22 ottobre
EFFEMERIDI C.Ss.R = * Le nostre Missioni e le preghiere dei confratelli.
* Le nostre Missioni e le preghiere dei confratelli.
I nostri primi Padri attribuivano il successo delle Missioni alle preghiere dei membri della Congregazione.
Il P. Villani chiamato un giorno in grande fretta per predicare gli esercizi spirituali in occasione di una grande siccità che affliggeva la città di Benevento, diceva: «Non so ciò che il buon Dio mi mise sulle labbra, ma parlai per tre quarti d’ora procurando grande impressione, grazie alle preghiere della Congregazione».
Non fu forse rivelato ad un celebre oratore che le conversioni operate non erano dovute alla sua eloquenza ma alle preghiere del Fratello che lo serviva?
Quale fiducia per i nostri confratelli che non possono o non sono più in grado di andare in missione! Le loro preghiere ed i sacrifici contribuiscono grandemente al successo delle predicazioni dei confratelli.
P. BERTHE. Vita di S. Alfonso, I, pagine 521 e 635.
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IN MEMORIAM
P. François Thuet. Pérouse, 1890.
Il P. Thuet nacque ad Ottmarsheim (Alta-Alsazia), il 16 marzo 1823, da una famiglia che diede diversi sacerdoti alla Santa Chiesa. François frequentava gli studi dai Padri Gesuiti di Friburgo e in questa occasione conobbe i nostri Padri residenti in questa città.
Fu ricevuto nella Congregazione dal P. Czech che lo mandò al noviziato di Bischenberg. Ordinato sacerdote, si dedicò per qualche tempo al ministero delle missioni, ma non aveva le disposizioni necessarie alla predicazione. La vita del P. Thuet fu tuttavia pregevole per la profonda umiltà, la vivacità della fede, il timore di Dio e la continua preghiera.
I giorni destinati al ritiro mensile e dell’anno erano per lui giorni di continua preghiera e di orazione davanti al Santissimo Sacramento. L’assistenza alla santa Messa, l’ufficio di servire la messa a qualsiasi ora del mattino era la devozione preferita.
Il P. Thuet fece una morte molto edificante supplicando coloro che lo circondavano di ottenergli la forza di sopportare i dolori fino alla fine. Morì con il crocifisso in mano e baciandolo con sentimenti di un’ammirevole pietà. – «Vigilate… in omni tempore orantes». Lc 21, 36.
Professione; 26 novembre 1847.
Ordinazione sacerdotale: 21 maggio 1853.
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P. Eugène Hervouet. Rennes, 1918.
Il P. Hervouet, uno tra i nostri valorosi missionari, moriva a Rennes nel pieno vigore dell’età e dopo una malattia di alcuni giorni verso la fine della guerra del 1914.
Nacque a Renouillé, diocesi di Nantes, il 24 dicembre 1867. Quando fu in grado di articolare qualche parola, esclamò: «Voglio essere sacerdote».
Verso la fine degli studi, si risvegliarono in lui aspirazioni per una vita più perfetta. Il desiderio fluttuava tra l’austerità della Trappa e la vita del missionario all’estero.
Quando, un giorno, il direttore del seminario maggiore gli rimise un opuscolo della Madonna del Perpetuo Soccorso, iniziò a fare una novena in onore della Madonna di cui i Redentoristi diffondevano così efficacemente il culto: il risultato non si fece attendere.
Alla fine del secondo anno di filosofia, il reverendo Hervouet entrava nel noviziato. Ordinato sacerdote, era pronto per le missioni. Ma la divina Provvidenza lo chiamò come professore del quinto anno al Postulantato di Uvrier, e soltanto dopo quattro anni poté dedicarsi alle missioni.
Il P. Hervouet predicò successivamente nel Nord, Pas-de-Calais e nella Bretagne. Dovunque lasciava grande impressione.
Anche nelle parrocchie importanti dove i fedeli sentivano spesso predicatori forestieri, si dichiarò non avere sentito a memoria di uomo predicazioni tanto eloquenti.
Nel P. Eugène tutto parlava: il gesto, il volto, lo sguardo, l’azione. Aveva una voce forte, agile, armoniosa, piacevole, un tono molto comunicativo, un comunicare naturale e vario, con un accento di convinzione e di fede viva.
Il P. Hervouet fu anche apostolo convinto della Madonna e dell’Eucarestia. Per rendere duraturi i frutti delle missioni, aveva fortemente a cuore la creazione di opere. Come missionario di città e di campagna, il P. Hervouet era eminente e fece grande onore alla Congregazione.
Un’influenza infettiva lo colse una domenica, prima di una missione di inverno; il medico constatò una polmonite inquietante, ed il male progrediva rapidamente. «So e sento che sto per morire – disse al Padre Saget, suo Rettore, – ma sono pronto, porto lo scapolare e muoio nella Congregazione»; e fece il sacrificio della vita con le intenzioni più sante.
La Vergine Maria che nella sua vita era stata la confidente dei suoi timori, desideri e propositi, allora fu la sua consolatrice. L’indomani dichiarò: «Quest’oggi è un grande giorno!». La sera, difatti, pacificamente e conservando la conoscenza, il Padre Hervouet andava a ricevere in cielo la ricompensa promessa ad ogni Redentorista rimasto fedele alla vocazione. – «Et nos debemus pro fratribus animam ponere». 1 Gv 3, 1.
Professione: 9 novembre 1891.
Ordinazione sacerdotale: 29 settembre 1894.
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P. Joseph Déchavanne. Suze, 1918.
Nato il 31 agosto 1885 a Sévelinges, diocesi di Lyon, il P. Déchavanne fu sempre di salute molto delicata. Tuttavia utilizzava con abilità non comune le poche forze della fragile salute per le anime e per la Congregazione.
I primi lavori apostolici furono coronati da successo. Ma li ottenne soltanto a prezzo di un sovraffaticamento che un giorno doveva essergli fatale.
Gli inizi nell’apostolato facevano presagire fruttuosi risultati. Il caro Padre morì a trentatré anni, di ritorno da un ritiro dato alle religiose che lo avevano accolto e furono edificate profondamente della sua pietà.
Un amore tenero e filiale al Sacro Cuore di Gesù e alla Vergine Maria furono la devozione preferita; l’amore per i superiori e la Congregazione erano notevoli.
– «Lex oris tui, super milla auri ed argenti». Sal 118.
Professione: 25 dicembre 1908.
Ordinazione sacerdotale: 21 nov. 1912.
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P. Alphonse Tourlourat. Roubaix, 1922,
Nato a Aubigny, dipartimento del Cher, il 5 febbraio 1877, il Padre Alphonse si compiaceva mostrare durante la vita la mano misericordiosa della Madonna.
Durante gli studi secondari al seminario di Saint-Gaultier (Indre), seguì una missione predicata nella sua parrocchia da tre nostri Padri e decise di entrare nella Congregazione.
Dopo il sacerdozio, insegnò per molto tempo al Postulantato di Mouscron. Da Missionario, lo stile di apostolato era serio, solido, logico, nutrito da forti idee, chiare e stupende per l’intelligenza più che per il cuore e l’immaginazione.
In lui e nelle prediche, la ragione prevaleva sul sentimento e l’immaginazione; era piuttosto freddo e riservato che espansivo e sentimentale. Le chiose (commenti) erano spirituali, avvincenti, istruttive.
Coi confratelli era riservato. Fu un religioso osservante, devoto, ma di una pietà e di una osservanza piuttosto rigorosa e fredda come il carattere.
Durante la guerra del 1914, feceva l’infermiere presso gli ospedali militari e accompagnava i feriti dai campi di battaglia o le ambulanze dal fronte agli ospedali. Si prodigò con un eroico oblio di sé, un’ammirevole e continua dedizione, trascorrendo così giorni e notti nella cura dei feriti, senza prendere sonno.
Probabilmente, vicino ai malati, e soprattutto vicino ai campi di battaglia respirando gas deleteri, contrasse la malattia al cuore che lo portò così bruscamente a quarantacinque anni, senza lasciargli il tempo di esprimere completamente il suo potenziale.
Aveva il presentimento della morte prematura e si teneva pronto con l’accrescimento della pietà, della osservanza e dello zelo.
Negli ultimi anni apparteneva alla casa di Lilla e le sue predicazioni erano molto apprezzate. Predicando un ritiro alle signore in una parrocchia di Roubaix, nell’ottobre 1922, fu raggiunto bruscamente dalla morte, ritornando dalla stazione dove era andato a chiedere un’informazione. Un sacerdote ebbe il tempo di dargli l’assoluzione e l’Estrema unzione e morì una mezz’ora dopo.
Si può immaginare la costernazione che si impossessò dei presenti quando, ai Vespri che il Padre Tourlourat doveva predicare la chiusura del ritiro, venne annunciato la morte improvvisa del predicatore. – «Credo videre bona Domini in terra viventium». Sal. 26.
Professione: 8 dicembre 1899.
Ordinazione sacerdotale 24 giugno 1902.
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