3 gennaio
EFFEMERIDI C.Ss.R. = 1845. Preziosi consigli del Venerabile Padre Passerat alla Comunità di Friburgo.
* 1845. Preziosi consigli del Venerabile Padre Passerat
alla Comunità di Friburgo.
Il 3 gennaio 1845, il Rev.mo Padre Passerat inviava alla comunità di Friburgo questa raccomandazione concernente la fedeltà alle sante Regole. “Poveri voi e povera la Congregazione se vi rilassate nell’osservanza delle Regole, perché voi resistereste allo Spirito Santo. Avrete da renderne conto fino ad un iota. Anche se la Regola non obbliga sotto pena di peccato, non può essere trascurata senza peccato. E ciò che è ancora più peggio è che su questa pendenza non ci si ferma. È più facile mantenere il cuore nel fervore che trattenerlo nella via del rilassamento.
Credetemi, miei cari, credete alla mia vecchia esperienza: l’inosservanza delle Regole, anche la più leggera, spinge sempre più alla violazione dei voti, e di là alla rovina dell’anima ed al fuoco eterno… Applicatevi alla vita interiore, eviterete la tiepidezza ed avrete la pace che il mondo non può dare. Che l’amore di Gesù Cristo cresca in voi e voi proverete ciò che dice l’imitazione: “Ogni osservanza vi sarà piacevole, il convento vi sarà un paradiso terrestre e voi andrete di paradiso in paradiso”.
* 1882. P. Desurmont sullo spirito della santa perseveranza
nella disciplina.
Quando in seguito ai decreti del 1880 le nostre comunità francesi erano disperse e gli studenti, i novizi e postulani erano partiti per l’esilio per l’Olanda e la Svizzera, il Padre Desurmont, Provinciale della Francia, il 3 gennaio 1882, scriveva alla sua Provincia una lettera che ricordava quella del nostro Padre S. Alfonso:
“Custodiamo la forza della disciplina; l’ho detto poc’anzi e lo ripeto ancora: non è il momento di dare agio al pretesto che le circostanze sono anormali; è vero il contrario. Proprio perché la barca è alla deriva, ciascuno deve aggrapparsi alla sua tavola. Il religioso, ch in tempo di persecuzione diventa meno regolare, non sente per niente il suo dovere, ed agisce al contrario di ciò che dovrebbe fare. Se durante l’attuale tempesta la maggioranza si conferma nell’osservanza, non dobbiamo temere niente.
Ma se, al contrario, i più cedono alle circostanze, si possono aspettare grandi miserie. Perciò, chiediamo a Dio la nostra grazia di stato, e questa grazia è lo spirito della santa perseveranza nella disciplina. Ma, soprattutto, pensiamo ad amare Dio. Vi ho parlato tempo fa dell’unzione del lavoro interiore della carità. Oh! che questo lavoro segreto è un grande mistero nella vita! Quanto trova tutto cambiato, sia nel suo interno che nella sua azione, colui che, operando in sé la suprema conversione, ha lasciato tutte le altre pretese per conservare ne solamente una sola: quella di fare piacere a Dio.
Vi auguro a tutti ed a me stesso, questa intima trasformazione, affinché quando l’ultimo giorno saremo giudicati quasi unicamente sulla carità, possiamo rispondere a Gesù Cristo: Sapete bene, Signore, che l’ultima fase della mia esistenza sulla terra è stata un continuo sforzo per mirare al vostro compiacimento e di rinunziare alla mia soddisfazione.
Felice mille volte la nostra Provincia, se ci sarà questo movimento in molti dei suoi membri. Sarebbe una grande cosa per la chiesa una comunità religiosa il cui spirito dominante è la ricerca del piacere di Dio.
Miei cari Fratelli e Padri, avviciniamoci a questo ideale per meritare di sentici dire questo incantevole testo di S. Paolo: Multi sed non omnes, non quaerunt quae sua sunt, sed quae Jesu Christi. ” (Allusione al testo di S. Paolo Fil 2,21).
Nella visita paterna che ci fece nel 1928, il R.mo Padre Murray si è compiaciuto di glorificare l’azione del P. Desurmont durante la tempesta e si è congratulato con la Provincia francese perché è rimasta sempre intimamente unita al suo Superiore durante quegli anni difficili, sempre fedele ai suoi insegnamenti, durante queste terribili prove, non ha lamentato defezioni.
* 1882. Il fine specifico dell’istituto: l’opera delle missioni.
In risposta ai loro auguri per il nuovo anno, il P. Desurmont scriveva ai Confratelli redentoristi di Spagna e di America.
Contamine-sur-Arve, 3 gennaio 1882.
“Miei cari Padri, credo che la ragione ultima delle benedizioni di Dio su un Istituto è la fedeltà al suo fine specifico Il fine specifico di un Istituto, voi lo sapete, consiste in un certo incarico che è chiamato a compiere nella chiesa, e per il quale è stato istituito.
Ebbene! Io, da parte mia, sono del tutto convinto che, per spargere le sue benedizioni spirituali e temporali su dei religiosi, la Provvidenza esamina innanzitutto se il corpo a cui appartengono questi religiosi, continua a svolgere nella chiesa il ruolo per cui è stato creato; si è notato sempre che, quando un Istituto esce dal suo fine, gli individui che lo compongono n genere cadono nel rilassamento morale e spesso nella miseria materiale.
Al contrario, vediamo che gli ordini fedeli alla loro propria vocazione, abbondano di soggetti virtuosi e non mancano di niente circa il temporale. Ebbene! poiché è così, chiedo a Nostro Signore che, durante l’anno che comincia, in America ed in Spagna, le persone e le cose, per un effetto della grazia divina, siano disposte in tal modo che gli angeli del cielo possano dire vedendovi: “Ecco dei Redentoristi applicati al loro vero compito. Alcuni sono interamente dedicati alle missioni e le fanno da Redentoristi; altri sono applicati al ministero domestico e lo assolvono anche secondo la loro vocazione; altri ancora, condannati alla semplice preparazione del loro ministero, si dedicano a questo ingrato compito col santo zelo dell’apostolo.
Tutti, del resto, quando sono nella loro casa la santicano col preparare le prediche missionarie, i sermoni pazientemente scritti, accuratamente riveduti, e poi appresi a memoria, unendo a questo lavoro quello dello studio, dello studio delle cose più adatte ad un missionario”.
_______________________
IN MEMORIAM
P. François-Xavier Haetscher. Leoben, 1863.
Nato il 1° dicembre 1784, il R. Padre fu convertito alla fede cattolica da S. Clemente e diventò uno dei primi missionari Redentoristi nel Nordamerica. Egli prediligeva in modo di votarsi all’apostolato dei poveri selvaggi del lago Erie negli Stati Uniti. —”Et nos debemus pro fratribus animam ponere” = Anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli (1Giovanni, 3,16).
Nascita: 1 gennaio 1784 Professione: 5 dicembre 1815. Ordinazione sacerdotale: 23 gennaio 1816.
_________________________
P. Antoine Egglé. 1844. Friburgo.
Il P. Egglé nacque il 19 dicembre 1781 a Schaiblishausen e abbracciò la vita religiosa a Mont-Thabor nel 1805.
Vista la necessità dei tempi, i Padri si videro costretti ad accttare momentaneamente la direzione di alcune parrocchie in Svizzera. Il P. Egglé esercitò le funzioni di curato in diverse località con un zelo ed un successo notevole.
Le infermità che lo attaccarono non rallentarono mai la sua attività apostolica. Dovunque si mostrò religioso esemplare e dotato delle grandi virtù; la sua umiltà, la sua pietà e la sua modestia facevano l’edificazione di tutti.
La morte lo sorprese nel mezzo dei suoi lavori ad Alterswil, diocesi di Friburgo. —”Qui facit haec, non movebitur in aeternum” – “Chi fa queste cose non vacillerà in eterno (Salno 112,6).
Professione: 26 febbraio 1805.
Ordinazione sacerdotale: 9 luglio 1805.
_________________________
P. Nicolas Fourmann. Téterchen, 1872.
Il P. Fourmann nacque a Téterchen il 8 febbraio 1846. La sua famiglia apparteneva alla classe di quei piccoli proprietari che vivono dei frutti del loro poco di terra. Un giorno confida ai suoi genitori un disegno che nutre da molto: vuole diventare Redentoristi. Entra allora nel giovenato di Téterchen.
L’amore filiale che testimoniava alla sua famiglia religiosa era notevole. Ci teneva ai suoi esercizi di pietà come alla sua anima ed i suoi confratelli lo guardavano come un modello di regolarità.
Aveva una specie di orrore per le eccezioni; e così una delle sue attrattive è stata di seguire fino alla finel’andamento della comunità.
Era sacerdote solo da alcuni mesi, quando una grave malattia contratta allo studendato di Wittem nel preparare le feste del Dottorato di S. Alfonso nel 1871, lo ridusse a pochi giorni di vita. La malattia gli causò un solo dispiacere, quello di non potersi rendere più utile ai servizi della Congregazione come avrebbe desiderato.
La sua grande devozione faceva sperare molto da questo giovane Padre mietuto nel fiore della vita. —”Qui custodit legem, filius sapiens est.” = Chi osserva la legge è un figlio intelligente (Prov. 28, 7).
Professione: 15 ottobre 1863,
Ordinazione sacerdotale: 8 ottobre 1871.
Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE |