Memoriale 4 aprile

4 aprile
EFFEMERIDI C.Ss.R = 1903. Espulsione della comunità di Houdemont.

1903. Espulsione della comunità di Houdemont (Francia).

La casa di Houdemont, essendo stata legalmente intestata ad un proprietario laico, non correva il rischio di essere attaccata dal fisco, a parte il suo mobilio. Così, fin dall’annuncio del pericolo di espulsione, questo mobilio fu istradato verso Gérimont (Belgio), e raccolto in una casa messa graziosamente ai disposizione dei Padri dal sig. Desclée.
Quando il giudice di pace col suo assessore si presentò per l’espulsione, la casa era svuotata completamente, restavano soltanto i sacconi di ciascuno. Il giudice fu ricevuto dal proprietario assistito del suo avvocato, il quale presentò i suoi titoli di proprietà e formulò la sua protesta circa il pregiudizio che gli si causava espellendo i suoi inquilini.
Il Rettore P. Pittet lesse poi la sua protesta contro l’ingiusta espulsione della sua comunità e ricordò le pene in cui si incorreva per questo atto, a cui il giudice rispose con un gesto evasivo che poteva significare: “Tanto peggio!”. Poi dinanzi al vuoto quasi assoluto della casa, ci fu un movimento di malumore da parte del giudice conciliatore. L’indomani, la comunità si riformava a Gérimont.

Le espulsioni e soppressioni subite dai Redentoristi, ingiuste e violente (fatte con la forza) sono cominciate con San Clemente a Varsavia, ad opera delle truppe napoleoniche e poi si sono diffuse in tutta Europa, toccando la Francia e l’Italia. Alcune Case son si riavranno più dopo la sopprssione.

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IN MEMORIAM 

Fr. Jacques Noeth. Fribourg, 1845. Studente.
Jacques Noeth nacque a Brendlorenzen, in Baviera, il 25 luglio 1820; entrò nella Congregazione per morirvi all’età di venticinque anni. Studente di Teologia, la sua pietà aveva il carattere dell’imitazione di Gesù Crocifisso, ed egli perseguiva con generosità il suo ideale.
Aveva un’anima semplice e retta, in qua dolus non erat. Dio lo santificò attraverso crudeli sofferenze. La sua grande pazienza a sopportare le sue infermità, la sua perfetta ubbidienza ha edificato grandemente i suoi confratelli. Egli morì dando ai suoi confratelli studenti l’esempio di una vita virtuosa e santa. – “Imitatores mei estote sicut et ego Christi”. 1 Cor., 4-16.
Professione: 12 gennaio 1842.

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Fr. Antoine (Fischer). Houdemont, 1878.
Fratello Antoine nacque a Hommarting, diocesi di Nancy, il 15 ottobre 1808, ed entrò nella Congregazione all’età di trent’anni. Fratello Antoine fu un santo religioso; si faceva notare per il suo continuo spirito di preghiera che conservò fino alla morte.
La sua attività sempre sotto pressione aveva bisogno di distendersi; lavorava come quattro Fratelli, e svolgeva i suoi incarichi con tutta la perfezione religiosa che poteva mettere. Parecchi mesi prima della sua morte, il sonno lo abbandonò del tutto; passava le notti in preghiera per la Congregazione, per i suoi superiori ed i suoi confratelli.
Questa è l’umile sorgente del tesoro di meriti dove i missionari vanno ad attingere le grazie per la conversione dei peccatori. “Qui converti fecerit peccatorem ab errore vitae suae, salvabit animam ejus a morte, et operiet multitudinem peccatorum.” Jac. V, 20.
Professione: 28 agosto 1844.

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P. Raphaël Papion. Châteauroux, 1898.
Il P. Papion è nato il 7 febbraio 1839, a Saint-Mars-du-désert (Loira Inferiore), da genitori molto cristiani. Sua madre era una santa. Appena imparò a parlare diceva e ripeteva: “Voglio essere sacerdote”.
Il P. Papion arrivò al sacerdozio ed alla vita religiosa al prezzo di grandi difficoltà. Egli esercitò il santo ministero prima come vicario. Poi fu per dodici anni missionario religioso presso i Padri dell’Immacolata Concezione a Rennes; quindi ridivenne vicario e finalmente si fece Redentorista e si dedicò alle missioni.
Senza volere ricercare la causa di tutti questi cambiamenti, si amava vedere nrl Padre Papion un carattere dolce e gentile. Se talvolta si vedeva preferire i suoi confratelli per la missione, era perché gli mancava il senso pratico delle cose e delle persone. E questa preferenza gli era molto faticosa.
La sua pietà era angelica, e nonostante le sue sofferenze fisiche e morali era soprattutto di un’allegria costante, di una compiacenza affascinante e di una regolarità esemplare.
Alla sua morte si diceva di lui in Bretagna: “Quell’era un prete ed un buono prete” – Vos autem, sacerdotesDomini vocabimini.. Isai, 61-6.
Professione: 21 novembre 1881.
Ordinazione sacerdotale: 30 maggio 1863.

Châteauroux 1903 – Il portone della casa, barricato, sarà sfondato e la comunità espulsa. In questa casa era morto qualche anno prima il P. Raphaël Papion (foto in AGHR).

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Fr. Casimir (Lebailly). Mouscron, 1917.
Il caro Fratello è nato a Chênedouit, diocesi di Séez il 26 marzo 1842. Era cugino del P. Riblier ed imparentato ai discendenti degli eroici martiri di Chênedouit, la cui memoria, rimasta in venerazione, forse un giorno sarà glorificata dalla chiesa.
Il caro Fratello per molto tempo fece il cuoco, a Boulogne soprattutto, e svolgeva questo faticoso incarico con devozione, affabilità e cortesia verso tutti. Quando era malato, gli dispiaceva di non in grado di prestare alcun servizio. Penetrato dello spirito di famiglia e di amore per la Congregazione, aveva sempre il rosario nelle mani, impegnato a pregare per tutti.
La regolarità piuttosto che l’austerità, formava il carattere distintivo della sua vita. Trascorse gli ultimi sette anni della sua vita a Mouscron con l’indebolimento delle gambe tutte tracciate di varici.
Per lo zelo della prosperità della Congregazione, fece dono del suo piccolo patrimonio all’educandato, felice di vivere senza nessuna preoccupazione temporale.
Dopo quarant’ anni di vita religiosa, morì manifestando la sua grande gioia di morire Redentorista.  – “Quicumque hanc regulam secuti fuerint, pax super illos et misericordia.” Galat. 6, 16.
Professione: 1 novembre 1876.

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
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