Memoriale 7 maggio

7 maggio
EFFEMERIDI C.Ss.R = 1807. Decreto di Pio VII sulla eroicità delle virtù del Venerabile Alfonso Maria de Liguori.

1807. Decreto di Pio VII sulla eroicità delle virtù del Venerabile Alfonso Maria de Liguori.

Il giorno dell’Ascensione (nel 1807 si celebrò il 7 maggio) nella Basilica del Laterano il Papa Pio VII circondato da cardinali, pubblicò il decreto con il quale dichiarava che il Venerabile Alfonso Maria de Liguori ha praticato in gradu heroico le virtù teologali e cardinali.
P. Berthe. Vie S. Alphonse, II, p. 641. 

Il decreto del 7 maggio 1807 di Pio VII dichiarò l’eroicità delle virtù praticate da Mons. Alfonso de Liguori.

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* 1893. La felicità dell’essere causa.

Una convinzione del P. Desurmont che, come direttore spirituale non si stancava di inculcare alle anime che dirigeva, era questa: «Abituatevi nelle vostre azioni di andare a Dio, a dare piacere a Dio».
In una lettera del 1893, diceva: «Sapete a cosa ci si riduce quando, anche se buoni e coraggiosi, non stiamo attenti a noi stessi? Che si ha la carità nello stato abituale e l’attività nello stato attuale; si agisce per agire e, nella vita ordinaria del cuore, Dio non ha ciò che a Lui conviene. Noi non cerchiamo di piacere di Dio, ma ciò che san Tommaso chiama: Beatitudinem causalitatis: la felicità dell’essere causa. Oh! parola profonda! Il piacere di essere causa in luogo del piacere al buon Dio.
Domandate, voi per me e io per voi che la carità divenga assai forte in noi per correggere questo disordine» – (Lettere)

E a un superiore di religiosi: «Che i vostri figli arrivino in tutto fino a Dio: nella lotta contro il male fino al pensiero di Dio, nella pratica del bene fino al piacere di Dio, e Dio sia il termine di tutto».
P. George: Vie du P. Desurmont, p. 371.

Il SS. Redentore nell’abside della chiesa di S. Alfonso in Roma – La spiritualità redentorista ha sempre cercato di riprodurre, anzi di rivivere gli aspetti della vita del Redentore: soprattuto cercando di fare ogni cosa “piacendo a Dio” e non a se stessi.

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IN MEMORIAM 

Auguste Delequeuche. Uvrier,1887. Aspirante.
Augusto Delequeuche è originario della diocesi di Lille. Nato nel 1867 iniziò gli studi ecclesiastici al collegio di Estaires. Non aveva alcuna attrazione per il mondo. Dopo un ritiro spirituale predicato dal P. Delabarre, fu condotto all’Aspirantato di Uvrier dal P. Lorrain nel 1883. Per lui poi non era un collegio, ma una famiglia.

Durante i quattro anni di postulantato si distinse per la esimia delicatezza di coscienza. «Se sono qui in questo Aspirantato, per me è una grande grazia del Signore… Se non sono uomo di preghiera, sono perduto… Se voglio santificarmi, bisogna che abbia sempre torto».
Queste erano le sue massime preferite. Alla  termine della vita volle praticare la carità fino all’eroismo. Confidò ad un padre di Comunità il segreto del suo spirito: «Dopo la festa di S. Giuseppe ho offerto a Dio il sacrificio della mia vita per il P. Superiore, il P. Hauger, il P. Môre e il P. Godard (suo professore malato di tisi). Hanno impiegato la loro salute lavorando per la Congregazione, potranno rendere ancora ottimi servizi. Quando a me…. voglio che sia esaudito».
Si preparò a ricevere da S. Alfonso la ricompensa del generoso sacrificio.

Negli educandati (aspirantati, giovenati) molti redentoristi hanno cominciato a coltivare la propria spiritualità: non sono mancati aspiranti morti in profumo di santità (Ciorani  – Educandi 1914 – foto in AGHR)

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
POVERTA’ = 7 maggio
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