P. Georg Agostinho Polster, C.Ss.R. 1890-1958 – Germania
P. Georg Agostinho Polster, C.Ss.R. 1890-1958 .
Il redentorista P. Georg Agostinho Polster, 1890-1958, Germania, Provincia di Monaco, poi Brasile. È stato per anni grande missionario, avendo imparato bene il portoghese: la sua predicazione era molto apprezzata per contenuti e chiarezza. Aveva una vena poetica ed era esperto in letteratura classica. Morì a 67 anni.
Dati Ufficiali
- Cognome = Polster
- Nome = Georg (Agostinho)
- Nazionalità = Germania– (Provincia di Monaco, poi Brasile)
- Nato = 18-Mar-1890
- Morto = 25-Feb-1958
- Professione = 29-Set-1911
- Sacerdote = 25-Lug-1916
Padre Georg Agostinho Polster era nativo di Krappenhofen in Baviera, dove nacque nel 1890. A 13 anni è entrato nel Juniorato C.Ss.R. professando nel 1911.
A causa di un’estrazione mal fatta di un dente dovette essere operato alla testa. Più tardi si è dovuto ripetere l’operazione con avvertimento del medico: un’altra operazione sarà impossibile. Ma con molte preghiere,si poté riprendere e continuare gli studi.
Chiamato nell’esercito per la guerra del 1914, fu esonerato grazie a questa operazione, la cui cicatrice (che ha sempre mantenuto) gli ha impediva di indossare il casco.
Nel 1916 è stato ordinato sacerdote e ha lavorato circa tre anni in Germania; poi fu trasferito in Brasile nel 1920.
Direttore e professore ddel juniorato, superiore a Cachoeira do Sul, P. Augustine è stato per anni anche grande missionario. Aveva imparato bene il portoghese, e la sua predicazione era molto apprezzata per contenuti e chiarezza.
Aveva una vena poetica ed era esperto in letteratura classica: così facilmente, a seconda delle occasioni, presentava versi di Orazio, Ovidio e Omero. Da esperto in latino e greco, questi erano i soggetti preferiti come insegnante.
È stato un grande confratello, per la sua calma e lo spirito di carità. Sapeva arricchire la conversazione con interessanti osservazioni, e la sua risata arrivava sempre dopo che gli altri avevano già riso.
Di costituzione forte, non si è risparmiato nel lavoro; e, in tutto fu uomo di profondo spirito di fede.
Intorno al 1955 si a manifestò una sclerosi cerebrale che lo costrinse a totale inattività. Poi per il peggioramento della malattia fu ricoverato in ospedale per un anno e mezzo.
Ritornato in comunità, frequenti erano le sue grida nervose, inquietanti e impazienti. Ma nei momenti di lucidità era molto grato quando qualche confratello pregava con lui preparandolo alla morte.
Negli ultimi mesi era ridotto come un bambino privo di sensi. Il 25 febbraio 1958 Dio lo chiamò all’eterno riposo, dopo oltre 30 anni di intenso apostolato.
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