P. Giuseppe Orlandi, C.Ss.R. 1935-2013 – Italia
P. Giuseppe Orlandi, C.Ss.R. 1935-2013.
Il redentorista P. Giuseppe Orlandi, 1935-2013, Italia, Provincia di Roma. Storico di fama internazionale con una vita densa di ricerche e di moltissime pubblicazioni e nel cuore sempre l’amore ardente per la sua Congregazione. È morto a Roma a 78 anni.
___________
Dati Ufficiali
- Cognome = Orlandi
- Nome = Giuseppe
- Nazionalità = Italia– (Provincia di Roma)
- Nato = 08-Lug-1935
- Morto = 11-Ago-2013
- Professione = 29-Set-1954
- Sacerdote = 25-Ott-1959
P.Giuseppe Orlandi studioso redentorista
(08.07.1935 – 11.08.2013)
nel ricordo fatto da P. Giovanni Congiu, C.Ss.R.
Mi piace iniziare da un ricordo personale che risale a poco più di un mese fa; era l’8 luglio quando ci ritrovammo per celebrare la festa di compleanno di p. Giuseppe, col fratello Giuliano, la nipote, la dottoressa Maria che con tanta amabilità lo seguiva, e altri che lui stesso aveva convocati. Lo ricordo felice, veramente contento, anche se iniziava a sospettare la gravità del suo male. Ebbene in quella occasione volle preparare un intervento di saluto ai convenuti, nel quale ripensando alla esperienza della malattia che stava vivendo, faceva notare in particolare che questa lo aveva aiutato a riflettere sul valore della comunità, a constatare come i confratelli gli volevano bene, e come lui stesso voleva bene ai confratelli della sua comunità.
Mi pare che questo episodio ci aiuti a entrare in un modo di essere e di operare, per lui che era uno storico: rileggere la storia alla luce della realtà che si vive; il presente, spesso rimanda e si comprende meglio alla luce della storia. Vogliamo tenere presente questo riflettendo sulla Parola di Dio che abbiamo ascoltato e che deve naturalmente illuminare questa celebrazione.
Abbiamo ascoltato anzitutto il brano della lettera ai Romani, nel quale s. Paolo ritorna indietro nella storia fino alla caduta del primo uomo per farci comprendere la grandezza della Redenzione di Cristo, dicendoci che non è un semplice riannodare un filo che si era spezzato, o un ristabilire una relazione che si era interrotta: “Dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia”: è l’annuncio della Copiosa Redemptio che s. Alfonso ci ha consegnato e che ci impegna come Congregazione missionaria, cercando anche nuovi modi, nuove vie per la nuova evangelizzazione.
Anche il p. Orlandi era impegnato in questo come missionario redentorista, fin dalla sua professione religiosa nel 1954 a Marzocca, e la sua ordinazione presbiterale il 25 ottobre 1959 a Cortona. Laureato in Storia della Chiesa alla Gregoriana, insegnò nello studentato redentorista a Cortona fino al 1967, quando lo studentato fu trasferito a Roma. Nel gennaio 1968 fu nominato membro del nostro Istituto storico e della redazione di Spicilegium Historicum”, e si trasferì in questa casa di s. Alfonso, dove rimase per 45 anni, e dove due giorni fa, l’11 agosto ha terminato le sue fatiche terrene, spegnendosi quasi improvvisamente, sopraffatto da una malattia che non gli ha lasciato scampo.
In questi anni passati a S. Alfonso si è diplomato in Archivistica presso la scuola Vaticana e in Archeologia cristiana presso il relativo Istituto Pontificio; ha insegnato agiografia presso la Pontificia Università Lateranense, ed è stato socio di varie istituzioni di studi storici. Da molti anni era anche Consultore della Congregazione delle Cause dei Santi. (Durante la degenza al San Giovanni una sua preoccupazione era quella che per la prima volta non sarebbe potuto essere presente ad una riunione in Vaticano).
Ha scritto molto: è autore di numerosi saggi e articoli su Spicilegium Historicum e in molte riviste specializzate. Un impegno particolare per lui negli ultimi anni è stata la collaborazione nell’opera della Storia della Congregazione e soprattutto il suo impegno come curatore della edizione critica delle lettere di s. Alfonso: Il Carteggio è un’opera per la quale la Congregazione e aggiungerei anche la Chiesa e il mondo della cultura in generale, gli sono debitori. Ancora stava lavorando anche sulle lettere di s. Alfonso, quando la malattia lo ha bloccato inesorabilmente.
Non mi risulta che abbia mai predicato una missione o abbia mai svolto impegni apostolici direttamente, ma sentiva profondamente che tutto il suo lavoro era al servizio della Congregazione e della Chiesa, era il suo contributo alla evangelizzazione.
E, se poteva, quando occorreva lasciava i suoi studi per il confessionale: da tantissimi anni tre volte all’anno si recava a Bussolengo per aiutare la comunità a offrire il servizio delle confessioni nel santuario della Madonna del Perpetuo Soccorso; lui stesso si preoccupava di trovare altri confratelli che lo accompagnassero per il ministero.
Ma davvero si può dire che è stato missionario redentorista soprattutto attraverso la sua opera di storico, con la quale ci aiuta a rileggere il passato per comprendere meglio il presente e renderci conto della bellezza della nostra storia e del nostro presente illuminato da Cristo Redentore.
Le Beatitudini del brano del vangelo ci aiutano a rileggere la sua vita e la sua opera proprio alla luce del Vangelo.
Siamo consapevoli pienamente che la Congregazione redentorista subisce una grave perdita con la morte di p. Giuseppe; anche alla nostra Provincia Romana mancherà molto il suo sempre prezioso contributo, soprattutto nel Capitolo provinciale di cui ha fatto parte da tantissimi anni; per la sua stessa famiglia di origine è una gravissima perdita.
Ma insieme vogliamo ringraziare il Signore per aver donato al fratello Giuliano, ai parenti, ai colleghi professori, agli amici, e a noi suoi confratelli, un uomo davvero povero in spirito, mite, misericordioso, operatore di pace, amante della giustizia… Gesù conclude dicendo: “Grande è la vostra ricompensa nei cieli”: è quello che chiediamo insieme continuando la nostra celebrazione: che il Signore gli dia la ricompensa per le sue fatiche e la beatitudine eterna riservata ai suoi servi fedeli. Intercedano per lui la nostra cara Madre del Perpetuo Soccorso, che p. Giuseppe ha amato e fatto amare, il nostro Padre sant’Alfonso e i santi e beati redentoristi; insieme con loro possa lodare in eterno la Misericordia e la Bontà del nostro Dio. Amen.
(Omelia pronunciata ai suoi funerali dal P. Provinciale P. Giovanni Congiu il 13/8/2013).
I confratelli della Provincia Romana gli hanno dedicato l’intero numero del Bollettino di settembre 2013.
_____ Leggi il file originale pdf _ In italiano