Memoriale 9 gennaio

9 gennaio
EFFEMERIDI C.Ss.R. = 1881. La preoccupazione di amare Gesù Cristo. 

1881. La preoccupazione di amare Gesù Cristo.

In risposta agli auguri per il nuovo anno agli studenti che avevano appena lasciato Avon per l’Olanda nel 1881, il P. Desurmont scriveva loro:

“Parigi, 9 gennaio 1881.
È una grande cosa amare Dio, miei cari confratelli. Ma grande quanto si voglia, questo amore è tuttavia così elementare che senza di esso il nostro Dio vivrebbe in una comunità come in un luogo di desolazione per il suo cuore. A
himè! ci sono delle case religiose i cui membri, ingrati ed infedeli, molto di più che non lo pensino essi stessi, si ostinano a vivere di una vita da mercenari e non prendono neanche in considerazione l’amare il loro Dio.
Salvarsi bene o male, condurre un’esistenza divisa tra dovere e infedeltà, e guardare la ricerca dell’amore come un sogno irrealizzabile, tale è, al fondo, la vita di questi religiosi… E Gesù Cristo che è tra di essi è obbligato a dire a se stesso: “Qui, non mi si ama, e neanche si considera l’amarmi!”
Io credo, miei fratelli, che niente possa essere più offensivo per il cuore del nostro Dio. Trovarsi tra estranei, con servitori a pagamento, con mercenari, non ricevere da loro che il compimento del loro dovere, senza il tributo dell’amore: ciò ancora si comprende e si sopporta; ma essere padre di famiglia, essere madre, e vedersi dimenticato e stare tra questi infelici, immersi in un ardente lavoro per aumentare l’eredità e la desolante assenza di affetto; avere un cuore di padre ed essere ridotto a dire: “I miei figli lavorano, non vorrebbero offendermi, ma non mi amano, e non amandomi, non se lo rimproverano, perché non hanno cuore.
Questo è – si può ben dirlo – la desolazione delle desolazioni. Niente fa soffrire tanto quanto l’assenza di amore, là dove deve regnare l’amore: “Absentia amoris debiti est maximus dolor…” Fratelli senza l’amore fraterno, figli senza l’amore filiale, religiosi senza l’amore del loro Ordine: è il massimo tormento. O invece c’è un amore più legittimo di quello di Gesù Cristo, in una comunità religiosa?
– Oh! quale bello spettacolo una comunità tutta intera che si muove nell’amore divino! Ma anche quale triste miseria che una casa religiosa, dove le anime vivono senza orazione, non hanno il desiderio e neppure il pensiero di amare Dio.” (P. Achille Desurmont).

Il P. Achille Desurmont (1828-1898), francese, fu molto apprezzato per le qualità umane e spirituali e per il saggio governo.

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
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