29 luglio
EFFEMERIDI C.Ss.R = 1774. Circolare di sant’Alfonso ai membri della Congregazione.
1774. Circolare di sant’Alfonso ai membri della Congregazione.
In questa mirabile lettera del 29 luglio 1774 S. Alfonso esorta ad amare nostro Signore Gesù Cristo e la santa vocazione.
Ecco alcuni passaggi di questa circolare.
Arienzo, 29 luglio 1774.
«Una cosa soprattutto raccomando ai miei cari fratelli: amare nostro Signore Gesù Cristo …
Vogliamo trarre sempre più profitto dalla sua bontà, ricerchiamo costantemente l’ultimo posto, e guardiamoci dal volere apparire. Più si desidera la vita nascosta, più si è uniti al Signore.
Non si mostrerà sommamente ingrato a Gesù Cristo, colui che tra di noi lo amerà con riserva e rifiuterà di vivere unito a Dio come dovrebbe?
Al momento della morte, al barlume del cero funebre, vedremo le grazie che il Signore ci ha concesso conservando la nostra bella vocazione che ci ha dato …
Chi disprezza la Regola, disprezza l’amore di Gesù Cristo, e l’esperienza dimostra che è sufficiente commettere con piena avvertenza una colpa di questo genere, soprattutto commetterla più volte, per sentirsi immediatamente arido e raffreddato nell’amore di Dio …
Gesù Cristo, ne sono certo, guarda con profondo compiacimento la nostra umile congregazione: essa è la pupilla dei suoi occhi …
Sono fermamente convinto che il nostro piccolo gregge riuscirà sempre più nel futuro, non ad acquisire ricchezza e onori, ma a procurare la gloria di Dio, a far conoscere e ad amare di più il Signore…
Verrà un giorno, si può ben sperare, in cui ci vedremo tutti insieme nella dimora eterna, e non la lasceremo più, dove la nostra felicità sarà condivisa anche da milioni di persone a cui il nostro ministero avrà fatto recuperare la grazia di Dio: allora ameranno per sempre il Dio che una volta non amarono, e la loro salvezza ci porterà gloria e gioia per sempre…
Questo solo pensiero non dovrebbe forse stimolarci costantemente ad amare Gesù Cristo, per farlo amare dagli altri, e questo con tutte le nostre forze? ecc…
P. Dumortier. Lettere di S. Alfonso, III, p. 26.
_________________
IN MEMORIAM
P. Pierre Fersing. Riobamba, 1918.
Nato il 13 Giugno 1843 a Rouhling, parrocchia della diocesi di Metz, il P. Fersing nel 1862 entrò nella Congregazione. Dopo la guerra del 1870, si dedicò al ministero delle missioni Francia, ma ben presto i suoi superiori lo mandarono in America, a Riobamba, dove per 30 anni, rese importanti servizi nei vari uffici affidatogli.
In particolare amava dedicarsi alla salvezza delle anime nel confessionale. Per il sollievo dei poveri indios, non fu contento imparare la lingua spagnola, volle studiare il quitchua, idioma che riuscì a possedere sufficientemente per ascoltare le confessioni.
Sotto una scorza ruvida, il P. Fersing nascondeva un cuore gentile e sensibile. Anche se non sempre riusciva ad esprimersi con discorso brillante, non rifiutò mai il servizio alla comunità, ai confratelli e alle anime.
Il sentimento in cui il P. Fersing si distingueva di più fu un sano timore. Il pensiero della morte e del giudizio lo impressionava molto. Il timore, principio di vera sapienza, e l’orrore del peccato ispiravano a questo confratello un impegno costante per garantire l’eternità e la fedeltà perseverante alle sue devozioni.
Sua più grande preoccupazione era di non omettere mai le preghiere. Insieme alla devozione verso la Beata Vergine, aveva un culto più che ordinario verso il glorioso San Giuseppe.
Il sano timore, negli ultimi giorni, fu visibilmente accompagnato da una tenera fiducia nella infinita bontà misericordiosa di Dio. Recitava il rosario da dieci a dodici volte al giorno. Felice timore che ispira tale fedeltà alla preghiera fino all’ultimo momento!
-«Timenti Dominum bene erit in extremis, et in die defunctionis suae benedicetur». Eccli. 1-13
Professione: 15 ottobre 1863.
Ordinazione sacerdotale: 2 aprile 1870.
_______________________________
 |
Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE |