6 Sett. di Pasqua – Lunedì – L’apostolato di Maria.
O Maria, Regina degli Apostoli, crea in me un cuore di apostolo.
• O Vergine santa, forma il mio cuore di apostolo a somiglianza di quello di Gesù; il Padre ti ha affidato questo Figlio per tutto il suo periodo di vita terrena; è da te che Gesù ha imparato ad amare, a offrirsi; è da te che ha imparato il gusto del sacrificio; è proprio questo il compito di una madre…
O Madre, chinati su di me e considera tutto ciò che mi manca per essere un apostolo insieme con tuo Figlio. Tu che hai ricevuto lo Spirito una seconda volta nel cenacolo per diventare la madre feconda del Corpo mistico, o Madre, forma in me l’apostolo.
Ti chiedo soprattutto due grazie, che non cesserò di implorare… la grazia dello spirito di preghiera e la grazia dello spirito di umiltà.
Che io sia così unito a Gesù che tutte le mie parole siano le sue parole; che sia così convinto del mio nulla, del mio peccato, della mia inutilità, della mia debolezza da non coltivare mai l’idea di appoggiarmi su me stesso, di compiacermi in me stesso, di voler tener solo per me anche la minima cosa.
So che se tu mi aiuti, se mi ottieni da Gesù queste due grazie, non ho più nulla da temere; non devo più temere che i miei desideri di santità siano folli; non ho più paura di essere esaltato…
Io voglio amare senza misura, donarmi senza misura chiamando tuo Figlio e il Padre con gli accenti veementi dello Spirito in me, impaziente, affamato, angosciato e sicuro della salvezza del mondo, del ritorno al Padre di tutti i miei fratelli per i quali il mio cuore di sacerdote sanguina fino al momento del loro ritorno.
(P. Lyonnet, Scritti spirituali p 158-9).
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• Vergine immacolata, tenerissima Madre!… Tu ti rallegri che Gesù ci dia la sua vita e gli infiniti tesori della sua divinità. Come non amarti e non benedirti, Maria, per questa tua grande generosità verso di noi?
Tu davvero ci ami come ci ama Gesù e per noi consenti di allontanarti da lui. Amare è dare tutto, anche se stessi e fu volesti provarlo restando il nostro sostegno.
Il Salvatore sapeva i segreti del tuo cuore materno, l’immensa tua tenerezza… Gesù ci lascia a te, refugium peccatorum, quando lascia la croce per attenderci in cielo.
Tu mi appari, o Maria, in vetta al Calvario, dritta presso la croce come un sacerdote all’altare, offrendo, per saziare la giustizia del Padre, il dolce Emmanuele, il tuo diletto Gesù. Madre desolata, di te disse un profeta: « non c’è altro dolore simile al tuo dolore ».
O Regina dei martiri, restando abbandonata, tu prodighi per noi tutto il sangue del cuore!
(S. Teresa di G. B. , Poesie 34, 21‑23).
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da “Intimità divina”
Roma 1992