P. Salvatore Meschino (1922-1983) – Italia.
La notizia della morte del P. Salvatore Meschino ha colpito fin nel profondo le nostre persone, le nostre Comunità e quanti sono a noi vicini.
Tutto ha avuto inizio nel tardo pomeriggio di martedì, 20 dicembre, quando il P. Meschino è stato trovato accasciato e privo di conoscenza nella Chiesa del nostro collegio «ai Liguorini » di Avellino ove si era recato circa un’ora prima. Trasportato con urgenza all’ospedale civile della Città si è conosciuta subito la terribile diagnosi: ictus acutissimo con emorragia.
È sopravvissuto, in stato di coma, per 2 giorni e il 23 dicembre 1983 verso le ore 6.30 ha cessato di vivere. I funerali si sono svolti ad Avellino, il giorno 24. Dopo la celebrazione la salma è stata trasportata a Pagani e seppellita nella nostra cappella cimiteriale.
Il P. Salvatore, di Antonio e di Maggiacomo Ginevra, era nato a Itri (LT) il 14 maggio 1922. Dopo l’anno di Noviziato aveva emesso la professione religiosa a Ciorani il 29 settembre 1941. Compiuti gli studi filosofici e teologici, il 14 marzo 1948, a S. Angelo a Cupolo, veniva ordinato sacerdote da Mons. Agostino Mancinelli, arciv. di Benevento.
Subito dopo l’ordinazione fu assegnato a Lettere come professore e assistente degli Aspiranti. Ma per lui si preparava un campo di apostolato ben più vasto e confacente alla ricchezza del suo entusiasmo: la Missione in Sud-America.
Dopo alterne vicende, si stabilì con altri tre Padri in Perù, e precisamente a Piura. In questa casa il P. Meschino coprì prima l’ufficio di consultore, essendo superiore il P. Michele Bianco, e successivamente l’incarico di Superiore. Fu poi anche superiore di Santa Clara, sede dell’Educandato.
Oltre all’attività missionaria, di predicatore, di organizzatore, il nome del P. Meschino in questo tempo è legato alla costruzione dell’attuale chiesa del Perpetuo Soccorso e S. Sebastiano a Piura. Era una costruzione da tempo ferma alle fondamenta, avviata su un progetto del P. Pablo, redentorista. Il P. Meschino sfruttando quelle fondamenta elaborò personalmente un nuovo progetto e in poco tempo riuscì a portare a termine l’opera realizzando una delle più belle chiese della Regione.
Quando era superiore a S. Clara, progettò e costruì a fianco del vecchio Educandato la nuova residenza per i Padri.
Il P. Salvatore, pur avendo appreso con grande dispiacere, nel maggio del 1956, che la casa di Piura era passata alle dipendenze della Provincia di Rio de Janeiro, decideva di continuare l’apostolato missionario in Sud-America. Ma per motivi di salute nel 1965 rientrava in Italia, e il 28 ottobre 1965 veniva assegnato alla Comunità di Materdomini.
Il 22 maggio 1967 veniva nominato superiore di quella Comunità e in due anni portava a termine i preparativi e i contratti per l’inizio dei lavori per la costruzione della nuova Basilica di S. Gerardo.
In data 2 ottobre 1969 veniva eletto Superiore Provinciale e il giorno 11 luglio 1972 veniva confermato nella medesima carica per un secondo triennio.
Dal 1975 al 1981 è stato superiore della Comunità di Pagani, e dall’agosto 1981 era superiore e parroco della Comunità di Avellino.
Come Superiore Provinciale ha partecipato al Capitolo Generale del 1973.
Ma la vera immagine di un religioso non è data dai compiti svolti o dalle opere realizzate quanto dalla sua ricchezza spirituale. A tutti sono noti il suo entusiasmo, l’ottimismo, il senso comunitario, l’amore alla vocazione, il dinamismo missionario.
Ha scritto nei suoi «appunti di vita religiosa»: Non basta un’anima «ricevente » che si scandalizza o mormora, ma un’anima «donante» che si sforza per essere modello e per cambiare l’ambiente.
P. Giuseppe Capone
Superiore Provinciale
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Profilo tratto da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985
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