P. Pietro Petrella (1726-1771) – Italia.
P. Pietro Petrella (1726-1771)
Trevico, il Comune più alto della Provincia d’ Avellino, quindi con clima piuttosto rigido, alto 1090 m. sul livello del mare, con 800 ab. Complessivamente (distante 24 Km. da Vallata, patria del Ven. P. Di Netta), nel medioevo si chiamava semplicemente Vico, e fu Sede Vescovile, poi trasferita a Lacedonia; divenuto feudo di Consalvo di Cordova, riprese il nome antico di Trivicum, (ch’era a un trivio), e chiamato anche Vico Baronia.
Nel 1726 Trevico diè i natali a P. Petrella, e perché nacque il 29 giugno fu chiamato Pietro Paolo. A 21anni entrò in Congregazione, e fece la sua religiosa professione, dopo espletato l’ anno di noviziato il 2 luglio 1748.
Il 5 gennaio 1752 S. Alfonso da Pagani gli diresse la seguente lettera:
«Viva Gesù e Maria!
Mi è pervenuto all’ orecchio che costì (a Deliceto) non si fa molta stima del nuovo Superiore, il P. Gallo, perché forse è giovane. Fate sapere a tutti di cotesta Comunità, Padri e Fratelli che vi sono e verranno appresso, che io voglio che si stimi ogni Superiore che mando, ancorché mandassi una mazza, come la persona mia; e voglio che si stimi e si gli ubbidisca come a me.
E chi non volesse fare così, V. R. me lo scriva puntualmente, perché sarà obbligo mio di correggerlo con penitenze esemplari, ed in fine, se non vi è altro rimedio, di mandarlo dalla Congregazione, ancorché fosse mio fratello carnale. Tolta la stima ed ubbidienza al Superiore, a che serve più la Congregazione?
Se il Superiore fa qualche cosa poi che non paresse buona, il soggetto lo scriva a me; frattanto ubbidisca e non mormori con altri. Leggete agli altri questa lettera, e da tempo in tempo V. R. me ne dia conto, e gliel impongo espressamente.
Viva Gesù, Maria e Giuseppe!
Fratello Alfonso del SS. Redentore
P. Pietro Paolo Petrella era uno degl’ intimi confidenti di S. Gerardo. Passò tre anni insieme a Deliceto, e poi gli fu compagno anche a Materdomini negli ultimi tempi.
Quando morì S. Gerardo, si udì nella sua stanza, un’armonia celeste, che imparadisava il Padre Petrella. Ed appena spirato, gli apparve, manifestandogli la gloria che già godeva in cielo.
Il 1746 agli Esercizi, predicati da S. Alfonso in Deliceto ai Sacerdoti ed Ordinandi, vi prese parte D. Giuseppe Petrella di Trevico. E questi, tutto commosso da ciò che aveva veduto ed udito, diceva ai suoi compagni: «Se voi aspirate ad un’ alta santità, raggiungerete certo il vostro fine nella Casa di Deliceto».
Suo fratello, Pietro Paolo, ancor giovine, colpito da queste parole, entrò nel noviziato l’anno seguente, e morì dopo venti anni di vita religiosa in odore di santità in Deliceto il 15 marzo 1771, ove fu fatto il di lui ritratto, che ora trovasi a Ciorani, e vi si legge:
«R. P. D. Petrus Petrella, Trivicanus, C. SS. R. inviolatus alumnus, in regulari observantia omnibus admirationi fuit, ac exemplo satis diuq. gravi morbo afflictatus, tolerantur pertulit cum virtute vixit, letto bono mortuus in hac domo d. VII Mar. A.R.S. 1771, aetatis suae 44 Congregationis vero an. XXIV.»
(Lett. I- 191. Berth. 348).
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Profilo tratto da
Biografie manoscritte
del P. S. Schiavone – vol.1
Pagani, Archivio Provinciale Redentorista
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