22 gennaio
EFFEMERIDI C.Ss.R. =1780. La Regola falsata dai PP. Majone e Cimino riceve l’approvazione del re di Napoli Ferdinando I.
1780. La Regola falsata dai PP. Majone e Cimino riceve l’approvazione del re di Napoli Ferdinando I.
Per il nostro Padre S. Alfonso l’anima della Congregazione era la Regola approvata dalla Chiesa ed egli voleva ottenere per questa stessa Regola l’exequatur reale.
Al re piaceva l’istituto per il suo governo esterno, ma il santo Fondatore voleva che egli fosse gradito anche per il suo governo interno.
Majone e Cimino furono incaricati di ottenere del re l’approvazione della Regola chiamata “Regolamento”. Passarono tre mesi durante i quali il Regolamento fu esaminato punto per punto dal consiglio reale.
Il 22 gennaio il re accordò molto volentieri l’approvazione che gli si chiedeva; ma la Regola era falsata ed il Regolamento distruggeva in un sol colpo la Congregazione.
Dio, per fini noti solo a lui, aveva permesso l’accecamento dei migliori consiglieri di S. Alfonso e la susseguente divisione della Congregazione durerà tredici anni.
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1884. Congregazione preparatoria relativa alla discussione dei miracoli proposti
per la beatificazione del Venerabile Clemente Maria Hofbauer.
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IN MEMORIAM
Théophile (Sublet). Contamine 1876. Postulante.
Nato a Villy-le-Bouveret (Alta-Savoia) Théophile fu un vero uomo di Dio.
In seguito ad una missione data a Villy, si presentò in qualità di aspirante, ma era debole di salute. Dopo alcuni mesi di prova, gli si fece comprendere che la sua debolezza di costituzione non lo rendeva idoneo ai duri lavori di un convento.
Si temporeggiò, ma dopo due anni si decise di rimandarlo. Egli disse: “Tenetemi allora come domestico gratuito! No, non voglio restare nel mondo, voglio morire nel convento”.
Fu accettata la sua richiesta e tre giorni dopo egli moriva improvvisamente!
– Questo generoso postulante lavorava molto, mangiava poco e si nascondeva per dedicarsi alle sue austerità favorite; avrebbe voluto diventare sacerdote. Il suo desiderio di convertire i peccatori era immenso, pregava sempre, anche di notte. L’abitudine a recitare continuamente le preghiere aveva finito con l’imprimere nelle sue dita le forme dei grani della sua corona; anche la suo devozione alla Madonna era straordinaria.
Ritornando dalla sua sepoltura qualcuno diceva: “Vorrei proprio somigliargli” – “Oratio humiliantis se nubes penetra bit”. Eccli. 35, 21.
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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE |