II settimana di Natale, sabato – Il Regno non avrà fine
Signore, fa’ che un giorno sia vera per noi la tua parola: « Venite, benedetti dal Padre mio, e ricevete il Regno preparato per voi » (Mt 25, 34).
• O Dio, il tuo regno eterno è glorioso e nobile quanto eccelsa è la tua maestà. Non tu derivi da origini dinastiche dal regno, ma il regno deriva da te. Sulle vesti e sul fianco, o Re nostro, porti scritto: Re dei re e Signore dei dominanti. Eterno è il tuo potere: lo scettro non ti sarà levato; il tuo regno non sarà frazionato: tribù, popoli e lingue, tutto a te servirà in eterno. Vero Re pacifico, tutto il cielo e tutta la terra desidereranno di vederti.
O quanto è glorioso il tuo Regno, o eccellentissimo Re, nel quale regnano con te tutti i giusti e le cui leggi sono: verità, pace, carità, vita, immortalità.
(S. Bonaventura, Il legno della vita 45, Op. mist. p 120-1)
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• O Dio, venga il Regno! Quando sarò nel tuo Regno? L’anima brama, languisce, vien meno anelando di entrare nei tuoi tabernacoli eterni, in quella città che non cadrà mai in rovina. Tutto passa, tutto fugge. Quando vedrò Colui che non passa? Quando sarò confermato in lui, in modo che non possa più temerne la perdita?
Oh! potessi giunger subito a questo Regno! Intanto regna in me, regna su tutti i miei desideri, regna tu solo. Non si può servire a due padroni, né avere due re, due oggetti che dominino nel cuore. Servirli è lo stesso che amarli.
Questo c’insegna il Figliolo tuo, la Verità stessa: nessuno può servire a due padroni, poiché « l’uomo odierà l’uno e amerà l’altro o accetterà l’uno e disprezzerà l’altro ». Non c’è via di mezzo: o amare od odiare, o accettare o sprezzare. Regna dunque tu solo.
(J. B. Bossuet, Meditazioni sul Vangelo 111, 51, v 1, p 233)
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da “Intimità divina”
Roma 1992