Studente Gerardo Perozziello (1912-1929) – Italia.
Studente Gerardo Perozziello (1912-1929)
Erano appena otto mesi che il piccolo Missionario Liguorino Gerardo Perozziello aveva fatta la sua Professione religiosa, e già fu giudicato dal Signore degno di ricevere la corona immarcescibile della gloria eterna, ad essere trapiantato, qual fiore olezzante di virtù dal giardino mistico della nostra Congregazione nell’ aiuole immortali del Paradiso.
Aveva offerta a Dio per la conversione dei peccatori, la sua promettente giovinezza, e aveva chiesto di morire, a somiglianza del suo Protettore S. Gabriele dell’ Addolorata, che a lui era sortito in quell’anno, nel primo anno del suo studentato.
Iddio esaudì la sua preghiera ed accettò l’ offerta del suo cuore.
Gerardo Perozziello, all’ età di 17 anni volò al Cielo, proprio la mattina dell’ Ascensione per corteggiare Gesù che saliva al suo Regno.
Tutto il paese di S. Angelo a Cupolo prese parte al cordoglio della intera Comunità per la perdita di questo caro giovanetto, e onorò la sua spoglia inviando ghirlande di fiori e prendendo parte all’esequie salmodiando e portando in mano ceri e rami di olivo.
Gerardo Perozziello sortì i suoi natali in S. Angelo di Mercato S. Severino il giorno 15 gennaio 1912.
Fu tra gli Educandi a Lettere.
Fece il suo anno di noviziato a Ciorani, e, fatta la Professione il 29 settembre 1928, passò allo Studentato di S. Angelo a Cupolo, e quivi cessò di vivere santamente il 9 maggio dell’anno 1929.
Disse un giorno ai suoi compagni: «Io morrò giovane». Giunto a S. Angelo a Cupolo, disse: «Qui devo morire».
Alcuni mesi prima di morire, presago del suo trionfo imminente, scrisse a tergo di una sua immagine con la Vergine, S. Alfonso e nostri Santi: «Vivrò in modo che possa un giorno esser messo in questa cartolina col motto: Consumatus in brevi explevit tempora multa».
«Abiti sempre nelle nuvole» gli dicevano i compagni di Educandato; ed egli, con una semplicità infantile: «Sono distratto, penso sempre al paradiso».
A soli 15 anni egli cantava:
«Vergine santa, a Te si volge pria
La forma angelica di Gabriele,
Del Divo eterno annunziator fedele:
Ave Maria!
Dice e veloce torna per la via
Alle celesti sfere ed ivi sente
Risonar per l’Empireo riverente:
Ave Maria!
Anch’io T’invoco, dolce Madre mia,
Consolatrice all’esule che giace.
Arde per Te nel petto mio la face.
Ave Maria!»
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Profilo tratto da Biografie manoscritte
del P. Salvatore Schiavone –
vol.3 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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