7 Sett. di Pasqua – Giovedì – Aspettando lo Spirito – Guidati dallo Spirito
Vieni, Spirito Santo… Vieni, padre dei poveri; vieni datore dei doni; vieni, luce dei cuori (Sequenza).
• Tu lo sai, o Signore, che ciò di cui l’uomo ha bisogno non è una guida visibile… ma soprattutto e prima di tutto un interiore, intimo, invisibile aiuto. Tu ti sei degnato di assicurargli una guarigione completa e non parziale soltanto; non ti sei accontentato di correggere ciò che sta alla superficie, ma hai voluto eliminare il motivo base, la radice di tutti i suoi mali.
Per questo hai pensato di penetrare nell’anima dell’uomo, e ti sei allontanato da lui corporalmente per poter ritornare a lui nello Spirito. Non hai voluto rimanere con i tuoi Apostoli come nei giorni della tua vita terrena, ma ti sei stabilito per sempre nel loro intimo, stringendo con essi rapporti più diretti e più veri, nella virtù del Consolatore.
(J. H. Newman, Maturità cristiana p 289).
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• O Spirito Santo accendi in me il fuoco del tuo amore e la fiamma dell’eterna carità. Moltiplica in me santi trasporti d’amore che mi portino presto all’unione trasformante.
Sottometti completamente alla volontà divina non solo la mia volontà, ma tutte le mie potenze e i miei sensi, cosicché io non sia più dominata in nulla dal mio amor proprio, ma solo dal tuo impulso divino e tutto si muova per amore, nell’amore, in modo che nell’operare faccia ogni cosa per amore, nel patire sopporti tutto con gusto d’amore.
Fa’ che il soprannaturale diventi l’atmosfera naturale in cui si muova l’anima mia. Concedimi continuamente… la tua assistenza amorosa, il senso di Dio, la conoscenza saporosa della tua divina presenza in me.
Rendimi docile, docibile, pronta a seguire le tue ispirazioni. Ch’io non ne lasci cadere neppure una invano, e ti sia sempre una piccola sposa fedele!
Rendimi sempre… più raccolta, più silenziosa, più sottomessa alla tua azione divina, più atta a ricevere i tuoi tocchi delicati.
Attraimi nell’intimo del mio cuore dove risiedi, o dolce Ospite divino, e insegnami a vegliare continuamente in orazione.
(Sr. Carmela dello Spirito Santo, Scritti inediti)
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da “Intimità divina”
Roma 1992