6 novembre
EFFEMERIDI C.Ss.R – 1830. Soppressione temporanea della prima casa francese: Bischenberg.
1830. Soppressione temporanea della prima casa francese: Bischenberg.
I missionari che abitavano da dieci anni a Bischenberg si erano distinti per lo zelo apostolico; ed avevano perciò risvegliato l’attenzione diffidente ed ostile dei liberali e dei franco-massoni.
Nel 1826, il Prefetto denunciò Bischenberg al Governo come rifugio di religiosi stranieri dipendenti da un superiore austriaco e forse agenti segreti di Vienna. Per questo motivo ebbe luogo un’inchiesta giudiziaria e due Padri stranieri furono espulsi.
La rivoluzione nel 1830 poi portò a termine l’opera intrapresa. Con un’ordinanza del 6 novembre, il prefetto dell’Alsazia dichiarò soppressa la comunità. I Padri dovettero in otto giorni lasciare il suolo francese. Alcuni Fratelli laici restarono per custodire la casa. Ora, una notte, Fratello Jean Schermesser, triste e scoraggiato, pregava Dio di consolarlo nelle tribolazioni, quando gli apparve improvvisamente il Padre Springer, morto tre anni prima in concetto di santità, dicendogli: “Mio caro Fratello, non vi affliggete; Bischenberg non è perso; si riaprirà nel giorno stabilito dal Signore e sarà abitato da un gran numero di religiosi”.
La profezia dopo pochi anni si realizzò. Appena l’opinione pubblica si mostrò più tollerante verso la religione, i Padri espulsi rientrarono nel loro convento e continuarono ad evangelizzare l’Alsazia con grande successo.
P. BERTHE. Vita di S. Alfonso, II p. 679.
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1880. Espulsione della Comunità di Lille.
Questa espulsione ebbe luogo verso le nove del mattino. Uno spiegamento straordinario di polizia e di forza armata attorniava il convento situato a Corso dei Bourloires.
I commissari si presentano, fanno le intimazioni legali ed ordinano agli scassinatori di forzare le porte che i proprietari hanno il diritto di tenere chiuse.
Forzate le porte di accesso, gli agenti fanno l’assalto in ogni cella dove i religiosi si sono rinchiusi; innanzitutto forzano l’accesso della cella del P. Darras, Rettore che rivolge una indignata protesta.
Quando forzano la porta del P. Desurmont, Provinciale, gli emissari si trovarono alla presenza del santo religioso seduto al tavolo:«Cosa venite a fare qui?», disse loro. – “Veniamo a fare osservare la legge”. – «Sapete – riprese con forza- che ci sono leggi che non vanno eseguite?». E li cacciò dalla stanza.
Quando tutti i Padri sono stati cacciati, va nella cappella affollata da uomini distinti della città e da signore che pregano. I Commissari, gli agenti, i soldati, erano tutti là. Dice il P. Desurmont:
«Fratelli miei, vi ringraziamo della vostra stima. Questo è un giorno di benedizione per voi e le vostre famiglie, ma ho grande paura che sia un giorno di maledizione per i nostri nemici. Ci hanno appena cacciato dal nostro domicilio e stanno per chiudere la casa di Dio. Prima di dividerci, preghiamo per le vostre famiglie, per la Francia; preghiamo per i nostri persecutori affinché Dio abbia pietà delle loro anime riscattate dal sangue di Gesù Cristo».
Subito, tutti cadono in ginocchio. Gli uomini del governo non riescono a resistere ad un tale spettacolo; quasi tutte le forze di polizia e gli agenti si tolgono il cappello, alcuni si inginocchiano e ripetono col popolo: «Sainte Marie, Mère de Dieu, priez pour nous pauvres pécheurs», e si vedono asciugare furtivamente i loro occhi con il rovescio della mano.
Finita la preghiera, si dovette partire: i fedeli si allontanarono lentamente; i Padri, alla loro uscita, furono coperti di fiori e furono acclamati dalla folla che gridava: «Viva i Padri! Viva la libertà! Abbasso i decreti!»
P. George, Vita del P. Desurmont, p. 305.
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IN MEMORIAM
Fr. Mathias Castresana. Espino, 1898. Studente
Il caro Fratello nacque a Berberana, diocesi di Burgos il 23 febbraio 1879. Dopo un anno di professione religiosa, cambiò la vita mortale con l’eterna felicità dei Cieli.
Professione: 8 settembre 1897.
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P. Jules Rosoor. Glimes 1904.
Il P. Jules Rosoor nacque il 28 maggio 1878, a Tourcoing, diocesi di Lille, da una famiglia profondamente cristiana. Due suoi zii occupavano allora impieghi distinti e di fiducia nella diocesi di Arras.
La sua adolescenza fu dedita allo studio. Diceva «Voglio essere in grado di rispondere ai disegni della Provvidenza, voglio essere preparato al posto che il buon Dio mi assegnerà.». Il 15 ottobre 1896, entrava nel noviziato.
Il P. Jules era di carattere sincero, leale, aveva un’anima nobile e generosa; perciò seppe guadagnare le simpatie dei confratelli per l’affabilità dei rapporti. Spirito naturalmente curioso e ricercatore, si impegnava ad acquisire dottrine sane, forti e salutari su cui voleva basare il suo futuro ministero per le anime.
L’apostolato fu sempre il più amato e il più accarezzato nei suoi sogni. Ma Dio decise diversamente, si accontentò dei suoi desideri. La salute declinava, e Jules desiderava guarire ad ogni costo. I superiori gli accordarono i rimedi necessari: cambiamento di aria, periodo in un sanatorio del Belgio, sovralimentazione: tutto fu tentato, ma inutilmente.
Il buon Padre si armò di generosità, immolò sull’altare del sacrificio l’avvenire di missionario; offrì la vita dedicata interamente a Dio. Questa immolazione fu molto dolorosa; diceva: «Morire a ventotto anni senza aver potuto mettere al servizio di Dio le forze e gli ardori dello zelo, è molto duro! Fiat! Dove sarei adesso se non fossi nella Congregazione! È bello essere Redentorista. Oh! la bella corona che mi è preparata!»
Il P. Rosoor morì dopo avere detto di seguito due volte: Ave Maria, Ave Maria, circondato dai confratelli, senza agonia e senza sofferenze. – «Melior est dies una in atriis tuis super milia». Sal. 83.
Professione: 8 settembre 1901.
Ordinazione sacerdotale: 24 giugno 1902.
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Fr. Vincent, (Pierre Hornez). Mouscron, 1928.
Il caro Fratello Vincent nacque il 29 ottobre 1851 a Nivelles, diocesi di Cambrai. I genitori, coltivatori, erano cristiani pieni di fede.
Dopo la prima comunione, una signorina facoltosa, meravigliata dalle qualità di Pierre, gli offrì di farlo entrare in Seminario. All’opposizione del papà, il ragazzo dovette restare in casa.
A ventitre anni, durante una missione predicata a Nivelles dai. Padri Deleflie e Henri Payen, sentì la chiamata di Dio alla vocazione Redentorista.
Fratello Vincent esercitò nella Provincia, successivamente, quasi tutti gli incarichi di Fratello laico, giardiniere o sarto, cuoco o infermiere, cantiniere; la carità lo rendeva ingegnoso in tutto per il servizio dei confratelli.
Esternamente piuttosto riservato e freddo, Fratello Vincent nascondeva un cuore molto sensibile e delicato. La naturale irascibilità di cui diventò padrone a forza di preghiere e di vigilanza, si cambiò in un’amabilità costante, al punto che si poté crederlo di temperamento molto amabile.
Di pietà viva e profonda, di fede ardente, soffriva per tutti gli atti compiuti contro i diritti della chiesa, e le diminuzioni della verità.
L’amore al lavoro, la delicatezza di coscienza nei diversi impieghi che gli furono affidati; una prudenza ed una discrezione notevole, specialmente nell’incarico di portinaio; l’amore vero e pratico alla Congregazione; la preghiera costante, la devozione a Maria e l’unione a Dio, sono i principali tratti spirituali di quest’anima soprannaturale, retta, energica e devota.
Fratello Vincent passò gli ultimi mesi della vita a Mouscron, ringraziando Dio per questo prezioso dono. Lo si vedeva spesso in cappella per lunghe ore del giorno quando poteva lasciare le occupazioni; altrimenti era nella cella occupato a leggere o a pregare.
La sua morte fu improvvisa, una morte probabilmente molto serena, dovuta all’affaticamento, ma preziosa davanti a Dio. È morto pregando Maria. Maria, porta del cielo, gli avrà aperto l’ingresso. – «Justus autem, si morte praeoccupatus fuerit, in refrigerio erit». Il giusto, anche se muore prematuramente, troverà riposo. (Sap 4-7).
Professione: 15 agosto 1881.
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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE |