P. Giovanni Tommaso Nittoli (1730-1785) – Italia.
P. Giovanni Tommaso Nittoli (1730-1785).
Sortì i suoi natali in Lioni, presso Materdomini, verso l’ anno 1730.
S. Alfonso parlando di lui, così scriveva da Ciorani il 15 febbraio 1749:
«Don Pompeo mio, fammi capitar quelle lettere. Per quel giovine già scrissi, mentre il Vescovo (di S. Angelo dei Lombardi) non vuole accettare il patrimonio in Curia, se non quando si ordina, potete mandarlo.
Ma come vi pregai, V.S. veda almeno il suo patrimonio e le scritture per assicurarsi che sul patrimonio non vi sia qualche taccolo [chiacchiera, debito].
Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!
V.S. già saprà che abbiamo avuto l’ approvazione Pontificia. Ne ringrazi Gesù cristo per noi. Viva Gesù !»
(Lett. Vol. 1. pag. 160).
Giovanni Nittoli fu ammesso al noviziato il 6 aprile 1749, fece la sua professione il 28 marzo 1750, e dopo una santa vita, morì nel giovedì santo del 1785 in Pagani.
Si raccontano varie grazie ricevute per sua intercessione.
L’ 11 gennaio 1756 S. Alfonso scriveva a P. Caione rettore di Materdomini:
«Per il P. Nittoli già vi ho scritto che seguiti a far da Prefetto, secondo quel che mi scriveste nell’ultima. Ditegli non però, da parte mia, che non faccia difficoltà a dar l’assoluzione, per anche più volte la settimana, ai nostri Fratelli che si accusano di soli peccati veniali avvertiti, o presenti o passati; purché al presente non ci sia abito con recidivanza, e senza segno straordinario».
(Lett. 2- 160).
P. Nittoli, figlio dia Don Luca, rinomato Medico e Chirurgo, era cognato al Servo di Dio Notar Vincenzo Ronca morto il 1824 di anni 84. Aveva conosciuto S. Gerardo (17 aprile ore 21 sabato. santo a Lioni) ed era penitente del P. Celestino De Robertis , e poi del P. Luigi Ferrante.
Ogni anno da Lioni, veniva qui, a Materdomini per farsi un corso di santi ritiri di 15/20 giorni, e qui passava tutte le ore in continua compagnia di Gesù Sacramentato, ed ogni mattina si faceva la santa comunione. Assisteva a tutte le Messe con grande devozione e raccoglimento. Spesso fu veduto spargere tenere lacrime, segno dell’interno gaudio.
Da tutta la Comunità era venerato come un uomo di gran santità. I Padri ed i Fratelli facevano a gara per trattenerlo più a lungo in collegio, e passando per Lioni non mancavano di andare a fargli visita, sapendo bene che gran festa avrebbe fatto il Servo di Dio in vederli in sua casa.
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Profilo tratto da
Biografie manoscritte
del P. S. Schiavone – vol.1
Pagani, Archivio Provinciale Redentorista
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