Fratello Josef Engelmar Neuhierl, C.Ss.R. 1865-1909 – Baviera/Brasile
Fratello Josef Engelmar Neuhierl, C.Ss.R. 1865-1909.
Il redentorista Fratello Josef Engelmar Neuhierl, 1865-1909, Baviera, Provincia di di Monaco, poi Brasile. Una figura di Fratello che richiama quella di San Gerardo: I fedeli lo ritenevano un santo; i confratelli restavano edificati da quella figura di religioso che non aveva mai perso tempo: in cappella era sempre in ginocchio, caritatevolo con tutti. Morì a soli 44 anni.
Dati Ufficiali
- Cognome = Neuhierl
- Nome = Josef (Engelmar)
- Nazionalità = Baviera – (Provincia di Monaco, poi Brasile)
- Nato = 08-Gen-1865
- Morto = 19-Feb-1909
- Professione = 08-Set-1902
Fratello Josef Engelmar Neuhierl era il più giovane di diciassette fratelli. Nacque in Baviera nel 1865 in una una famiglia ricca e molto religiosa. Pio e serio da bambino, diventò, in gioventù, un modello per i suoi compagni nelle varie associazioni religiose di cui fu membro.
In questo periodo decise di seguire la sua vocazione. Dopo aver letto un libro sulla vita consacrata, disse un giorno a sua sorella: “Sai che cosa ho deciso? Ho pensato molto se avessi dovuto sposarmi, ma ora ho deciso: ho intenzione di entrare in convento “.
Questa risoluzione non fu una sorpresa per i suoi compagni che sempre lo avevano ammirato come esempio di raccoglimento e di mortificazione. Tutti sapevano che in questo tempo era abituato a dormire su due nude tavole, nella più grande povertà.
Prese l’abito dei Redentoristi nel 1898, fece i voti l’8 settembre dell’anno successivo; e poi la professione perpetua nel 1902.
Nello stesso anno riuscì ad ottenere il permesso di andare a lavorare in Brasile, e qui arrivò nel mese di novembre. Per qualche tempo fu ad Aparecida, poi fu trasferito a Penha come cuoco e portinaio.
Di questi anni restano cinque lettere scritte da lui ad una delle sue sorelle, in cui si firma sempre: Engelmar, servo dei servi dell’Altissimo, missionario di Dio, povero di beni di questo mondo.
Il 26 ottobre 1908, subì una violenta emottisi, ed egli annunciò ai confratelli che sarebbe morto presto. Infatti, mesi dopo, il 19 febbraio dell’anno successivo, la morte lo rapì.
Nei suoi ultimi giorni non riusciva a pronunciare neppure una parola. Ma alla vigilia della sua morte, in uno sforzo supremo, si pose a sedere sul letto e chiese al Superiore: “Padre, la sua benedizione.” Furono le sue ultime parole.
Ammirato e amato da tutti coloro che lo incontravano in portineria o in chiesa, l’umile frate Engelmar ha avuto un funerale tra i più accorsati.
Il signor André Bonotti finì con stancarsi di fare copie della fotografia del Fratello e distribuirle alle persone interessate, che lo ritenevano come un santo.
E i confratelli che lo avevano conosciuto, restavano edificati da quella figura di religioso che non aveva mai perso tempo: in cappella era sempre in ginocchio, caritatevole con tutti, mortificato al punto da non sedersi sul banco o sulla sedia nelle ore di ricreazione.
Un santo confratello, era quello che dicevano tutti.
CERESP
Centro Redentorista de Espiritualidade – Aparecida-SP
Pe.Isac Barreto Lorena C.Ss.R.(In memoriam)
Pe.Vitor Hugo Lapenta CSsR
Pe.Flávio Cavalca de Castro CSsR
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