30 gennaio
EFFEMERIDI C.Ss.R. = 1775. La scienza dei santi.
1775. La scienza dei santi.
Nel nostro Padre S. Alfonso, l’elemento soprannaturale si stacca così nettamente e si impone così fortemente alla nostra attenzione che le sue qualità naturali restano quasi interamente nell’ombra. Egli stesso, del resto, ci ha lasciato un documento dove espone ai futuri sacerdoti i principi che lo hanno guidato nello studio delle scienze.
Nel suo opuscolo dell’anno 1775 “Avvertimenti a’ giovani studenti, ed applicati allo studio ecclesiastico” dimostra loro “che essi devono attaccarsi sopratutto a fare dei progressi nella scienza dei santi”.
Egli cita le parole del Servo di Dio Vincenzo Carafa: “Per operare grandi conversioni tra le anime è meglio essere uomo di molta orazione che di molta eloquenza”.
E aggiunge: “L’esperienza fa vedere che un sacerdote di scienza mediocre, ma infiammato di amore per Gesù Cristo, attira più anime a Dio che parecchi sapienti ed eccellenti oratori”. Quindi continua: “Tutto ciò che è detto sopra riguarda non solo i predicatori, ma ancora quelli-chi hanno l’incarico di insegnare…. Quanto bene può fare un professore nell’insegnamento delle scienze, insinuando ai suoi alunni il massimo della vera pietà! Oh! quanti uomini vivono pieni di se stessi perché conoscono la matematica, le belle lettere, le lingue straniere e le antichità! A che serviranno queste scienze a coloro che le possiedono, se non sanno amare Dio e praticare la virtù?”
(Villecourt, Vita di S. Alfonso, IV, p. 473).
1853. I nostri superiori fanno eco ai principi di S. Alfonso.
Nell’anno 1853 il Padre Mauron, Provinciale della Francia, diceva al P. Desurmont, prefetto degli Studenti a Téterchen:
“La mia volontà, come quella di S. Alfonso, come quella di Gesù Cristo, è che gli studenti, pure applicandosi ai loro studi, facciano tutti i loro sforzi per diventare degli uomini spirituali ed interiori.
Nelle vostre conferenze cercate di inculcar loro questa grande verità, affinché conformino i loro sentimenti e che ne facciano l’oggetto e lo scopo di tutti i loro desideri, di tutti i loro lavori. Che cerchino, dunque, soprattutto, ad acquistare la scienza dei santi, scientiam sanctorum, la scienza che si apprende sul libro del Crocifisso e che ci ispira subito un desiderio ardente di somigliare a Gesù Cristo e la forza di riprodurre nella realtà l’immagine del divin Redentore.
Questa è la regola che S. Alfonso mette in testa a tutte le altri, perché senza di essa tutte le altre non servono a niente”.
(P. Dumortier, Vita del P. Mauron, p. 37-38).
____________________
IN MEMORIAM
P. Brice-Constantin Quéloz. Roma, 1882.
Il P. Quéloz è nato il 28 agosto 1802 a Saint-Brais, cantone di Berna (Svizzera). Entrò da sacerdote nella Congregazione, dopo avere fatto costruire una chiesa nella città interamente protestante di Yverdon. Questa chiesa fu la prima della contrada, dopo 300 anni di soppressione del culto cattolico. Il P. Quéloz per mezzo secolo restò l’amico ed il sostegno di questa parrocchia. La sua memoria è sempre viva e venerata.
— Il P. Quéloz divenne Procuratore generale a Roma sotto il Rev.mo Padre Mauron. E in questo incarico fu il terrore delle Congregazioni romane per le sue esigenze e la sua tenacia a ritornare sempre alla carica. Per sbarazzarsene, non si tardava ad accordargli tutto. E grazie a lui, almeno in parte, la causa del Dottorato di S. Alfonso arrivò alla fine. —”Qui elucidant me, vitam aeternam habebunt” Eccli. 24, 31.
Professione: 1 ottobre 1847.
Ordinazione sacerdotale: 17 marzo 1832.
_______________________________
Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE |