22 marzo
EFFEMERIDI C.Ss.R = 1732. Prima apparizione della Madonna di “Foggia” a S. Alfonso.
1732. Prima apparizione della Madonna di “Foggia” a S. Alfonso.
A Foggia, importante città del Regno di Napoli, si venera un miracoloso dipinto su legno della Santissima Vergine: chiamata Icona Vetere a causa della sua antichità.
Nel mese di marzo 1731, il territorio subì la minaccia di distruzione totale per un grande terremoto: si ricorse alla protezione della celebre Madonna, e Maria, con un miracolo eclatante, si compiacque rassicurare gli afflitti abitanti. Il Giovedì Santo, 22 marzo, in presenza di una folla immensa, apparve visibilmente in questo dipinto, e per parecchi giorni, sotto le sembianze di una giovane donna; la stessa apparizione si rinnoverà alla vista di una moltitudine sempre più numerosa.
S. Alfonso predicava in quel tempo una missione in Polignano. Terminata la missione, il devoto di Maria, verso la fine di febbraio si recava a Foggia per venerarvi la sacra immagine. Si volle profittare della sua presenza per invitarlo a predicare una novena in onore della SS.ma Vergine. Nonostante fosse affaticato, S. Alfonso accettò. Gli esercizi furono dati nella stessa chiesa che possedeva il tavolo miracoloso.
Una sera dopo la predica, per appagare la sua pietà e vedere il dipinto da vicino, Alfonso salì i gradini dell’altare. Mentre contemplava la pia immagine, la Vergine Maria improvvisamente gli apparve e lo attirò in un rapimento che durò quasi un ora. Quando si riprese, non potendo contenere lo slancio della gioia, intonò l’Ave Maris stella che i trenta testimoni di questa scena, sia ecclesiastici che laici, proseguirono con lui.
I lineamenti dell’apparizione si impressero sì bene nel suo spirito che, l’indomani chiamò un pittore, il quale, sotto sua descrizione, cominciò a riprodurla su tela. Questo dipinto esiste ancora nella nostra casa di Ciorani, o almeno esisteva prima dell’occupazione del regno di Napoli da parte delle truppe piemontesi.
Quarantacinque anni dopo, nel 1777, dopo l’incoronazione della Vergine miracolosa, S. Alfonso attestò il miracolo sotto giuramento. «Attesto di aver visto nel dipinto di legno il volto della Beata Vergine: la sua immagine era di una fanciulla di tredici-quattordici anni; muoveva il volto a destra e sinistra; la testa era coperta di un velo bianco. Inoltre attesto di aver contemplato questo augusto volto con grande devozione, viva gioia e lacrime di tenerezza; non somigliava per nulla ad un’immagine dipinta, ma aveva un volto di carne e sporgente, come quello di una giovane persona in vita».
(Revue “Sainte Famille”, année 1877, p. 418, et P. Berthe, I, p.99)
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IN MEMORIAM
P. Nicolas Lenoir. Varsavia, 1801.
Il P. Lenoir nativo della Picardia, fu uno dei tre giovani che entrarono al noviziato di Varsavia con il Venerabile Padre Passerat. Lenoir e Mercier, nativi della Picardia, e Vannelet di Reims, si erano incontrati al seminario di Wurzbourg, fondato per i giovani chierici emigrati francesi.
Lenoir nacque nel 1773 ed entrò nella Congregazione nel 1796. Compagno e amico del P. Passerat, il P. Lenoir era un religioso virtuosissimo e molto erudito. Già professore di ebraico, possedeva perfettamente la lingua greca, caldaica e siriaca. Le vaste conoscenze filosofiche e la conoscenza del Talmud gli permisero di lavorare con grande successo alla conversione dei giudei di Varsavia. – «Esto fidelis usque ad mortem et dabo tibi coronam vitae». Ap. 2,10..
Professione: 13 novembre 1796.
Ordinazione sacerdotale: 10 novembre 1797.
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P. François Fasel. Contamine, 1861.
Il P. François, nato il 22 aprile 1819 a Vuissens, cantone di Friburgo, manifestò fin dalla tenera età la volontà di diventare sacerdote. I suoi genitori, molto religiosi, si impegnarono a fare l’impossibile perché questo pio desiderio si realizzasse.
A tredici anni François si confidò coi Padri Gesuiti che tenevano una casa di formazione a Estavayer-le-lac. Progrediva rispettivamente sia nella pietà che nello studio. A diciannove anni entrò nella Congregazione.
Fu novizio a Saint-Trond (Belgio) sotto la guida del P. Ottmann, poi studente a Friburgo, e ordinato sacerdote. Missionario a Saint-Nicolas-du-Port, si dedicò con grande successo alla salvezza delle anime, sia nella Lorena, sia nella Champagne, sia a Contamine.
D’altronde era ottimamente dotato: grande desiderio di procurare la gloria divina, tenace volontà di portare i peccatori a migliori sentimenti, eloquenza molto persuasiva; la sua dizione era notevole.
Dopo sette anni di lavori apostolici contrasse una malattia di petto. Aveva tanto predicato e predicato con tanta forza! Visse così, per cinque anni con molta sofferenza; perfettamente conformato alla volontà di Dio, attendeva la morte con ammirabile pazienza. Il giorno della morte, aveva rinnovato i voti; e potendo appena parlare, raccomandò al suo venerato Padre, che era al suo fianco, e ai confratelli, la fedeltà a Dio. – «Dabit vobis mercedem vestram in tempore suo». Eccl.51,38.
Professione: 8 dicembre 1839.
Ordinazione sacerdotale: 23 settembre 1843.
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P. Meinrad Jost. La Nava del Rey (Spagna), 1882.
La nota dominante della vita del P. Jost fu il suo spirito di sacrificio spinto fino all’oblio completo di se stesso e della sua salute quando si trattava dovere o di virtù.
Nacque in Alsazia a Bernhardsviller il 12 febbaio 1835. Dall’ordinazione sacerdotale il P. Jost si consacrò all’opera delle missioni; ma ben presto una grave malattia della laringe gli impedì di attuare il suo grande desiderio. I superiori lo nominarono prefetto degli studenti a Téterchen nel 1871, poi a Saint-Nicolas-du Port, quindi a Houdemont.
Alla fondazione della Vice Provincia di Spagna nel 1876, Il P. Desurmont, nominò il P. Jost Vice Provinciale di questa regione e prese parte alla fondazione di cinque case.
Il P. Jost era un eccellente religioso, austero, severo, duro con se stesso. Esigeva dai suoi confratelli una vita di rinuncia. I suoi libri preferiti erano quelli di S. Tommaso e S. Alfonso. Leggeva ogni giorno due pagine della Regola, si preparava alla santa Messa con mezz’ora di preghiera e aveva per programma: la volontà di Dio e la salvezza delle anime.
Nell’apprendere che il rev.mo P. Mauron era gravemente infermo , il suo amore filiale lo spinse ad offrire a Dio la sua vita per il recupero di una salute così utile alla Congregazione. Dio accettò il suo sacrificio. Il Rev.mo Padre visse ancora per lunghi anni e il Padre Jost morì qualche mese dopo, nel momento in cui andava celebrare la santa messa. – « Mementote praepositorum vestrorum, imitamini fidem». Eb. 13,7.
Professione: 24 settembre 1852.
Ordinazione sacerdotale: 25 maggio 1861.
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Fr. Philippe (Louis Bourgeois). Fauquemont, 1924.
Fratello Filippo nacque il 28 aprile 1856 a Sailly-lez-Lannoy al Nord della Francia da una famiglia profondamente cristiana. Nel corso di una missione, predicata nella sua parrocchia, andò a confessarsi da uno dei missionari. Questi, riconoscendo nel suo animo l’attitudine alla vita religiosa, gli disse: «Ragazzo mio, non sei fatto per il mondo, bisogna che abbracci lo stato religioso». Questo invito coincideva con i suoi intimi desideri.
Louis Bourgeois dunque entrò nella Congregazione all’età di 21 anni. Dopo la professione fu abitualmente assegnato, nelle differenti case della provincia, nell’ufficio di sacrista. Amava appassionatamente la sua famiglia religiosa. Aveva della vocazione il più alto concetto. Cercava di perfezionare in ogni modo nello svolgimento dei suoi compiti, impiegando i momenti liberi a completare con un certo accanimento la sua istruzione. Aveva la preoccupazione costante per la buona cura del materiale delle nostre case, e rendersi utile attraverso le sue curiose ricette.
Aveva lo spirito della preghiera comunitaria. Già nel mondo aveva sistemato sul suo telaio un libro di preghiere che leggeva lavorando.
Fratello Filippo ebbe un santo affetto verso i suoi familiari: era l’angelo custode della famiglia. Ciascuno dei suoi nipoti si sentiva sostenuto, amato, aiutato dalle preghiere e dai consigli dello zio.
Nonostante l’indebolimento della salute, Fratello Filippo conservò la sua conoscenza fino alla fine, pregando e unendosi a Dio. Aveva notato nel suo diario le grazie che gli erano state accordate un sabato o nel giorno di festa della SS.ma Vergine. La Madre del cielo lo ricompensò un’ultima volta chiamandolo al cielo di sabato, giorno di festa della Madonna di Foggia, così cara a S. Alfonso. – «Zelus domus tuae, comedit me». Ps.68.
Professione: 15 agosto 1881.
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Jean Viaud. Uvrier, 1895. Educando.
Jean Viaud nacque il 18 gennaio 1881 a Saint-Julien-de Concelles (Loira inferiore). A dodici anni entrò nell’educandato. Era un ragazzo di belle speranze e fu molto rimpianto dai suoi maestri e condiscepoli.
La virtù principale di questo ragazzo era la conformità alla volontà di Dio, e questa santificò la sua vita e soprattutto gli ultimi giorni. Diceva continuamente: «Lo vuole Dio, Dio lo vuole; voglio ciò che vuole il buon Dio. Ancora una settimana, ancora di più se ciò piace a Lui».
Quando soffriva, un solo sguardo posato su una pia immagine lo calmava: questo era tutto il suo rimpianto.
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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE |
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