Muccino Michelarcangelo redentorista

P. Michelarcangelo Muccino (1830-1860) – Italia.

P. Michelarcangelo Muccino (1830-1860)

Nacque a Montagano, in provincia di Campobasso, nell’anno 1830, da genitori civili Mario e Maria Giovanna Cecchitto.
All’età di 15 anni vestì l’abito da Redentorista. Per ben due corsi istruì i nostri studenti nella letteratura e in diverse lingue.
Dopo il quarto anno d’insegnamento per le troppe occupazioni diè alcuni sbocchi di sangue. Nel corso della sua grave malattia si mostrò sempre pazientissimo.

Fu molto devoto della Vergine Immacolata, e col nome di Maria sulla bocca morì nel collegio di Materdomini nella notte del 22 Settembre 1860, di soli anni trenta.
Aveva un’anima ingenua e modesta.
Ebbe per discepolo il P. Provinciale D. Antonio M. Losito, morto in concetto di santità e lo studente Manfredi, morto santamente.

Il teschio del P. Muccino si conserva nell’archivio [di Materdomini], accanto alle altre sante reliquie.
Il cadavere fu sepolto nel camposanto vecchio di Caposele, e l’arciprete Santorelli lasciò scritto nel registro dei defunti :«Egregius Pater Ligorinus et alumnorum Lector doctissimus. Sacr. ref. piissime obiit, annorum 30».
Il P. De Luca lasciò scritto nel libro delle messe :«D. Michelarcangelo Muccino a 16 anni compiuti fu ammesso al noviziato nel dì 11 Novembre 1845, e indossò l’abito l’8 dicembre.

La sua condotta nell’anno del tirocinio fu sempre uniforme, e quantunque di temperamento sanguigno non diede mai ombra di variabilità.
Parco nel parlare, modesto oltremodo, e fu in tutto il compiacimento del suo maestro e dei connovizi.

Nonostante le mortificazioni della carne in tutti gli esercizi più che comuni soffriva nel noviziato, frequente emorragia del naso, non facendo mai alcuna lagnanza.
Compariva di mediocri talenti perché attrassato negli studi; ma professo fece tanto rapido avanzamento che fu destinato lettore di letteratura. Ricusò insegnare il francese in corte; deprezziò la sua salute con lo studio; dopo più mesi di infermità morì di emottisi».

Il P. Provinciale Costantino M. Petrone, suo nipote perché la madre Maria Giovanna era la sua nonna, mi diceva che P. Muccino era un vero genio in letteratura, un personaggio di carissima memoria fra i nostri.
I suoi discepoli, come i PP. Losito e Barbato, e tutti che hanno avuto di lui qualche conoscenza, cantano meraviglie del suo valore letterario; dicono che alle volte, preso dall’estro, improvvisava strofe di fattura prettamente oraziana ed esametri che avevano l’aria e l’impronta di Virgilio.
I frammenti latini ed italiani che rimangono del P. Michele Arc. Muccino, accuratamente studiati, rispondono alla bella fama levatasi tra noi intorno a sì caro nome.
Era anima sensibilissima, vereconda e timida; impaurito, evitò la corte dove fu desiderato a maestro dei figli di Ferdinando II; per mancanza di animo mai aprì bocca a parlare dal pergamo.

Trascrivo una sua lettera diretta al P. Orlando.

I. M. I. A.  Veneratissimo mio P. Prefetto.
Vi ringrazio vivamente dei lieti e sinceri auguri che mi porgete nella ricorrenza del mio onomastico. Voglio sperare che le vostre preghiere mi rendano propizio il mio avvenire.
Debbo però confessarvi che se prima mi lusingava riacquistare la salute perduta per le fatiche durate nella scorsa està, ora ne diffido affatto.
Il R.mo m’impone proseguire la scuola, ed in codesto collegio. Ho esposto tutte le mie ragioni in contrario: non sono state valutate; mi è forza sobbarcarmi nuovamente al peso enorme da cui mi credevo liberato.
Ma codesto clima mi sarà poi salutare?
Essendo libero dalla scuola, il clima di Caposele mi avrebbe immensamente giovato; ma quello di Pagani se mi nocque senza scuola molto meno potrà giovarmi con questa seria occupazione.
Un sol pensiero mi conforta; ed è quello che godrò della vostra dolce ed amorevole compagnia.
Rivedrò il mio padre, tratterò nuovamente con colui che mi ha tanto beneficato, ed è stato sempre tenerissimo del mio bene.
Lascerò persone egualmente a me care; ma Dio lo vuole: mi è forza ubbidire.
Ciò posto vi prego procurarmi e farmi accomodare una stanza buona. Io col voto del R.mo presceglierei l’ultima nel dormitorio di S. Raffaele. Ben conoscete le stanze che lascio in Caposele, mi raccomando alla vostra usata bontà e polizia.
L’ottimo ed amabile P. Sabetti in quanto a salute è assai migliorato: in quanto al suo stato interno. Egli mi dice di avervene abbastanza parlato nelle lettere che vi ha inviate.
Questi giovani memori della vostra bontà per essi vi baciano le mani. Il P. Rettore, il P. Procuratore ed il P. Prefetto vi respingono centuplicati i loro ossequi.
Io penso di venire costà verso la fine del corrente, ricordo a V. R. onorarmi di qualche comando. Compiacetevi fare le mie parti doverose col P. Rettore e Ministro.
Vi bacio le mani e con sincerità di affetto mi dico.
Caposele 1 Ottobre 1858.
Vostro Ubb.mo ed aff.mo figlio in G.C.
Michel Arcangelo Muccino del SS. Red.re

Il P. Michelarcangelo Muccino fu uomo di grande ingegno, letterato e versatissimo in maniera mirabile negli autori classici latini, italiani, greci, francesi.

A 27 anni fu impiegato Lettore di belle lettere allo studentato di Materdomini. Di malferma salute andò a Pagani per cambiamento di clima, ma quivi l’incolse subito l’emottisi; fu mandato al collegio di Vallo, e di là a Materdomini, chiedendo egli stesso in grazia di andare a morire accanto a S. Gerardo, onde morire rassegnato di quel male che spense anche il Santo. Fu di vita santa; e si narra che in morte gli apparvero i demoni, ai quali egli resistette coi nomi di Gesù, di Maria e di F.llo Gerardo. Non aveva che 30 anni. (Manoscritto del P. Biagio Parlato).

Versetti del P. Muccino nell’orologio:
«Tempora non sentit: tempus metitur amussim.
«Perdocet ac homines tempore rite frui».

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Profilo tratto da Biografie manoscritte
del P. S. Schiavone –
vol.2 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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Montagano (CB) è patria meritoria di diversi Missionari Redentoristi che si sono distinti per zelo e santità di vita e tra essi alcuni portavano il cognome Muccino.
Montagano (CB) è patria meritoria di diversi Missionari Redentoristi che si sono distinti per zelo e santità di vita e tra essi alcuni portavano il cognome Muccino.

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