Messaggio
del Superiore Generale
P. Michael Brehl
in occasione
della festa liturgica
di San Gerardo Maiella
Anno 2013
Anno – 2012 –
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Anno 2013
Cari Confratelli, Sorelle, Laici Associati e Amici
Saluti ed auguri per la festa di San Gerardo Majella, C.Ss.R.
La sua sincera dedizione alla Volontà di Dio ha portato frutto nella sua abnegazione verso gli abbandonati e i poveri. Malgrado la durata della sua vita, egli è stato rinomato per la sua compassione, per la sua preghiera, per i miracoli e per la vicinanza alla gente comune.
Soprattutto durante l’Anno per la Promozione della Vocazione Missionaria Redentorista, possano l’esempio e le preghiere di San Gerardo inspirarci ed accompagnarci nel rinnovare la nostra identità missionaria.
In particolare possa egli scuotere ognuno di noi ad un maggiore apprezzamento della speciale vocazione del Fratello Redentorista come testimone di vita consacrata. Possa Dio benedirci tutti nel celebrare il nostro fratello Gerardo!
Possa Nostra Madre del Perpetuo Soccorso guidarci e rinnovarci.
Vostro fratello nel Redentore,
Michael Brehl, C.Ss.R.
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Anno 2012
Saluti fraterni
ai cari confratelli, sorelle, laici associati ed amici,
“Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù” (Gal 5,1).
- 1. Celebriamo nuovamente la festa del nostro santo fratello Gerardo Maiella. Per noi, della famiglia redentorista, la memoria liturgica di San Gerardo è un giorno di festa ed allegria, perché celebriamo la santità di Dio manifesta nella vita del nostro confratello. Non dobbiamo dimenticare che ogni celebrazione dei nostri confratelli santi e beati è una occasione per rinnovare la nostra gioia di continuare il Redentore nell’annunzio del Vangelo ai più poveri ed abbandonati. Così essi hanno vissuto e noi siamo chiamati a vivere. Dagli anni della nostra formazione nella vita redentorista, abbiamo imparato tante cose di Gerardo: l’infanzia e l’adolescenza a Muro Lucano, l’incontro con i redentoristi nella missione, il modo come lui è scappato di casa, le sue costanti preghiere e penitenze, il grande amore a Gesù crocifisso. San Gerardo è veramente molto speciale! Nella sua vita ci sono tanti segni, però vorrei ricordare anzitutto due caratteristiche del suo modo di vivere la santità: l’ubbidienza a Dio e la vicinanza ai poveri.
- 2. La massima che si trova nel suo itinerario spirituale è stata confermata nella sua vita: “Amare assai Dio, unito sempre a Dio; fare tutto per Dio; amare tutto per Dio, conformarmi tutto al suo santo volere; patire assai per Dio” (Regolamento di vita). Poi, chi va al suo santuario a Materdomini ancora può vedere sulla porta della sua cella: “Qui si fa la volontà di Dio, come vuole Dio e fino a quando vuole Dio”. Gerardo capiva che l’ubbidienza è fare la volontà di Dio in tutto. Lui è un esempio eloquente di ubbidienza, non come declino di responsabilità o paura dei rischi della libertà, come qualcuno potrebbe pensare. Gerardo l’ha vissuta proprio come Cristo la visse, perché la sua ubbidienza nacque della libertà dal suo cuore di Figlio. Infatti, l’identificazione di Gerardo con Gesù era una realtà così naturale che, come il Cristo, lui faceva la volontà di Dio con piacere, anzi allegramente. Non gli era pesante ubbidire, perché il suo cuore era libero, perché è stato conquistato e rinnovato dalla libertà del Vangelo. Quindi, un cuore nuovo che vive la libertà dei figli di Dio non ha più il bisogno di regolarsi d’accordo con i grandi di questo mondo, perché la logica in cui vive è un’altra. Difatti, si vede nella vita del nostro caro fratello Gerardo la libertà cristiana che non fa patto con il potere dominatore, ma si rivolge ai poveri e semplici. Lui era così vicino ai più deboli del popolo, che tutti avevano la possibilità di chiedergli qualcosa. Ancora oggi San Gerardo è vicino della gente, perciò il numero dei suoi devoti è così grande.
- 3. Fratelli, siamo stati “chiamati alla libertà” (Gal 5,13). La vita consacrata nella Congregazione del Santissimo Redentore da noi abbracciata è il cammino della nostra identificazione con la vita filiale di Gesù Redentore, dunque è il nostro compito crescere sempre più nella libertà. Liberi in Cristo, come insegna Gerardo, ubbidire alla volontà di Dio sarà per noi la grande gioia della nostra vita. Rinnoviamo, poi, nei nostri cuori la gioia della nostra vocazione cristiana: siamo figli amati di Dio per vivere come fratelli. Con il cuore rinnovato potremo pure rinnovare la nostra speranza e le nostre strutture per essere più vicini ai poveri ed abbandonati. La nostra missione evangelizzatrice, fare la volontà di Dio, del nostro “caro Dio”, come diceva Gerardo, sarà il nostro piacere. Prego che sempre ci accompagni l’intercessione di San Gerardo affinché mai ci mancherà la gioia nella nostra vita missionaria!
- 4. San Gerardo è un modello per tutti noi nel seguito del Redentore. Ma è pure lo speciale modello dei religiosi fratelli, come ci ricorda il nostro statuto generale al numero 05. Non ci si può scordare di tanti confratelli che come Gerardo hanno vissuto e vivono nelle nostre comunità. La loro presenza nella nostra missione redentorista è motivo di gioia e segno permanente che la libertà del Vangelo si sviluppa nella fraternità. Ormai è urgente che l’animazione vocazionale divulghi la vita dei religiosi fratelli come una proposta di vita redentorista nella sua totalità. Saluto specialmente tutti i fratelli redentoristi, che come San Gerardo Maiella, sono il ricordo quotidiano che con la professione religiosa i Redentoristi diventano tutti veri missionari (Costituzione 54).
Voglio ancora dire che la vostra presenza nella nostra vita e missione è molto importante, inoltre senza voi la nostra famiglia religiosa non sarebbe veramente famiglia. Dunque, vi prego che voi trasmettiate a tutti la vostra gioia di essere fratelli tra fratelli, così che parecchi giovani scopriranno la bellezza della vita religiosa. Che Dio vi dia forza e vi benedica sempre!
West End, 6 ottobre 2012.
Michael Brehl, C.Ss.R.
Superiore Generale