Memoriale 27 giugno

27 giugno
EFFEMERIDI C.Ss.R = 1773. Lettera circolare di Sant’Alfonso ai membri della Congregazione.

1773. Lettera circolare di Sant’Alfonso ai membri della Congregazione.

Nell’anno 1773, avveniva il rinnovo triennale dei superiori. Alfonso approfittò di questa circostanza per ribadire ai membri della Congregazione le sue paterne esortazioni.
Ecco le indicazioni continuamente riproposte: «Temo più la mancanza di fedeltà a Dio che le persecuzioni dei malvagi, e anche dei demoni. Se viviamo come Dio vuole, Egli ci proteggerà contro i persecutori; se no, ci castigherà invece di proteggerci. Perciò ho sempre raccomandato, e con insistenza, la sottomissione ai superiori che quaggiù tengono il posto di Dio. Ci sono alcuni che si lamentano di essi sotto false apparenze di zelo. Vorrebbero riformare il mondo, ma dovrebbero cominciare con il riformare se stessi… »
Concludendo, sant’Alfonso ritornava sul principio cardine: «Pochi operai, ma buoni e santi. Quelli non soddisfatti del nostro modo di vivere, possono anche ritirarsi. E se non lo fanno loro spontaneamente, saprò come costringerli. Se ricorrono al re, ho come loro inchiostro e penna; amo ciascuno di voi come un fratello, il mio cuore si spezza quando un soggetto lascia la Congregazione; tuttavia occorre, costi quel che costi, amputare un membro corrotto. Se Dio mi lascia quaggiù in questo mondo in un’età così avanzata, è precisamente per impedire abusi che comprometterebbero l’opera delle missioni. Dunque, miei cari fratelli, per amore di Gesù Cristo, ubbidienza ai vostri nuovi superiori, costante meditazione della santa passione del Salvatore, vita di preghiera e di raccoglimento. Chi ama Gesù, ubbidisce volentieri, si accontenta di poco, e vive in pace».
Lettera del 27 giugno 1773. P. BERTHE. II, 326.

S. Alfonso incoraggia i suoi Redentoristi all’osservanza della Regola. – Particolare del dipinto nella chiesa della SS. Trinità in Ciorani (foto Rudy).

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1903. Espulsione della comunità di Châteauroux. 

Il 24 marzo 1903, poiché le domande di autorizzazione presentate dalle Congregazioni religiose, erano state rigettate in blocco dalla Camera dei deputati, ebbe luogo senza indugio l’espulsione dei religiosi.
Perciò, i Padri Henri Hossard, superiore, Henri Girouille, André di Parseval, Jules Gossart, Raphaël Coeuru e Jean-Marie Séché, malgrado le loro indignate proteste, furono costretti ad assistere alla posta dei sigilli alla cappella, a comparire davanti al giudice istruttore, essere tradotti nel tribunale di correzione ed in corte di appello, e infine furono condannati in solido ciascuno a cinquanta franchi di multa.
Infine il 27 giugno 1903, alle cinque e mezza del mattino, sessanta gendarmi, parecchi commissari, due compagnie di fanteria, in tutto trecento soldati occuparono la sede del convento. Venti operai sbarrarono porte e finestre, i Padri furono espulsi dalla loro casa, e così si consumò l’ingiustizia.

La Comunità di Châteauroux nel 1903 espulsa a viva forza (foto in AGHR).

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IN MEMORIAM 

P. Alexandre Sdilon. Les Sables d’Olonne, 1907.
Il P. Sdilon nacque il 6 marzo 1847, originario di Rudignan, comune di Noisy-le-Sec, (Senna e Marna).
Nel corso degli studi, compiuti nel seminario minore e maggiore di Meaux, si poté sempre riconoscere in lui, non il brillante alunno che attira l’ammirazione e supera i compagni, ma il giovane serio, devoto e studioso.
Ordinato sacerdote, diventò vicario a Lagny e successivamente a Saint-Aspaix di Meaux, poi cappellano dell’ospedale. Il suo ministero fu fecondo, il P. Sdilon sognava la vita rigorosamente apostolica in una comunità religiosa.
Fin dal suo ingresso in Congregazione, si dedicò con ardore al ministero delle missioni, ed esercitò l’incarico di Rettore di Lille durante tre trienni successivi.
Il P. Sdilon non era un oratore nel senso stretto della parola, ma possedeva eccellenti qualità di missionario. Semplice e pratico, predicava la dottrina evangelica nella sua purezza, con forza ed unzione.
Il suo stile non sempre brillava per lo splendore fiorito della letteratura e talvolta si appesantiva con parole superflue; tuttavia i suoi sermoni colpivano lo spirito per la chiarezza ed il buonsenso, e toccavano il cuore per il loro accento di penetrante convinzione.
Nelle missioni il Padre non risparmiava la sua dedizione, spinta talvolta al di là delle sue forze. Dovunque passò, lasciò unanimi dispiaceri. La bontà e la delicatezza gli guadagnavano la fiducia di tutti, anche dei più prevenuti. In lui si ammirò sempre saggezza e sicurezza di sorprendente giudizio.
Ritornato semplice soggetto a Les Sables d’Olonne, si mostrava molto umile e docile. Sostenitore convinto della resistenza passiva alle leggi ingiuste e saccheggiatrici, si distinse nelle lotte che ebbero a sostenere i Redentoristi di questa città all’epoca delle espulsioni dei religiosi.
Fu l’inizio dell’alterazione della sua salute. Malgrado gli avvertimenti ricevuti, si illudeva sempre sulla sua prossima morte. I suoi ultimi momenti furono come era stata la sua vita: edificante, calma e rassegnata. – Morì durante l’ottava della festa della Madonna del Perpetuo Soccorso. – «Beati mites, quoniam ipsi possidebunt terram». Mt. 5-7.
Professione: 15 agosto -1878.
Ordinazione sacerdotale: 30 luglio 1870.

La chiesa di Les Sables d’Olonne il 27 agosto 1903: manifestazione contro la legge delle soppressioni (foto in AGHR).

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
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