17 giugno
EFFEMERIDI C.Ss.R = 1893. La consolazione del successo ed il piacere di Dio
1893. La consolazione del successo ed il piacere di Dio.
Lettera del M. R. P. Desurmont, in risposta agli auguri degli Studenti di Thury-en-Valois, da cui sono estratti questi passaggi…
La Tour Saint-Joseph17 giugno 1893.
Miei carissimi Fratelli Studenti,
«Lasciatemi dirvi che, invecchiando, vedo, sento sempre più l’immensa differenza tra una vita ardente per il bene ed un’esistenza consacrata a Dio ed al suo amore.
Nella prima si lavora per la consolazione del successo; nella seconda per piacere a Dio.
Dal fondo del cuore, chiedo a Nostro Signore che nei nostri noviziati e studentati, l’attività della carità diventi lo spirito che anima le ruote del carro.
Allora tutto il resto si farà bene, anzi molto meglio, incomparabilmente meglio di quando le cose si facciano solo per propri motivi.
Pregate per me, miei buoni Fratelli, affinché questi ultimi anni siano dedicati a questa vita di carità. Non è l’opportunità che mi manca, sono io che manco alla opportunità. Mi sembra che se potessi ritornare alla vostra età, invece di prendere la strada che ho seguito, quella dell’attività, prenderei quella della carità. Vani rimpianti!
Oh la mia vita, oh anni vani!
io vi canto il mio addio!
Ma perché tanti fiori scoloriti,
perché sì pochi frutti per Dio?
Povero peccatore, prendi il tuo rosario:
è il pegno del perdono;
ed il vecchio pregando la sua madre
avrà per giudice un Dio molto buono.
Su questo, vi abbraccio con tutto il cuore nel Signore.
A. Desurmont.
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IN MEMORIAM
P. Eugenio Pladys: Saint-Trond, 1906.
Nato a Bergues-Saint-Winoc, (Nord), il 31 dicembre 1832, il P. Pladys, durante la sua erudita e feconda carriera, si mostrò vero discepolo di sant’Alfonso.
Fortemente attaccato alla Regola, ne fu fino alla fine fedele osservante. Era tra i confratelli come il testimone vivente della Congregazione, che amava di vero cuore e di cui conosceva perfettamente la storia.
Dotato di notevole intelligenza, di spirito vivo e penetrante e di rara facilità di parola, dedicò i suoi talenti al bene dell’Istituto. Professore di teologia a Wittem per dieci anni, formò numerosi soggetti che si distinsero per scienza ed eloquenza apostolica.
Lavorò poi al bene della chiesa e della Congregazione con la parola e la penna.
Missionario, il suo zelo aveva piuttosto bisogno di freno che sprone. La sua qualità e temperamento di spirito lo rendevano più adatto alla conferenza che alla predica grande; pertanto, la maggior parte della vita fu dedicata al ministero dei ritiri spirituali ed allo studio e alla preghiera.
Il P. Pladys pubblicò, in parte, la nuova Traduzione delle opere di sant’Alfonso, un libro di Meditazioni estratte da sant’Alfonso per tutti i giorni dell’anno e la Vita del Cardinale Dechamps. Compose poi un libro teologia che alcune opinioni audaci impedirono di pubblicare. Fu sempre guardato dai confratelli, malgrado la sua originalità di carattere, come un vero religioso ed uomo di non comune virtù.
Nelle espulsioni del 1903, cacciato da Sables-d’Olonne dove era di residenza, ebbe larga parte nella difesa e nell’attacco dei nemici. Un brutale agente lo spinse violentemente dalla cima di una scalinata ed egli perse conoscenza.
Dopo l’espulsione, i Superiori lo mandarono nel convento di Saint-Trond, culla della sua vita religiosa, dove desiderava finire i suoi giorni. Morì il giorno della festa della Madonna del Perpetuo Soccorso. – «Bonorum enim laborum gloriosus est fructus». Sap. 3-15.
Professione: 15 ottobre 1852.
Ordinazione sacerdotale: 4 agosto 1856.
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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE |