6 luglio
EFFEMERIDI C.Ss.R = * Zelo di Sant’Alfonso per l’obbedienza.
* Zelo di Sant’Alfonso per l’obbedienza.
Sant’Alfonso già da laico era modello di ubbidienza e dava a tutti esempio di rispetto, venerazione, deferenza sia per i genitori che per chiunque altro avesse qualche autorità su lui. In seguito, diventato sacerdote e guida di molte anime, richiese l’obbedienza verso di lui.
Per conoscere con certezza la volontà di Dio egli si sottomette umilmente a ciò che gli chiedono i direttori spirituali. E quando l’anima è stata illuminata e l’ubbidienza ha parlato, niente può fermarlo.
Afflitto dalla malattia per la maggior la parte della vita, al solo nome di ubbidienza, chinava la testa e si sottometteva a ciò che era stato prescritto dal medico.
Tormentato fortemente da scrupoli di coscienza, si sottomise ai direttori con docilità di un bambino di cinque anni.
E chi potrà descrivere lo zelo per l’osservanza regolare e l’osservanza dell’ubbidienza nella Congregazione?
Nelle conferenze e nelle lettere circolari ritornava senza tregua su questo punto essenziale: era convinto che dall’ubbidienza regolare dipendesse l’avvenire dell’Istituto. Diceva: “L’ubbidienza fa i religiosi; senza l’ubbidienza la Congregazione non è più la Congregazione, non è più la casa di Dio”.
Sappiamo infine quanto filiale e devota fosse l’ubbidienza al Papa ed alla Santa Chiesa. Numerosi lavori intrapresi con questo scopo ci dicono abbastanza l’ardore della sua devozione. E quando gemeva sotto l’atroce prova in cui lo teneva la mano del Sommo Pontefice, sapeva ripetere con l’umiltà profonda soltanto questa parola che era la sua forza: Volontà del Papa, Volontà di Dio!
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IN MEMORIAM
P. Augustin Gouesnard. Riobamba, 1910.
Nato il 26 Aprile 1859, a Marcillé-Robert, (Ille-et-Vilaine) il P. Gouesnard entrò nella congregazione dopo avere esercitato il ministero sacerdotale nel clero secolare.
La sua vita fu un modello di fervore e di osservanza regolare. Il carattere allegro e l’eccellente suo cuore, i modi affabili facevano di lui il tipo perfetto di confratello attraente.
Per dieci anni restò assegnato alla casa di Argentan come missionario. Partito nel 1903 per la Colombia, si dedicò per sette anni alla salvezza delle anime, sebbene soffrisse di un terribile ed ostinato cancro. Offrì la vita al Cuore di Gesù per le comunità dell’Equador minacciate allora dalla bufera rivoluzionaria.
Sopportò allegramente una lunga e dolorosa malattia, edificando i confratelli per la sua rassegnazione. «Patientia autem opus perfectum habet». Gc 1,14.
Professione 19 marzo 1893.
Ordinazione sacerdotale: 19 maggio 1883.
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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE |