26 ottobre
EFFEMERIDI C.Ss.R = * La grotta di Scala.
* La grotta di Scala.
È tradizione costante tra gli abitanti di Scala che la Vergine Maria apparve al nostro Padre S. Alfonso in una grotta solitaria di questo luogo.
Questa tradizione fu confermata da una frase che il santo Fondatore pronunciò nella sua vecchiaia.
Racconta il Padre Giovan Battista Costanzo, testimone al processo di Canonizzazione: «L’anno che precedette la sua morte chiedevo al nostro Padre, dopo averlo confessato, se avesse il desiderio di vedere la Madonna al momento della morte e di sentirsi sostenuto da lei all’ultima ora». – «Come la Vergine santa -mi rispose – potrebbe accordare un simile favore ad un disgraziato come me?». – «Maria – replicai – ha degnato far visita ad un gran numero di suoi devoti: perché non potrebbe apparire a colui che ha lavorato tanto per la sua gloria?».
A questo pensiero il viso del Santo si illuminò. «Ascoltatemi bene – mi disse – quando ero ancora giovane, mi sono intrattenuto spesso con la Madre di Dio; mi ha dato molti consigli concernente gli affari della Congregazione».
— E che vi ha detto questa buona Madre? – chiesi.
— Molte cose – disse – e cose molto belle.
Insistei, ma rifiutò di dire oltre».
Mai S. Alfonso dimenticò questa grotta benedetta, questa mistica cella, secondo la felice espressione del Tannoia, dove la sua anima si ubriacò del divino amore ed attinse lo spirito di penitenza che caratterizzò la sua vita intera.
Quando tornava a Scala, mai mancava di rivedere questo luogo così pieno di ricordi: «Oh la mia cara grotta – esclamava con trasporto – possa vivere sotto il tuo riparo, come in quei felici giorni trascorsi troppo presto! ».
P. BERTHE. Vita di S. Alfonso, I, p. 152.
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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE |