P. Michelangelo Popoli (1841-1910) – Italia.
P. Michelangelo Popoli (1841-1910)
Nacque a Bagnara di S. Angelo a Cupolo il 7 settembre 1841 da piissimi e modesti genitori Nicola e Maria Giovanna Nobile. Fu battezzato l’ 8 Settembre, ed ebbe i nomi di Carmine Michelangelo perché nato in giorno di mercoledì dedicato al Carmine, di cui era tanto devota la sua genitrice.
A sei anni fu messo alla scuola del Parroco, ma non faceva profitto, e quindi fu mandato a Benevento a studiare sotto la direzione particolare di un Sacerdote, indi alle Scuole Cristiane, e dopo poco a quelle dei Gesuiti.
Nel novembre 1854 entrò in Seminario, e ne uscì nel giugno 1862, epoca dello scioglimento. Munito di commendatizia della Curia di Benevento, il 9 marzo 1865 si portò a Roma, e, dati gli esami presso il Vicariato, fu ordinato Suddiacono il 16 luglio, Diacono il 30 luglio, e Sacerdote il 15 agosto 1865.
Il 1° aprile 1875 andò come Curato in S. Maria Ingrisoni; dopo pochi mesi, col consiglio del suo confessore P. Vincenzo Mautone, Rettore di S. Angelo a Cupolo, decise di farsi Liguorino, e il 31 agosto 1876, all’insaputa della famiglia, partì per Roma, ove giunse l’ indomani.
Il 27 settembre 1876 partì per S. Nicolas-du-Port in Francia, e vi giunse il 1° ottobre. Cominciò subito il Noviziato, e vestì l’abito della Congregazione il 1° novembre. Fece la sua Professione il 15 ottobre 1877.
Tornato in Italia verso il 1884, fu destinato a Lettere, dove nel 1890 fu posto ad insegnare ai nostri giovanetti studenti le Belle Lettere.
Dopo la morte del P. Giuseppe De Feo, superiore di Marianella, nel 1902 gli successe nel governo della casa il P. Popoli. Nel 1907 fu destinato a Materdomini, ove morì il 6 marzo 1910, domenica. Celebrò la Messa all’ altare Maggiore alle sei; confessò donne sino alle nove; nell’assistermi alla funzione del Sacro Cuore, intonando: Tantum ergo, fu accidentato, e subito condotto in sacristia e poi in camera, e, dopo ricevuta l’Estrema Unzione, spirò, senza nulla avvertire.
La sera innanzi aveva fatta la Confessione Generale, perché già sentiva un malessere. A cena, essendo soli noi due, dopo aver io letto una pagina delle Glorie di Maria, si dispensò il silenzio, e il P. Ministro mi disse: «Mi sento la morte sulle spalle – leggi, leggi un’altra volta che la Madonna è la Speranza dei peccatori»!
__________________________
Profilo tratto da Biografie manoscritte
del P. S. Schiavone –
vol.3 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
__________________________
Profilo scritto su “San Gerardo“
_____________