23 dicembre
EFFEMERIDI C.Ss.R – 1724. S. Alfonso riceve gli Ordini Minori.
1724. S. Alfonso riceve gli Ordini Minori.
Sant’Alfonso, preparato da lungo tempo al suo sacrificio, vide con santa esultanza cadere sotto le forbici del Vescovo i ciuffi dei suoi capelli, simbolo delle vanità del secolo. La corona clericale gli sembrava più bella e più invidiabile della corona degli imperatori.
Il suo cuore esultava pronunciando la gloriosa formula: «Il Signore è mia parte di eredità e mio calice». Tre mesi dopo, riceveva gli Ordini minori che l’avvicinavano ancor di più al santo altare, meta dei suoi desideri.
Per ringraziare Dio, volle dare ancora un passo verso le anime e mostrare quanto ardeva di lavorare per estendere il regno del Redentore: infatti sollecitò la sua ammissione nella celebre Congregazione di Propaganda. E siccome possedeva in modo eminente tutte le condizioni richieste per i candidati (attitudine alla predicazione, vita integra, zelo apostolico), venne annesso al noviziato.
P. BERTHE. Vita di S. Alfonso, I, p. 45.
________________
1879. L’unione a Gesù e a Maria, base di ogni santità
In risposta all’augurio dei Padri della Spagna e dell’America per il nuovo anno, il P. Desurmont scriveva loro:
Avon, 23 dicembre 1879.
«I miei auguri sono molto essenziali e brevi. Più comprendo la vita e più vedo che, come dice sant’Alfonso, la vera prosperità delle cose religiose dipende da un principio molto semplice e unico nella sua fecondità.
Se in una Provincia della nostra Congregazione la vera unione a Gesù Cristo, attraverso la vita interiore propria al nostro Istituto, e la vera devozione a Maria esistono in un tale grado quale si può augurare ragionevolmente a questo mondo, allora in questa Provincia, senza che si sappia il come e il perché, tutto va bene e tutto si svolge bene. I Superiori hanno largamente la grazia dello stato; i soggetti ricevono al momento giusto le grazie opportune per ogni circostanza; le difficoltà si appianano: tutto scorre bene.
È il risultato nascosto della segreta benedizione di Dio e questa benedizione è la ricompensa dell’unione a Dio per mezzo di Nostro Signore. Egli, dunque, vi accordi questo dono dei doni e inoltre rafforzi la parte spagnola della Congregazione sulla pietra ferma della vera vita interiore».
________________
1901. Lettera di Leone XIII al Cardinale Richard, arcivescovo di Parigi, a proposito delle Congregazioni religiose.
Se facciamo memoria di questa lettera è per ricordare il paterno affetto e la sollecitudine che il Sommo Pontefice in tempo di persecuzioni manifestava alle Congregazioni religiose alla vigilia di essere espulse dalla Francia.
Il Papa diceva al santo Cardinale: «In nome delle grandi sollecitudini che condividete con noi, è vostro diritto dissipare i pregiudizi che constatate sul posto e di impedire, per quanto è in voi, irreparabili disgrazie per la Chiesa e per la Francia». (Viene poi l’elogio delle Congregazioni religiose).
La sua lettera termina con queste parole: «Il compito che si impone in questo momento ai Vescovi francesi, è lavorare in perfetta armonia di vedute e di azione per illuminare gli spiriti al fine di salvare i diritti e gli interessi delle Congregazioni religiose, che amiamo con cuore paterno e di cui l’esistenza, la libertà, la prosperità, è necessaria alla chiesa Cattolica in Francia ed all’umanità»
I Vescovi della Francia, verso il mese di giugno del 1902, inviarono allora una petizione comune, firmata da tutti, eccetto cinque, ai deputati e senatori. Si sa che restò senza effetto. Il governo negò di esaminare la domanda di autorizzazione ed i religiosi furono espulsi dalle loro Case.
Revue.de la Sainte-Famille. Anno 1901, p. 60.
________________
IN MEMORIAM
P. Costante Paquot. Lima, 1916.
Il P. Paquot nacque a Monacourt, vicino Lunéville, il 22 dicembre 1865. Del P. Paquot si può dire che per i confratelli era una regola vivente ed un modello di missionario. Per lunghi anni, fu compagno del P. Lobato nelle missioni agli indios, e non si possono enumerare gli atti di dedizione e di completa abnegazione che dovette compiere in tante circostanze.
Basta questo, in poche parole, a dirci chi era il Padre Paquot: a volte, vedendo le difficoltà che doveva superare, intraprendeva i viaggi con la morte nell’anima; ma l’amore per Dio, per la Congregazione e le anime, trionfava sugli ostacoli. Per dieci anni riuscì a fornire alla Rivista Sainte-Famille una corrispondenza apprezzata da tutti.
Il P. Paquot è autore di diverse carte geografiche di reale valore. Morì a Lima in seguito di un avvelenamento accidentale.
–«Ecce enim merces vestra, multa est in coelo». Luca. 6, 23.
Professione: 8 settembre 1887.
Ordinazione sacerdotale: 4 ottobre 1892.
Fr. Alexandre (Charles Büchler). Attert, 1920.
Questo caro Fratello è nato il 1° dicembre 1854, a Schoenau, diocesi di Friburgo. Fratello Alexandre si è santificato nella semplicità del cuore attraverso il lavoro da sarto, la discrezione come portinaio, e soprattutto con la vita di unione a Dio in un silenzio quasi continuo.
Dopo avere ricevuto l’Estrema Unzione disse al suo confessore: «Sono contento, ho ricevuto tutto, non ho che ad affidarmi alla misericordia del buon Dio».
La parola dell’Imitazione sembra essere stata scritta per lui. – «In silentio et in spe proficit anima devota».
Professione: 15 agosto 1881.
_______________________________
Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE |