16 dicembre
EFFEMERIDI C.Ss.R – 1746. Enciclica del Papa Benedetto XIV sull’orazione.
1746. Enciclica del Papa Benedetto XIV sull’orazione.
S. Alfonso e il Ven. [Beato] Gennaro Sarnelli da dieci anni avevano istituito la pratica della “orazione mentale” nelle missioni. Il Padre Sarnelli la diffuse nel mondo cattolico con infiammate lettere e con le opere: il Mondo santificato e L’anima illuminata, avevano destato grande impressione nei Vescovi e nel Papa Benedetto XIV.
In data 16 dicembre 1746, Benedetto XIV inviava ai Vescovi un’enciclica sull’importanza dell’orazione mentale: «Il mezzo più efficace e più necessario per riportare le anime a Dio»
Scriveva il Papa: «Se non si vuole vedere regnare la desolazione nei cuori, , bisogna insegnare al popolo la preghiera e la pratica dell’orazione».
Ed egli sviluppa i vantaggi di questo esercizio fatto in comune nelle chiese o nelle famiglie; non teme di scendere in dettagli pratici, come ad esempio quello di darne un segnale con il suono della campana.
Così la parola dei due santi missionari ripresa dalla grande autorità del Papa echeggiò fino alle frontiere del Regno di Napoli e anche fino ai confini del mondo. Si comprende così il magnifico elogio fatto da S. Alfonso all’opera del P. Sarnelli: «Ha santificato in qualche modo il mondo intero».
– I predicatori dell’orazione mentale, imbevuti dello spirito di Alfonso, di Sarnelli, di Spinelli, risusciterebbero ancora nel nostro secolo di indifferenza e di apostasia la fede che sonnecchia e la carità che si spegne.
P.BERTHE, Vita di S. Alfonso. I, P, 239.
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IN MEMORIAM
P. Joseph Hofbauer. Friburgo, 1831.
Il P. Hofbauer nacque il 15 luglio 1765, a Sarre-Union, diocesi di Metz, da genitori devoti e di professione locandieri.
Ordinato sacerdote, fu obbligato a lasciare la parrocchia che gli era affidata. A causa della Rivoluzione francese del 1789, si ritirò presso i genitori ed esercitò di nascosto il santo ministero. Avvertito da un onesto gendarme che gli serviva la messa ogni mattina, delle imminenti perquisizioni, rivestì gli abiti da carabiniere, attraversò il Reno e fuggì.
Apprese allora che a Mont Thabor, si trovavano religiosi Redentoristi che si dedicavano alla vita religiosa ed alle missioni con grande successo. Era il 1803. Si presentò come postulante al Padre Passerat che lo ricevé nella Congregazione.
Il venerabile Superiore lo stimava grandemente: gli affidò in sua assenza la direzione della sua comunità. Padre Hofbauer, molto competente in teologia, fu incaricato di insegnarla ai giovani studenti.
P. Joseph Hofbauer seguì il P. Passerat a Valsainte. Prestando servizio nella Cappellania di saint Sylvestre, ebbe l’opportunità di apprendere i primi elementi di lingua latina da Nicolas Mauron che poi diventò Rettore Maggiore.
Come religioso, il Padre Hofbauer era dotato di grande spirito di preghiera e di orazione. La sua unione con Dio era notevole. Osservava i doveri del suo incarico e le Regole con zelo straordinario.
Tormentato dai reumatismi, sopportò con pazienza le frequenti crisi di soffocamento e si addormentò nel Signore, lasciando ai confratelli il ricordo di un religioso molto unito a Dio e profondamente attaccato alla Congregazione. – «Vita vestra abscondita est com Christo in Deo». Col. 3-3.
Professione: 25 febbraio 1804.
Ordinazione sacerdotale: 19 settembre 1789.
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Fr. Norbert (Spitznaler). Landser, 1853.
Fratello Norbert nacque a Griesseim (granducato di Baden) il 6 giugno 1774. Entrò nella Congregazione a ventinove anni ed esercitò per tutta la vita il mestiere di sarto.
Quasi sempre e dovunque fu compagno del P. Passerat, nelle peripezie attraverso la Germania e la Svizzera. Era il tempo eroico in cui bisognava soffrire molto per impiantare la Congregazione, ed il Fratello era di una devozione ammirevole; al termine della vita gli dispiaceva di non aver sofferto ancora di più per il caro Istituto.
Dopo le espulsioni da Friburgo nel 1849, invalido e decrepito, venne in Alsazia e morì a Landser. – «Omnibus omnia factus sum». 1Cor. 9-29.
Professione: 2 agosto 1805.
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P. Antoine Jenger. Santiago, 1904.
Il P. Jenger è nato ad Hagueneau, vicino Bischenberg, il 21 luglio 1838. Entrato nella Congregazione fece il noviziato ·a Saint-Nicolas-du-Port ed, appena fu ordinato sacerdote, i superiori lo mandarono in America.
L’Ecuador diventò il principale teatro della sua vita apostolica e malgrado le sofferenze patite in questo paese, l’Ecuador gli rimase sempre come amatissima seconda patria.
I suoi numerosi lavori apostolici furono benedetti dal cielo. Parecchie volte ricoprì l’incarico di Rettore e fu chiamato Visitatore della Vice provincia francese.
Il Padre Jenger morì in seguito a tanti lavori e incarichi.
Così si possono riepilogare le sue virtù: un’ammirevole dedizione per la madre Congregazione; per lei non indietreggiò davanti a nessuno sacrificio; l’amore per la Regola non aveva eguale: parlava con sentita convinzione dell’osservanza regolare.
Ristabilì in Cile il metodo di dare le missioni secondo S. Alfonso. La pietà era così profonda che, malgrado le sue numerose occupazioni, lo si vedeva assiduo ai piedi del santissimo Sacramento al punto da trascorrere in cappella più della metà delle sue giornate.
Beato il Redentorista fedele fino alla fine a Dio ed ai suoi impegni. – «Reddidit justis mercedem laborum suorum». Sap. 10-17.
Professione: 29 settembre 1858.
Ordinazione sacerdotale: 13 agosto 1865.
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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE |