14 gennaio
EFFEMERIDI C.Ss.R. = * L’orazione prima dell’azione.
* L’orazione prima dell’azione.
In questo mese di gennaio, dedicato ai grandi pensieri della Fede, ricordiamo quale fu il pensiero principale del Venerabile Padre Passerat.
I cronisti di questi primi tempi ci attestano che questo santo religioso si applicò, in vista di un ministero laborioso, a fare rifiorire a Saint-Lucius l’orazione, la mortificazione, e, in generale, tutto il lavoro della santificazione personale.
Durante i suoi cinquant’ anni di superiorato, ha sempre pensato e detto che per un Redentorista la preoccupazione della santità ricade prima di tutto su lui stesso; e sopo sugli altri; perché, secondo lui, l’azione senza l’orazione è un corpo senza anima, la quale non avendo la vita in sé, non può risuscitare quelli a cui il peccato ha causato la morte spirituale. “Se solamente – diceva, parlando di un Padre troppo agitato e troppo poco raccolto – se solamente Padre N…, e noi tutti, prendessimo per noi questa parola che Gesù Cristo disse un giorno a Santa Teresa a proposito dei Carmelitani: “I Carmelitani resteranno buoni, sia che lavoreranno di più per sé medesimi sia che per gli altri!”
“Oportet sapere ad sobrietatem”, diceva ancora. Non possiamo fare tutto, tocca al buon Dio mandare più operai. Se non lo vuole, restiamo tranquilli ed accontentiamoci del nostro piccolo possibile”.
– Ed unendo l’esempio alle parole, il Padre Passerat si impose per legge, malgrado le mille sollecitudini della fondazione nascente, di passare lunghe ore in preghiera, prendendo alle notti, quando il giorno non bastava. Così egli conservava, malgrado le occupazioni di Marta, anche l contemplazione di Maria, alla quale egli, lasciando Varsavia, aveva promesso per sempre il primo posto.
(P. DESURMONT. Vita del P. Passerat, p. 179).
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IN GLORIAM
Il Venerabile Pietro Donders, apostolo dei lebbrosi. Batavia, Guyana olandese, 1887.
[Beatificato il il 23 maggio 1982]
Pietro Donders era originario di Tilbourg in Olanda, nato da genitori poco fortunati ma timorati di Dio. Nacque il 27 ottobre 1809. Ammesso al seminario miore di Michel-Gestels prima come domestico, poi come seminarista al grande maggiore di Herlaar, dovunque si fece notare per la sua profonda umiltà e la dolcezza straordinaria del suo carattere.
Diventato sacerdote, egli volle dedicarsi all’apostolato degli schiavi, dei lebbrosi e degli indiani del Suriname. Pertanto partì per la Guyana olandese e diventò l’ apostolo dei lebbrosi. Qui incontrò il P. Swinkels, Provinciale dei Redentoristi olandesi stabilitisi nel Suriname, diventato vescovo di questa regione, e gli chiese di entrare nella Congregazione. Fece il suo noviziato con la semplicità di un bambino ed il fervore di un santo, poi tornò tra i suoi cari lebbrosi.
Per lo spazio di circa vent’ anni, unì la vita religiosa più intima alla vita apostolica più ardente. Con le sue mortificazioni, le sue veglie ed i suoi digiumi, non smetteva di fare penitenza per i peccati delle sue pecorelle. Il tempo che non doveva adoperare a recuperare le sue forze, lo trascorreva per intero ai piedi del tabernacolo o davanti all’altare della Madonna. Metteva altrettanta cura sia ad adempiere esattamente tutti i suoi doveri sia a nascondere i suoi atti eroici di virtù: egli ricercava Dio solo.
La sua ultima raccomandazione ebbe per oggetto di ispirare ai suoi lebbrosi l’orrore al male supremo: il peccato mortale. Un calvinista che l’aveva conosciuto nella colonia, diceva un giorno ad un Padre di Amsterdam: “Se è permesso canonizzare un uomo, potete mettere a colpo sicuro il Padre Donders sugli altari”.
Il P. Donders morì della morte dei santi nel lebbrosario di Batavia, e, come aveva desiderato, nel mezzo dei suoi cari lebbrosi. I suoi compatrioti di Tilbourg gli dedicarono una statua; Sua Santità il Papa Pio X l’ha dichiarato Venerabile, il 29 aprile 1913.
La sua vita è stata scritta dal P. Kronenburg ed è stata tradotta in francese dal P. L. Roelandts. – “Non recedit memoria ejus et nomen ejus requiretur a generatione in generationem”. Eccli. 39, 12.
Ordinazione sacerdotale: 5 giugno 1841.
Professione: 24 giugno 1867.
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IN MEMORIAM
P. Gustave Garénaux. San Bernardo (Cile, 1904).
Nato, il 24 marzo 1876, a Fiennes, diocesi di Arras, il Padre Gustave fece i suoi primi studi allo juniorato di Uvrier. Fin dalla sua gioventù, manifestò una grande inclinazione per la pietà, come ha portato disposizioni poco comuni alla sua professione ed al suo sacerdozio.
L’ardente desiderio del suo cuore era di dedicarsi alle missioni indiane nell’Ecuador. I superiori lo mandarono in queste regioni: Gustave voleva essere apostolo ed apostolo dei poveri e degli abbandonati. Si preparò poco a poco a questa grande missione dedicandosi con la massima applicazione al lavoro alquanto più monotono anche se meritorio del professorato.
Il Padre Garénaux aveva un cuore estremamente delicato e questa delicatezza lo portava ad un grande amore per il SS. Sacramento. Aveva l’amore della Congregazione in un grado molto alto, amava a leggere e rileggere la vita e gli scritti del nostro Padre S. Alfonso. Dio gli fece comprendere che doveva essere Redentorista con la sofferenza: in seguito all’operazione di un’ernia, gli scoppiò la peritonite.
La sua malattia fu breve, ma la sua pazienza e la sua rassegnazione furono molto grandi. “La vita è molto diversa – diceva – quando la si vede dal letto di morte”.
Nei suoi ultimi momenti, si fece ripetere dal P. superiore che l’assisteva queste parole di S. Alfonso nella quali aveva messo tutta la sua fiducia: “Non perdiamo la corona che vedo apparecchiata per chiunque vive nella osservanza e muore nella Congregazione”.
Il P. Jean Kannengiesser, Visitatore, dichiarò di non aver mai visto una morte così consolante: “Io non prego più per il riposo della sua anima – diceva – Io prego lui”.- Merces tua, magnanimis. Gen, 15, 1.
Professione: 8 settembre 1894.
Ordinazione sacerdotale: 22 settembre 1900.
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Fr. Norbert, Joseph Kceuble. Leuze (Belgio), 1910.
Fratello Norbert è nato a Griesingen, diocesi di Rottenburg, il 3 marzo 1838. Durante la sua vita religiosa si distinse per il suo grande amore del lavoro, una vita umile e nascosta ed un affetto molto vivo per la Congregazione. Il suo spirito di preghiera era ammirevole: pregava anche mentre lavorava ed lo si sentiva arrivare dicendo giaculatorie, che uscivano infiammate del suo cuore.
Dio lo visitò con una grande prova verso la fine della sua vita. Assegnato alla casa di Rumillies, Fratello Norbert fu raggiunto da alienazione mentale. Si fu costretti a condurlo a Leuze dai Fratelli di San Giovanni di Dio, dove morì dopo avere ricevuto i sacramenti. – “Memor esto mei”. Tob. 3, 3.
Professione: 8 maggio 1870.
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Jean-Pierre Marx. Uvrier 1881. Postulante studente
Jean-Pierre Marx nacque a Frisange, (Granducato del Lussemburgo) il 23 maggio 1863. Questo giovane aveva cominciato i suoi studi al collegio laico di Thionville, li portò a termine a Contamine e poi a Houdemont.
Fin dalla sua entrata al juniorato manifestò una certa dissipazione, ma sparì completamente in seguito ad un ritiro. Da allora diventò un figlio devoto, lavoratore e osservante. Soprattutto si notava in lui una carità molto grande verso i suoi compagni ed una devozione straordinaria alla Santa Vergine. Questo postulante morì durante il suo anno di Retorica e la sua morte fu accompagnata da circostanze molto edificanti. Si pensò che egli abbia visto la santa Vergine: “Oh! come è bella, come è bella”, ripeteva.
Il P. Schmitt, che ignorava completamente la morte di Marx, arrivato alle 9,30 della sera, entrando in camera dopo la disciplina, vide Marx con il viso scuro ed inquieto per alcuni istanti, poi gioioso e radioso. Sentì poi una voce che gli diceva: “Un poco di purgatorio e presto in paradiso!” – Marx aveva diciotto anni.
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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE |