5 giugno
EFFEMERIDI C.Ss.R = * 1776. S. Alfonso pubblica le Dissertazioni dogmatiche e morali sul fine ultimo.
* 1776. S. Alfonso pubblica le Dissertazioni dogmatiche e morali sul fine ultimo.
Nell’anno 1776 Sant’Alfonso portò a termine questo nuovo lavoro. «Ritiratomi dalla mia diocesi, dice al suo tipografo, non posso restare ozioso. Ho intrapreso un lavoro considerevole sul fine ultimo, dunque, il giudizio particolare, il giudizio universale, il purgatorio, l’inferno, i segni della fine del mondo, la risurrezione dei corpi, l’avvento del giudice supremo, lo stato dei dannati nell’inferno, dei beati nel paradiso e del mondo dopo il giudizio».
Si rimane sgomenti davanti a un simile programma, soprattutto pensando che è tracciato dalla mano di un vecchio di ottantuno anni.
Egli stesso trovava l’impresa molto rischiosa perché aggiunge: «È un grosso lavoro per un povero malato, inchiodato su una poltrona. Mi occorre leggere non so quanti volumi, perché tutte queste materie appartengono alla scrittura ed alla Teologia. Ho in mano gli autori da consultare, ma avrò io il tempo e le forze necessarie per lavorare? La morte che aspetto di giorno in giorno mi impedirà forse di condurre questa opera a buona fine».
Davvero insolito e istruttivo questo impegno! Tali erano gli eminenti pensieri che occupavano l’anima del vecchio vescovo nella sua cella di Nocera.
P. BERTHE. Vita di Sant’Alfonso. II.
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IN MEMORIAM
P. Clémentin Boiron. Montauban, 1902.
Clémentin Boiron nacque il 18 novembre 1861 a Saint-Jean-le Centenier, diocesi di Viviers, ed entrò con suo fratello Célestin nella Congregazione.
Ammessi insieme nell’Aspirantato, furono inseparabili durante gli studi, sorreggendosi valorosamente l’un l’altro nell’opera della loro formazione intellettuale, morale e religiosa.
Clémentin diventò professore nell’Aspirantato di Uvrier e più tardi missionario molto apprezzato a Saint-Nicolas-du-Port; si mostrò sempre molto ardente nel lavoro; piacque a Dio provarlo nei suoi ultimi anni con una malattia molto lunga, e molto penosa, detta “elefantiasi”, che sopportò come un vero santo.
Durante questa malattia, per amore al sacramento della penitenza, voleva confessarsi parecchie volte a settimana; per calmare e dimenticare i suoi grandi dolori, componeva tracce di ritiri per le religiose.
Lavorò anche di concerto con suo fratello Célestin ad un lavoro sull’imitazione di Gesù Cristo che non poté finire.
Il P. Clémentin morì la vigilia della festa del Sacro Cuore dopo avere offerto la sua vita per la conversione delle anime indurite, e con sentimenti di un vero martire. – « Afflictionem meam e laborem manuum mearum respexit Deus». Gen. 31. 42.
Professione: 24 settembre 1882.
Ordinazione: 28 agosto 1887.
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Fr. Edmondo Bodiguel (Studente). Vingré, 1918,
Ucciso nella guerra del 1914.
Edmondo Bodiguel nato a Guipry (Ille-et-Villaine), il 21 marzo 1891, fu reclutato per prendere parte alla guerra del 1914, dalla casa degli studi di Fauquemont (Olanda).
Arruolato al 41° reggimento di fanteria, diventa ufficiale d’ordinanza e segretario del tenente Harrois, Redentorista come lui, e parte per la frontiera in Argonne. Ai primi spari, trema come una foglia, ma presto solca degli scavi tra le due linee a cento cinquanta metri del nemico, sotto una pioggia di proiettili e di granate. All’inizio di un attacco compiuto dal suo reggimento, Edmond Bodiguel cadde mortalmente colpito da una pallottola.
Il suo cappellano scriveva: «Non ho incontrato mai un giovane chierico che realizzasse così perfettamente nell’intimo della sua anima come nella vita esteriore i minimi consigli che gli erano stati dati al noviziato. Li mise in pratica fino alla morte. Di umore sempre uguale nelle piccole contrarietà della vita quotidiana come nei grandi pericoli, si attirò la stima dei suoi capi e dei suoi compagni. Volle vivere sempre da religioso nei settori più movimentati, e faceva la meditazione tutte le mattine con una puntualità che mi edificava profondamente. Fui per parecchi anni il confidente della sua anima. Pertanto conservo per lui il mio amorevole affetto e la mia ammirazione».
Harrois, che fu Redentorista, lasciò la Congregazione, e Bodiguel, suo ufficiale d’ordinanza, perseverò: fece la morte di un buon religioso. – «Qui perseveraverit usque in finem hic salvus erit». Mt. 10. 22.
Professione: 3 dicembre 1913.
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Fr. Thomas, (Théophile Gomez). Santiago, 1922.
Il Fratello Thomas, nacque all’Equatore il 29 dicembre 1867. Entrò nella Congregazione all’età di trent’anni.
I suoi superiori lo mandarono a Santiago dove esercitò per quasi venticinque anni l’ufficio di cuoco.
Malgrado le grandi attitudini per la pittura, la musica e l’elettricità, fu sempre fedele a realizzare innanzitutto il ruolo principale che la Provvidenza gli aveva affidato. Il rapportarsi con lui era sempre piacevole, poiché sempre disponibile a prestare servizi, aiutare i confratelli con un buono e franco sorriso. Arrivava a risolvere tutte le difficoltà. Rese grandi servizi come pittore a Cauquenes ed in altre case.
Ma il caro Fratello fu vittima della sua dedizione. Avendo preso un forte raffreddore, non volle curarsi, per paura di privare la comunità dei suoi servizi. Quando fu obbligato a prendere i rimedi, quindici giorni dopo, si constatò una polmonite doppia molto allarmante. La crisi fu fatale. Si ebbe solamente il tempo di fargli l’unzione sulla fronte dopo la comunione, ed il caro Fratello morì per andare a ricevere nel cielo la ricompensa della sua devozione alla Congregazione. Parecchi suoi parenti sono entrati come Fratelli nelle nostre case dell’Ecuador. – « Scio opera tua, et laborem et patientiam». Ap 2. 2.
Professione:-25 dicembre 1898.
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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE |