P. Antonio Muccino (1894-1976) – Italia.
Alle prime ore del 24 settembre 1976, il P. Antonio Muccino senior ci dava l’arrivederci al Cielo. Gli ultimi tre mesi della sua vita dominati da una sofferenza continua, a causa di un tumore addominale, sono serviti al Signore per far irradiare ulteriormente la dolce bontà del caro Padre.
La comunità del Colle S. Alfonso, specialmente gli studenti, hanno testimoniato la loro stima ed il loro affetto con una assistenza squisita e diuturna, soprattutto all’ospedale A. Maresca di Torre del Greco, ove anche il cappellano, il nostro P. Manuli, si è prodigato instancabilmente.
Il P. Antonio Muccino nacque a Montagano (CB) l’11 novembre 1894. Ragazzo, entrò come aspirante nel collegio di Scifelli. A Ciorani professò il 16 ottobre 1913. Fu ordinato sacerdote il 26 marzo 1921.
Gli fu assegnata la missione di insegnare. Professore colto ed impegnato, ha insegnato materie letterarie, specialmente il latino quasi per tutta la vita: « il novantacinque per cento dei Padri della nostra Provincia sono stati miei discepoli», amava ripetere. Effettivamente la sua vita l’ha spesa in mezzo ai giovani e per i giovani: la sua semplicità lo metteva a suo agio a contatto con le anime giovanili.
La sua umiltà gli faceva accettare con una certa riluttanza l’incarico di Superiore, che gli fu affidato varie volte (Lettere, Avellino, Ciorani). La estrema delicatezza del suo comportamento e la comprensione gli attiravano ben presto la simpatia dei confratelli, che poi agivano con più convinzione.
Il P. Muccino, tutto preso interiormente dall’amore di Dio, nella predicazione esprimeva candidamente quel che sentiva dentro; e le anime lo capivano e ne rimanevano edificate. All’inizio di ogni predicazione partiva preoccupato, ma poi tornava giulivo: segno che le popolazioni avevano gradito il messaggio cristiano che trasmetteva.
Un’altra sua attività, svolta nel silenzio e nell’assiduità, è stata quella del confessionale: qui il paziente P. Muccino ascoltava e consigliava con cuore paterno. La schiera di sacerdoti e di suore che furono presenti ai funerali (50 sacerdoti concelebranti), sta a testimoniare il lavoro proficuo da lui svolto in questo campo, in cui largo spazio era stato riservato ai nostri giovani ed ai Santuari di Materdomini e di Pompei.
La pietà tradizionale del nostro Istituto fu vissuta dal P. Muccino: la devozione all’Eucaristia, lo slancio verso la Madonna del Perpetuo Soccorso. Il 20 luglio, prima di ricoverarsi nell’ospedale di Torre del Greco, volle trascinarsi dinanzi al quadro della Madonna del Perpetuo Soccorso, quadro che sta esposto nel corridoio della comunità del Colle S. Alfonso, e tra le lacrime salutò la Mamma celeste, con cui aveva avuto tanta dimistichezza negli anni passati al Colle. All’ospedale ogni sera recitava il S. Rosario.
Negli ultimi giorni non poté più celebrare, ma il suo letto di venne un altare ove quotidianamente offriva il suo sacrificio di dolore unito a quello del Cristo in Croce.
Volle ricevere l’Unzione dei malati e spesso si ascoltava ripetere la giaculatoria preferita: « Per la tua pura ed immacolata concezione, o Maria, fa puro il corpo e santa l’anima mia ».
La figura del Redentorista P. Muccino resta scolpita in tutti noi che l’abbiamo conosciuto: egli vive nel nostro ricordo e ci sprona con il suo esempio
P. Giuseppe Tretola
Superiore Provinciale
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Profilo tratto da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985
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