18. Oscurità della Sapienza di Dio
La tua pazzia, o Dio, è più savia della sapienza degli uomini.
Mi hai mandato
a predicare il vangelo,
e non con un discorso sapiente,
perché la tua croce
non venisse svuotata della sua potenza.
Ahimè, per qualcuno dire croce
è dire una cretinata,
ma per chi, come noi, viene salvato,
è tua potenza divina.
Perché è scritto:
«Distruggerò la sapienza dei sapienti,
e l’intelligenza degli intelligenti».
Dov’è il saggio?
Dov’è, mi chiedo, Signore, l’istruito?
Dove il filosofo salottiero?
Non hai forse fatto impazzire
la saggezza dei mondani?
Poiché il mondo,
con tutta la sua sapienza,
non t’ha conosciuto.
E ora tu utilizzi una stupida cosa,
come le mie parole, la mia vita
e il mio esempio,
e con la inconsistenza
della mia predicazione
salvi coloro che vi credono.
Alcuni esigono segni
e altri cercano la saggezza,
mentre io predico te,
il Cristo crocifisso,
pietra contro cui inciampano in tanti
e una cretinata per molti di più.
Ma per i chiamati, tu sei
la potenza di Dio, la sapienza di Dio.
Perché la tua pazzia, Dio,
è più savia degli uomini,
e la tua debolezza
è più forte degli uomini.
(Prima Lettera ai Corinzi, cap. 1,17-25)
La sapienza di Cristo fa impazzire la sapienza di questo mondo fatto di adoratori dell’io. Alla splendente luce della verità divina, che sono mai tutti «i sapienti, i dotti e i ragionatori sottili di questo mondo»?
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Paul Hilsdale
Nel Signore Gesù – Preghiere dalle lettere di Paolo
ed. 2004
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