3 Sett. di Pasqua – venerdì 9/5/14 – La carità di Maria
O Maria, piena di grazia (Lc 1, 28), la tua intercessione ci ottenga un aumento di amore.
• O Maria, tu sei piena di grazia! Lo Spirito Santo, lungi dal riscontrare in te il minimo ostacolo allo sviluppo della grazia, ha sempre trovato il tuo cuore di una docilità meravigliosa alle sue ispirazioni. Per questo il tuo cuore è tutto dilatato dall’amore.
Quale gioia deve avere provato Gesù nel sentirsi tanto amato da te, madre sua! Dopo la gioia incomprensibile che nasceva per lui dalla visione beatifica e dallo sguardo di infinita compiacenza con cui il Padre celeste lo contemplava, nulla dovette farlo gioire tanto quanto il tuo amore, o Maria.
Egli vi trovava un compenso più che abbondante all’indifferenza di quanti non volevano riceverlo, trovava nel tuo cuore vergine un focolare d’amore incessante che egli stesso rendeva più vivo con i suoi sguardi divini e con la grazia interiore dello Spirito…
Tu hai ricevuto dal Padre il più perfetto cuore materno; un cuore in cui non ci fu mai la minima traccia di egoismo. È una meraviglia di amore, un tesoro di grazie: gratia plena. Il tuo cuore è stato forgiato non solo per Cristo… ma è stato creato pure per il suo Corpo mistico…
Tu abbracci in un solo amore Cristo e noi sue membra… Le anime che ti sono devote ottengono da te un amore purissimo: tutta la loro vita è un riflesso della tua… Il tuo desiderio è di far parte, a quanti ti appartengono, dell’amore che ti anima.
(C. Marmion, Consacrazione alla SS. Trinità 28, p 300‑2).
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• O Maria, chi sei tu destinata a divenire madre? Come meritasti ciò?… Come si farà in te colui che fece te?…
Sei vergine; sei santa, hai fatto il voto: molto è quellorche meritasti, ma molto è quello che ricevesti… Si fa in te colui che fece te, si fa in te colui per mezzo del quale fosti fatta; anzi, colui per il quale fu fatto il cielo e la terra, per il quale furono fatte tutte le cose; il Verbo di Dio si fa carne in te, ricevendo la carne, non perdendo la divinità. E il Verbo si congiunge alla carne… e il talamo di così grande connubio è il tuo grembo… (Sr 291, 6).
Ma più beata tu fosti, o Maria, nell’accogliere la fede di Cristo che nel concepire la carne di Cristo… Nulla ti avrebbe giovato l’essere sua madre, se tu non avessi portato Cristo più nel cuore che nella carne… La lode e la beatitudine maggiore, o Maria„ ti viene dall’aver fatto la volontà del Padre, secondo le parole di Cristo: « Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli mi è fratello e sorella e madre “ (Mt 12, 50)… Tu che hai fatto la volontà di Dio, fisicamente sei solo madre di Cristo, ma spiritualmente sei sorella e madre (De s. virg. 2, 3.5).
(S. Agostino).
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da “Intimità divina”
Roma 1992