14 novembre
EFFEMERIDI C.Ss.R – 1818. L’anima di ogni apostolato.
1818. L’anima di ogni apostolato.
Il Venerabile Padre Passerat, fin dal suo ingresso a Valsainte, si preoccupò di predicare un ritiro per i Padri dispersi nelle vicine parrocchie. Il 14 novembre 1818 accorsero da diversi luoghi della Svizzera dodici esercizianti. Ci è rimasto un’eco di questi santi esercizi: la predica sulla necessità della preghiera per un sacerdote in cura di anime.
«Quando parlo della necessità della preghiera per un sacerdote, non gli consiglio affatto di dedicare la gran parte del tempo a questa santa occupazione. No, no: il sacerdote deve dedicarsi totalmente alle anime a lui affidate: l’attività del ministero non deve soffrire per lo spirito di preghiera. Voglio semplicemente dire che la preghiera deve sovrintendere al lavoro del suo incarico, impregnarlo, santificarlo; lo spirito interiore deve animare le sue azioni. Senza il soccorso dall’alto, che la preghiera ci ottiene, saremo presto tanto miseri, se non peggiori di coloro che necessita guadagnare a Gesù Cristo.
Sì, senza la preghiera, il sacerdote cade rapidamente al livello del mondo… e, per una parrocchia, quale disgrazia avere a capo un uomo che non prega…. Sì, lo ripeto, una disgrazia, immensa disgrazia per il popolo, se un sacerdote, un predicatore, un missionario non sappia pregare. Immensa disgrazia per lo stesso sacerdote.
Volete procedere facendo del bene, illuminare vivamente i popoli, convertire molti peccatori, irrobustire il giusto nella virtù, farvi tutto a tutti ed attirare la benedizione divina su ciascuna delle vostre imprese? Volete assicurare al massimo la vostra salvezza?
Pregate, pregate, pregate!. – Ciascuno, adesso, sotto l’impulso di questi forti pensieri, vada a pregare in chiesa o in cella, e Dio si degni anche benedire le mie parole».
P. GIROUILLE, Vita del P. Passerat, p. 229.
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1847. Espulsione della Comunità di Friburgo (Svizzera).
I radicali della Svizzera dal 1830 perseguitavano con accanimento i cattolici. Il 3 settembre 1847 il Grande Consiglio di Berna decretò l’espulsione dei Gesuiti e dei loro affiliati.
I sette cantoni cattolici si unirono contro i persecutori e deliberarono di opporsi con la forza all’esecuzione del decreto. Ma la rivoluzione marciò contro di essi e si impossessò di Friburgo a mano armata.
Il 14 novembre 1847, il nostro convento di Friburgo fu saccheggiato, la nostra chiesa devastata, i nostri arredi sacri profanati, i nostri oggetti di culto rubati o frantumati.
Il P. Nicolas Mauron, allora prefetto degli studenti, sentì il dovere di salvare ciò che poteva essere sottratto alla rapacità di questi vandali. Gli studenti furono dispersi nelle parrocchie vicine, poi si rifugiarono o nel convento di Contamine che era stato appena fondato, o a Bischenberg.
Il P. Mauron ebbe la consolazione di vedere, durante questa bufera, gli studenti perseverare nella vocazione.
La comunità di Friburgo contava allora venticinque membri. Quattro studenti, tre novizi ed otto fratelli.
P. BERTHE, Vita di S. Alfonso, II, 689.
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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE |