Memoriale 20 gennaio

20 gennaio
EFFEMERIDI C.Ss.R. = 1884. Lo zelo per il lato solido delle cose.

1884. Lo zelo per il lato solido delle cose.

In questo giorno il P. Desurmont scriveva ai Padri dell’America:
Possano i nostri buoni Padri d’America ridare a noi con sempre più zelo il loro lato solido delle cose.
Lo zelo! Ecco ciò che caratterizza tutti i missionari che hanno spinto la loro dedizione fino ad abbandonare la loro patria per Dio. Ma questo zelo, sacro nel suo principio, può, per la sua medesima vivacità, diventare un pericolo. È ciò che succede quando esso si lancia in altre vie diverse da quelle del buonordine indicato dalle Regole.
Grazie a Dio questa deviazione dello zelo non è stata fino qui il nostro caso; ed è una grande consolazione vedere che dopo quindici anni di esistenza, la vostra cara “colonia” non è uscita dal sentiero tradizionale. Continuate, miei cari confratelli, e così confermati nella vera via, dirigete sempre più – lo ripetiamo – il vostro zelo verso il lato solido delle cose.

Infatti il bene negli istituti apostolici ha soprattutto due facce: quella della solidità e quella della esteriorità. La esteriorità è il gran numero dei soggetti e delle case; il solido è la qualità degli stessi soggetti ed il buon ordine interiore delle dette case. La esteriorità è costituita dall’abbondanza e dal successo roboante dei lavori; la solidità è la conformità degli lavori con il fine dell’istituto. La esteriorità è la grande reputazione tra gli uomini; il solido è ciò che attira ed assicura Dio.
Ebbene! È a questo lato solido che vi chiedo di applicare le energie del vostro zelo.
La solidità è il mantenimento di ciascuno bene particolare al posto assegnato dalla divina saggezza. È la santificazione personale prima della salvezza altrui; nel lavoro della santificazione, la vita interiore è al di sopra ed al fondo delle osservanze esterne; è la virtù imposta dalla Regola prima delle ispirazioni personali; nell’apostolato è l’opera delle missioni prima del ministero domestico; nel ministero domestico è la preoccupazione per i poveri prima che per i ricchi; è il favore della Provvidenza prima del favore degli uomini; è infine il compimento di ogni giustizia prima della preoccupazione del temporale.
La solidità è la discrezione unita all’attività nell’operare il bene; è il formare i soggetti prima del lanciarli; è il non assorbimento di tempo e di energie morali in lavori secondari troppo frequenti; è la fedeltà alle ore, ai giorni, alle settimane ed ai mesi di solitudine, di preghiera e di lavoro nella propria stanza; è la ricerca infaticabile delle missioni propriamente dette nella misura voluta; è l’odio per l’ozio o per le occupazioni da niente; è la buona scelta delle opere domestiche.
La solidità è la saggezza di non volere sempre il successo pieno ed intero e di accontentarsi del bene parziale quando il buon Dio non ne permette di più. È, nello zelo, la pazienza e la longanimità unite all’azione.
La solidità, infine, è la coesione di tutte le parti fatte per essere unite tra loro. È la concordia nelle nostre comunità, è il buon accordo reciproco delle nostre case.
Il solido, per noi, è la solidità dell’edera che ha bisogno di un tronco; è, nei vostri spiriti e nei vostri cuori, l’istinto di unione con noi che deve rimane sempre vivo quanto il vostro stesso istinto di conservazione.
Verso questa molteplice solidità dirigete sempre più le aspirazioni delle vostre anime. Allora – credetelo davvero – il nostro cuore sudamericano affonderà radici profonde ed i suoi frutti saranno sempre frutti di salvezza.
(P. George. Vita del P. Desurmont, p. 356).

Presenza Redentorista oggi in Ecuador.Ecuador, Cuenca – La cattedrale costruita dal redentorista Stiehler rimane il segno visibile della laboriosa presenza dei Redentoristi.
Ecuador, Cuenca – La cattedrale costruita dal redentorista Stiehle rimane il segno visibile della laboriosa presenza dei Redentoristi.

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IN MEMORIAM

Fr. Jean-Baptiste (Stiehle). Cuenca (Ecuador, 1899).
Il caro Fratello Jean-Baptiste, originario del Wurtemberg, è nato il 1° giugno1829, aDechingen, diocesi di Rottenburg.
Dopo la sua professione religiosa, fu mandato in America e diventò architetto di parecchie case e chiese del Pacifico. La sua abilità in tutti gli ordini di architettura lo segnalò più di una volta alla fiducia del governo ecuadoriano, che con lui fissò i piani della grandiosa cattedrale di Cuenca. Quanti monumenti hanno immortalato il suo nome! I servizi che rese sotto questo aspetto alla Congregazione sono inestimabili. Nel convento visse come vivono i santi, nella pratica di tutte le virtù.
Ammirato, desiderato dai suoi confratelli e da tutta la città di Cuenca, restò sempre piccolo, semplice, obbediente, amico della riservatezza e del nascondimento. Alla fine della sua vita ebbe a sopportare crudeli sofferenze, che sopportò come un martire. “Io sono Redentorista –  diceva – e perciò voglio salvare le anime soffrendo per esse. In cielo pregherò soprattutto per tutti i membri della Congregazione, affinché diventino santi. Oh!la Congregazione, che madre buona!”.
Quando gli si raccomandava che avrebbe potuto risparmiare le sue forze rispondeva: “In cielo avrò abbastanza tempo per ristabilirmi”.
Alcune ore prima di morire, esclamò: “Tentazione… il diavolo è là, vicino… cacciatelo!” La tentazione sparì rapidamente con l’acqua benedetta e le orazioni giaculatrie. Alla vista dell’immagine della Madonna Fratello Jean ritornò calmo… ed egli morì come un santo. – “Domine dilexi decorem domus tuae”. Ps. 25, 8.
Professione: 19 gennaio 1854.

Il fratello redentorista J .B. Stiehler (1829-1899) apprezzato costruttore di edifici sacri, tra cui la cattedrale di Cuenca in Ecuador. (Foto in AGHR).

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
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