4 Sett. di Pasqua – Venerdì – Madre nostra
O Beata Vergine Maria, tu sei la madre della grazia, tu la speranza del mondo; esaudisci i tuoi figli che gridano a te (BR).
• O Ancella santissima e Madre del Verbo, tu che la maternità presenta vergine e la verginità attesta madre, accogli nell’amplesso amoroso del tuo amore il popolo che ti cerca.
Tu, misericordiosa, guida sui pascoli dell’abbondanza il gregge che il Figlio da te generato redense col suo sangue; offri il nutrimento a coloro che ancora saranno creati, tu che l’offristi al Creatore; quelli che scorgi devoti ai tuoi piedi, glorificali per l’ossequio devoto che ti offrono; noi, che ci rallegriamo di portare il giogo soave della tua regalità, siamo da te custoditi e difesi.
Tutti coloro che in qualche modo cantano le lodi del tuo immacolato concepimento, vivano sempre come tuoi sudditi, o Regina, e, purificati da ogni peccato, giungano un giorno a Colui del quale, con la loro fede, ti proclamano Madre. Custodiscici nel tuo amore finché siamo nel tempo, affinché Colui che da te è stato generato ci possegga nell’eternità.
(Oracional Visigotico 233, da Pietà Mariana Ant. Litur, p. 18).
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• O Maria… Mater mea,… Madre mia! per me tu hai offerto la tua verginità, per me l’hai difesa, per me hai accolto la parola dell’angelo, per me hai offerto nel tempio, per me hai accolto la profezia di Simeone, per me misera a Betlemme, per me raminga in Egitto, per me povera e affaticata a Nazaret, per me cercante a Gerusalemme, per me silenziosa nel tempio, per me invocante a Cana, per me ansiosa a Cafarnao, per me sola nella grande assenza, per me straziata ai tribunali, per me desolata e forte al Calvario, per me orante coi Dodici, per me esultante nello Spirito, per me trionfante nei cieli…
Tutto questo fatto per me, voluto per me, tu mi hai amato, mi hai generato, mi hai accolto nelle tue braccia materne, ad immagine della provvidenza di Dio, prima che fossi, per me, per me… O amabilissima Madre!
Vergine benedetta, che non solo hai dato sembianze al Verbo adorabile, Figlio di Dio, ma quello stesso Verbo umanato hai offerto nel tempio a Dio Padre consacrandolo all’adempimento della sua volontà, accogli nelle tue braccia materne l’anima mia, presentala al tuo Figlio divino, unisci la tua preghiera alla mia affinché io sia eletto a compiere la volontà del Padre.
(G. Canovai, Suscipe Domine p 176.268)
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da “Intimità divina”
Roma 1992