( ◊ in Francia) – P. Étienne Monniot (1832-1913) – (+ in Belgio)
P. Étienne Monniot. Rumillies, 1913
Il P. Monniot è nato a Aubepierre, presso Langres, il 28 settembre 1832, da genitori profondamente cristiani, ma poveri. La precoce pietà e serietà lo additarono ben presto al parroco. Ammesso al seminario minore di Langres, divenne un allievo tra i più studiosi.
Nel seminario maggiore prediligeva il manuale di morale di Scavini, che era un estratto della morale di S. Alfonso. Lo studio di questa materia gli ispirò un amore particolare per il grande moralista, soprattutto quando egli venne a conoscenza della decisione della Sacra Penitenzieria: che si potevano adottare con sicurezza di coscienza le opinioni del Santo Dottore per il solo fatto che erano di S. Alfonso, indipendentemente dalle loro ragioni intrinseche.
Divenuto sacerdote, fu nominato vicario a Saint-Martin di Langres. Partecipando ad un ritiro nel noviziato di Saint-Nicolas du Port, il suo futuro maestro, il P. Francesco Lorthioit, gli pose tra le mani gli Avvisi sulla vocazione religiosa. La lettura di questo libro d’oro, come lo chiamerà, fu occasione della decisione di essere discepolo di S. Alfonso. Aveva trenta anni.
Il P. Monniot ebbe le prime esperienze missionarie a Lille insieme a Padre Darras, Rettore di venerata memoria; e tre anni dopo, i superiori lo nominarono Padre Maestro.
Nessun novizio, ammesso alla professione religiosa, ha perso la vocazione. In effetti fu grazie alla sua prudenza, alla moderazione, alla bontà paterna che molti novizi perseverarono nella vocazione. Fino all’estrema vecchiaia P. Monniot fu sempre eletto rettore.
Meritò la fiducia del P. Desurmont e degli altri Provinciali che si susseguirono. Per lungo tempo fu fedele collaboratore della rivista ascetica “La Sainte Familie”; e ne fu anche primo Direttore responsabile fino al 1880.
Il P. Monniot lasciò ai confratelli il ricordo di una vita santa, di superiore modello, di confratello premuroso e delicato. La costante regolarità di una vita senza cedimenti, l’inviolabile fedeltà alle più piccole regole come anche alle più importanti, un insieme di dignità e virtù, gli hanno meritato la stima di santo religioso.
Morì all’età di 81 anni nella nostra casa di Rumillies, rifugio dei padri francesi dopo la persecuzione del 1903, un mattino subito dopo aver risposto al confratello che bussava per la sveglia con l’abituale formula: “Deo gratias et Mariae”. Fu il grido di riconoscenza a Dio, alla Madonna e alla Congregazione. – «Non recedet memoria ejus et nomen ejus requiretur a generatione in generationem». Eccli. 39,13.
Professione: 2 luglio 1863
Ordinazione sacerdotale: 29 giugno 1856
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