazione in esercizio di vera virtù e in accrescimento di santo amore…
Fammi sentire, o dolce Ospite dell’anima, la tua benefica presenza, poiché promettesti di essere col tuo servo fedele quando egli soffre: Cum ipso sum in tribulatione (SL 90, 15)…
Ti chiedo dolce e tranquilla pazienza con la fortezza che è necessaria per soffrire senza colpa, senza lamenti, senza abbattimento di spirito, anzi con serena pace e con… merito.
Aspettando con ferma fiducia i consolanti effetti della tua infinita bontà mi riposo in pace sotto le tue ali e nelle tue mani rimetto il mio spirito, il mio corpo e tutte le mie cose, onde si adempia sempre in me il tuo volere.
(B. Elena Guerra, Invoc. e pregh. allo Spirito S. p 46‑8).
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da “Intimità divina”
Roma 1992