23 settembre
EFFEMERIDI C.Ss.R = 1724. S. Alfonso ricevela tonsura.
1724. S. Alfonso ricevela tonsura.
Sant’Alfonso ricevette la tonsura dalle mani di Monsignor Mirabello, Arcivescovo di Nazareth dopo neppure un mese della sua iscrizione nel registro dei chierici.
Per ringraziare Dio di questa grazia, entrò nella Congregazione di Propaganda, fondata principalmente per l’evangelizzazione degli infedeli.
Oramai il Signore era sua parte di eredità.
_____________________
1829. Congregazione generale davanti a Pio VIII, relativa l’esame dei miracoli richiesti per la canonizzazione
del beato Alfonso Maria de Liguori.
_____________________
1833. Affrettatevi lentamente.
Il Venerabile Padre Passerat non smetteva di dare questo consiglio. Non si stancava di predicare a tutti il dominio di sé.
All’impetuoso P. Pilât, inviava il 23 settembre 1833 questo pressante invito: « Scriveva san Vincenzo “ Non in tutto grande zelo”, ve ne prego, diversamente farete molto male. Rispondetemi in poche parole, caro Padre, e ditemi che vi modererete… che non volete in una notte far crescere funghi!
Marta agisca, ma Maria non sia disturbata da Marta, né tormentata da Marta. Piuttosto ne soffra l’esterno che l’interno. Ciò che si compie con impazienza è interessato e per conseguenza senza gloria per Dio, senza merito per il cielo.
Quando si è costituito in Dio una dimora interiore, non bisogna che le cose esterne ci attraggano, ma bisogna attirare tutto a lui, cioè compiere le occupazioni senza uscire da questa casa, e così farle nella pace, unicamente per piacere a Dio».
(Lettere: passim.)
Ed ad un altro: «Dite al Padre Berset, da parte mia, che mi rallegro per lo zelo e i successi; ma si lascia trasportare troppo dall’ardore giovanile: Festina lente, Festina lente, che si affretti lentamente».
_____________________
IN MEMORIAM
Fr. Clément, (Marcellin Salas). Riobamba, 1927.
Marcellin Salas nacque a Pasto, in Colombia, il 17 marzo 1893. Monsignor Medina, vescovo di Pasto che aveva notato la pietà di questo giovane, lo prese come portinaio del palazzo vescovile. Alla morte del prelato, Marcellin scrisse parecchie lettere ai superiori, per pregarli di ammetterlo nel nostro Istituto; ma gravi difficoltà si opponevano alla realizzazione dei suoi desideri.
In considerazione della sua virtù e pietà, i superiori si decisero ad ammetterlo in qualità di postulante-fratello. Dopo alcuni mesi di noviziato molto fervoroso, Fratello Clément cadde malato… Sembrò rimettersi e fu ammesso alla professione; ma la tisi fece tale progresso che il Fratello dovette smettere ogni lavoro.
Fratello Clément approfittò allora del suo stato di salute per dedicarsi alla pietà. Lo si vedeva frequentemente davanti al Santissimo Sacramento, malgrado lo stato di deperimento in cui si trovava.
Le grandi sofferenze lo rendevano compassionevole per i mali altrui; talvolta chiedeva al superiore il permesso di andare all’ospedale per consolare quelli che soffrivano come lui e confortarli con devoti pensieri.
Durante gli ultimi mesi della vita, soffrì un vero martirio, ma bastava fargli osservare che era la volontà di Dio che subito si calmava e ubbidiva alle prescrizioni del medico. Chiese al Padre Rettore che quelli che volessero visitarlo lo intrattenessero di cose sante.
Per ricevere gli ultimi sacramenti con tutta la pietà possibile, chiese che gli si facesse la lettura di “in preparazione alla morte” del R. P. Bauduin, con la toccante spiegazione di ciascuno dei riti sacri del sacramento dell’Estrema Unzione e morì con i sentimenti di una perfetta rassegnazione alla volontà di Dio.
—«Beatus qui intelligit super egenum e pauperem, in die mala liberabit eum Dominus». Sal. 40-1.
Professione 1 novembre 1920.
_______________________________
Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE |