P. Vincenzo Ortega (1819-1892) – Italia.
P. Vincenzo Ortega (1819-1892)
La sua patria fu la ridente città di Salerno, ove nacque il 23 agosto 1819. Il suo genitore era usciere del Tribunale.
Entrato in Congregazione, fece la Professione il 1° novembre 1838, e dopo 5 anni si ordinò Sacerdote il 23 settembre 1843.
Nel 1860 fu carcerato, come tanti altri Padri, perché soggetti molto influenti sui popoli.
Dal 1878 al 1887 fu rettore del Collegio di S. Angelo a Cupolo. Durante questo periodo, e propriamente nel 1884, a tempo del Colera si offrì insieme ai Padri Pascale, Manfredi e De Notariis all’Arcivescovo di Benevento per assistere i colerosi; ma poi non essendovi stato bisogno, non vi andarono più; però fu un’edificazione pel popolo quando seppe una tale disposizione e generosità dei Padri.
Il 1887 da S. Angelo a Cupolo passò Superiore al nostro Collegio di Avellino.
Nel 1890 fu destinato Superiore ad Angri, ove dopo due anni se ne morì addì 2 settembre 1892.
- «Era un Santo da altare, dice il P. Barone. Tutte le virtù brillarono in Lui. Era tutto fuoco contro il peccato anche veniale. Tutto ciò che faceva di divozione, di Ufficio, di Rosario, tutto lo faceva innanzi al SS.mo Sacramento. Era l’assiduo contemplatore di Gesù Ostia».
- Aquino poi lasciò scritto: «Era dottissimo Missionario, la meraviglia di chi lo ascoltava. Fu tipo di osservanza regolare, modello ai veri Rettori zelanti. Si esercitava nelle mortificazioni, e sopportò quella più grande degli scrupoli, che lo martirizzarono in tutta la vita tanto da far pietà. Però di volto era sempre allegro, e nascondeva le sue eroiche virtù sotto un andamento semplice, anzi faceto.
Quando morì fu compianto da tutti, in modo speciale dai Confratelli e dagli Ecclesiastici.» - In fine, il P. Cianciuli Domenico mi diceva: «P. Ortega lasciò a S. Angelo a Cupolo gran nome di sé per la sua squisita affabilità con tutti; e per il suo lungo trattenimento in Coro, senza mai farsi vedere a passeggio era ritenuto da tutti per Santo.
- Nel predicare insinuava a dire l’Ave Maria al suono dell’Orologio; e siccome lui faceva molta limosina, inculcava che gli altri pure la facessero.
- In altro Libro ho letto: «P. Ortega era osservantissimo fino allo scrupolo, dotto, zelante, indefesso,ottimo operaio nella Vigna del Signore». Che bell’anima! In Pagani si conserva il suo Ritratto. P. Ortega fu anche Lettore di Filosofia.
Durante il suo rettorato a S. Ang. a Cupolo fu inaugurata la Strada Nuova.
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Profilo tratto da Biografie manoscritte
del P. S. Schiavone –
vol.2 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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