Morte ed eternità

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94. Morte ed eternità.
I morti in te risorgeranno, Signore.

Insegnami, Signore, a capire la morte
e non fasciarmi nell’ignoranza
circa quelli che dormono.
Perché più non mi affligga
come gli altri che non hanno speranza.

Io credo che tu sei morto
e di nuovo risuscitato.
Così, il Padre,
mediante te, con te condurrà,
assieme in cielo,
quelli che hanno dormito.

Mi hai assicurato anche
che alla fine del mondo
vivi tra noi, i rimasti
per la tua parusia,
non precederanno
quelli che hanno dormito.
Perché tu stesso, Signore,
a una parola d’ordine,
alla voce di un arcangelo,
e al suono della tromba di Dio
discenderai dal cielo,
e i morti in te risorgeranno per primi,
quindi noi, i rimasti, i viventi,
assieme con loro
saremo rapiti nelle nuvole,
incontro a te, Signore, nell’aria
e così saremo con te sempre.

Signore, quando siamo nel lutto
aiutaci a consolarci vicendevolmente
con queste parole.

(Prima Lettera ai Tessalonicesi, cap. 4,13-18)

Per molti l’unico tempo certo è il presente. E ogni frenetico sforzo di caricare di piaceri l’istante che fugge «prima che sia troppo tardi», «prima che le rose marciscano», li condanna all’auto inganno. La speranza cristiana supera l’oscuro scenario della disperazione esistenzialista: “Verremo incontro a te, Signore, e saremo con te per sempre”.

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Paul Hilsdale
Nel Signore Gesù – Preghiere dalle lettere di Paolo
ed. 2004
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