5 gennaio
EFFEMERIDI CSs.R. = 1882. Ammirevole devozione per i Superiori
EFFEMERIDI C.Ss.R. = 1882. Ammirevole devozione per i
Superiori.
Il 5 gennaio 1882, il Rev.mo Padre Nicolas Mauron, Rettore maggiore da trentadue anni, fu colpito da un primo attacco di apoplessia. Sua Paternità si rimise grazie alle numerose preghiere dei membri della Congregazione e del sacrificio eroico di alcuni. I RR. PP. Michel Neubert in Francia, Meinrald, Jost in Spagna ed Antoine Urbanczick in America offrirono a Dio la loro vita in sacrificio. Morirono tutti tre nel mese di marzo dello stesso anno, e Dio conservò per altri dieci anni ancora il Rev.mo Padre alla guida della Congregazione. (Vita del P. Mauron del P. DUMORTIER, p. 149).
IN MEMORIAM
Preziosa morte del Venerabile Giovanni-Nepomuceno Neumann. Philadelphia 1860. (proclamato santo il 19 giugno 1977)
Nella parte occidentale della attuale Cecoslovacchia, al sud-ovest del quadrilatero della boemo, sorge in un sito affascinante la graziosa cittadina di Prachatitz. È là che venne al mondo il 28 marzo 1811, venerdì santo, Giovanni-Nepomuceno Neumann. Lavoratore infaticabile fin dalla sua gioventù, avanti nello studio di tutte le scienze, scienziato e devoto allo stesso tempo, egli seppe custodire l’umiltà anche in mezzo ai suoi successi. Quelli che l’hanno conosciuto nella sua gioventù attestano che aveva conservato l’innocenza battesimale. A ventidue anni, sentendo l’attrattiva per le missioni lontane, sogna il progetto di andare ad evangelizzare il Nordamerica. A questo scopo, apprende diverse lingue e per formarsi all’italiano si serve delle opere di S. Alfonso: La Via della salute tradotta in tedesco. Da allora comincia a possedere a fondo otto lingue, compreso l’ebraico. Il vescovo di New-York l’accoglie con gioia nel suo seminario.
Ordinato sacerdote, Neumann non mette alcun limite al suo zelo. Raggiunge la regione dei laghi e vive quattro anni tra i selvaggi, esponendosi a mille pericoli per salvare questi anime abbandonate. Diceva: “Mi sento spinto ad un amore sempre più intimo per Gesù Cristo. Nel 1840, fece l’incontro con i Redentoristi che, inviati dal Venerabile Padre Passerat, allora Vicario generale della Congregazione al di là delle Alpi, cercavano di stabilirsi in America. Chiese subito di far parte dell’istituto. Ammesso alla professione. religiosa, da quel momento diventò un ardente missionario, superiore di diverse case; poi, malgrado le sue resistenze, il papa Pio IX lo chiamò alla sede episcopale di Filadelfia. Aveva allora quarant’ anni. D a vescovo resta povero, mortificato, porta una catenella di ferro, si fa delle discipline a sangue. Padre dei poveri, sempre sulla breccia, si sacrifica per i peccatori. “Non arriverò a cinquant’ anni, diceva”. Infatti, esausto, si accasciò in una via di Filadelfia e, appena fu trasportato nel suo palazzo, rese l’ultimo respiro. Tutta la città lo pianse siccome si piange un padre. – La sua causa fu introdotta in corte di Roma. – Ecce enim merces vestra multa est in coelo. Luca, 6, 23.
Ordinazione sacerdotale: 25 giugno 1836.
Professione: 16 gennaio 1842.
Consacrato Vescovo: 28 marzo 1852.
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Fr. Jean-Baptiste, (J.B Haupt). Contamine sur-Arve, 1893.
Jean-Baptiste Haupt nacque il 23 giugno 1818 a Kirchberg, diocesi di Rottenbourg, regno del Wurtemberg. Prima di abbracciare lo stato religioso,era stato già istitutore. Avendo più tardi lasciate le sue funzioni, si fece eremita. Abbandonata poi la solitudine, apprese il mestiere di rilegatore e trovò finalmente la sua vera via nella Congregazione di S. Alfonso. Era di un temperamento misantropo, ma la virtù corresse questo difetto della natura. La sua fede era coraggiosa ed arrivava fino all’entusiasmo. Sotto una rozza scorza Jean-Baptiste nascondeva un’anima mistica e solidamente devota. Era di una grande pazienza, aveva un notevole spirito di povertà ed una fiducia illimitata nei meriti di Nostro Signore Gesù Cristo. Per dieci mesi l’idropisia lo tenne immobile; mentre il suo corpo era divorato dalla cancrena, la sua anima si trasformava visibilmente. Durante gli ultimi giorni della sua vita si vide accrescere l’ardore del suo amore verso il Signore. Morì alla vigilia dell’Epifania, la sua festa prediletta. – “Beati pauperes: quia vestrum est regnum Dei”. Luca, 6, 20.
Professione: 19 gennaio 1854.
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P. Paul Duhamel. Sévilla (Colombia), 1919.
Il Padre Paul, nato a Tourcoing, diocesi di Lilla, il 16 febbraio 1879, era il nipote del P. Jules Duhamel morto il 20 dicembre 1916; il Padre Paul univa al grande amore per la Congregazione una esemplare tenacia al suo lavoro. Uomo di studio, trascorse, come lo vuole la Regola, la sua vita tra i libri. Professore al postulantato, portò alle sue classi lo stesso ardore. La morte venne a sorprenderlo nella maturità; ebbe tuttavia il tempo, prima della lunghezza del deliro in cui lo gettò la malattia, di accettare con calma e piena sottomissione la volontà di Dio e di dichiarare che era felice di morire nella Congregazione. La sua devozione verso la Madonna si rivelò in pieno specialmente nella sua malattia, durante la quale amava baciare la sua immagine ripetendo senza tregua: “Maria, mia buona Madre, salvami”. Tentato molto contro la fiducia durante i primi giorni della sua malattia mortale, la sua ardente devozione alla Madonna gli fece superare la prova decisiva. – “Placita enim erat Deo anima illius”. Sap. 4, 14.
Professione: 15 ottobre 1897.
Ordinazione sacerdotale: 24 settembre 1904.
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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE |