( ◊ in Francia) – P. Charles Parisot (1832-1900) – (+ in Francia)
P. Charles Parisot. Boulogne-sur-mer, 1900.
Il P. Parisot nacque l’ 8 gennaio 1832 a Vigneulles-sous-les-Côtes, diocesi di Verdun.
Dopo i brillanti studi al Seminario di Verdun, l’abate Parisot, l’indomani del suo sacerdozio, tormentato del desiderio della perfezione, volle dedicarsi a Dio nella vita religiosa e diventare Redentorista.
Professo, si dedicò con ardore al laborioso ministero delle missioni. Châteauroux, Fontainebleau ed Avon furono i primi campi del suo zelo. La sua intelligenza viva, il suo spirito delicato, il suo giudizio sicuro e soprattutto la sua bontà radiosa erano per la sua anima di apostolo altrettante armi potenti che sapeva maneggiare sempre con tatto ammirevole.
Il P. Parisot fu nominato Rettore a Boulogne. La confraternita della Sainte-Famille prese nuovo sviluppo, e fu così anche in altre opere di uomini e di donne. Dirigeva la sua comunità con calma, con saggezza unita alla grande bontà che gli era propria.
Sacerdoti e fedeli lo circondavano non solo di simpatica ammirazione, ma anche di un filiale affetto. Se aveva le virtù che fanno i santi, si può dire che il P. Parisot non era un santo triste, amava il buono scherzo: era il contenuto della sua carità di cui possedeva in maniera eccellente il segreto.
Cosa dire della sua compassione per i poveri? Nessuno può sapere quanto di questi perseguitati dalla sventura sono venuti a confidargli le loro pene e ricevere della sua mano caritatevole l’obolo del cuore. Compatendo le sofferenze fisiche, non era di meno per le sofferenze morali.
Uno dei suoi confratelli gli disse un giorno: “Padre Parisot, a volte siete troppo buono, i vostri penitenti lo dicono”. Egli rispose: ”Se Dio mi fa il rimprovero di essere stato troppo buono con i peccatori, gli dirò: “È colpa vostra, Signore, e non mia, non occorreva, mio Dio, di darmene l’esempio”.
E negli ultimi momenti della sua vita diceva: ”Sono felice di morire come Santa Teresa, figlio della Santa Chiesa, sacerdote di Gesù Cristo. Sono felice di morire figlio di S. Alfonso e della nostra cara Congregazione. … Che bellezza ci deve essere in cielo!… Come Maria deve essere splendente di bellezza…”
E rievocava poi il ricordo dei suoi antichi confratelli che andava a rivedere nell’eternità.
Il caro Padre rese la sua bella anima a Dio; la sua morte fu improvvisa, ma non imprevista – ”In fide et lenitate ipsius sanctum fecit illum” – Eccli, 45-1.
Professione: 29 settembre 1858.
Ordinazione sacerdotale: 2 giugno 1855.