13 gennaio
EFFEMERIDI C.Ss.R. = 1855. Lettera del Reverendo Padre Mauron, Superiore Provinciale della Francia sullenuove fondazioni.
* 1855. Lettera del Reverendo Padre Mauron, Superiore Provinciale della Francia sulle nuove fondazioni.
In un Memoriale dedicato a ricordarci gli avvenimenti e fatti principali della nostra famiglia religiosa, non è opportuno ricordarsi anche dei consigli dei superiori dati a quelli che hanno avuto o avranno l’incarico di propagare il nostro santo Istituto?
Nell’anno 1855, un anno dopo la fondazione di Châteauroux, alla vigilia d i essere eletto Rettore Maggiore al Capitolo del 26 aprile, il P. Nicolas Mauron, Provinciale della Francia, scriveva ai Padri di questa comunità una lettera di cui ecco i passaggi principali:
“È mio dovere, miei cari Padri, di mettervi sotto gli occhi le condizioni che il Nostro Padre S. Alfonso esigeva da quelli che erano chiamati ad essere i fondatori di una nuova comunità. Innanzitutto, S. Alfonso chiedeva un grande amore di Dio; perché – diceva – anche le opere più splendide, se non le si riferiscono a Dio, sono tempo perso, mentre un bene inferiore fatto in vista di Dio porta frutti infiniti.
Affinché questo amore di Dio possa esistere e possa svilupparsi in noi, occorre assolutamente nutrire nel nostro cuore la vera e solida pietà, e questa non si acquista e si conserva che con il raccoglimento, la modestia, l’osservanza del silenzio, la fedeltà scrupolosa a compiere gli esercizi giornalieri prescritti dalla nostra santa Regola, con l’amore alla preghiera e alla meditazione, ed infine con l’impiego coscienzioso dei mezzi che le nostre Costituzioni ci prescrivono.
Il vero amore di Dio richiede ancora da ogni Redentorista lo spirito di povertà e di ubbidienza. “Se manca l’ubbidienza – diceva S. Alfonso – , manca tutto… In quanto alla povertà, è una predica muta e che fa più effetto di cento prediche ben preparate“…
Se S. Alfonso esige queste disposizioni da ogni Redentorista, a maggior ragione queste si devono trovare in quelli che sono stati scelti dalla divina Provvidenza per essere fondatori di una nuova casa dove, di solito, si deve fare a meno di molte cose, anche di quelle che le nostre sante Regolano ci accordano…
La vostra comunità non è numerosa e così vi manca l’emulazione; ma consolatevi, perché S.Alfonso dice che il Signore è più soddisfatto di due o tre che sono umili e mortificati che mille imperfetti…
Mi raccomando…” – Nicolas MAURON, sup. prov.
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IN MEMORIAM
Fr. Pierre Deltour. Uvrier 1893
Sembra che il cielo abbia chiamato il Fratello Deltour nella Congregazione solo per il tempo necessario per prepararlo a fare una buona e santa morte.
Nato a Mouscron, diocesi di Bruges, il 21 dicembre 1871, il Fratello Deltour, fin dall’inizio della sua professione religiosa, si dedicò tutto alla sua vocazione nella semplicità del suo cuore; così Dio lo gratificò di quell’affetto che riserva ai suoi amaci: la croce; una malattia di stomaco molto dolorosa e pene interiori molto difficili.
Mandato al postulantato di Uvrier per riprendersi in salute, diceva ai suoi confratelli: “Morendo nella Congregazione, sono sicuro del mio paradiso“. Questo giovane professo di tre mesi fu umile e modesto. La sua carità fraterna arrivava fino alla tenerezza ed una delicatezza squisita. Morì a ventidue, già pieno di giorni e di meriti! – “Opus justi, ad vitam “. Prov. 10-16.
Professione: 15 ottobre 1892.
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Fr. Fortunat (Allamand). Susa (Italia), 1914.
A Saint-Jean de Tholôme, diocesi di Annecy, nacque il 5 febbraio 1858 il caro Fratello Fortunat, da una famiglia onorabile e profondamente cattolica. Ricevuto come postulante, affascinò tutti i suoi confratelli per la dolcezza del suo carattere e della sua parola.
Durante la prima parte della sua vita religiosa il buon Fratello fu assegnato a Roma per dieci anni al servizio del Rev.mo Padre Mauron che aveva notato la sua calma e la sua pietà straordinaria. Il suo amore per l’ordine, per la pulizia ed anche l’amabilità dei suoi tratti lo posero all’attenzione dei suoi superiori per gli i carichi di sagrestano e di portinaio.
La sua ultima malattia fu molto sofferta. Ma attese la morte con quella serenità e rassegnazione di cui aveva dato spesso l’esempio. – “Beati mites,quoniam possidebunt terram” Ps. 36-11.
Professione: 19 luglio 1885.
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P. Arthur Mouton. Dunkerque, 1920.
Il. P. Mouton nacque ad Onnaing, diocesi di Lilla, il 22 gennaio 1860, da una famiglia molto cristiana.
Durante i suoi studi si mostrò quello che poi doveva essere come missionario: uno di più intelligenti e dei più valenti lavoratori della provincia di Parigi. Aveva un vero culto per la Congregazione.
Apostolo nel fondo dell’anima, viveva solamente per le missioni e i ritiri. La sua intransigenza sui principi era conosciuta da tutti; ma lo si sapeva buono e compassionevole.
Egli predicò un gran numero di ritiri ad ecclesiastici, religiose e confratelli. Gli uomini, soprattutto, gustavano la sua predicazione sempre solida e fortemente ragionata. Faceva pregare molto durante le missioni e neppure le occupazioni più assorbenti gli impedivano di recitare ogni giorno il suo breviario. Compose un’opera molto apprezzata dai membri della Congregazione: “Il Redentorista che imita Gesù Cristo con la pratica delle dodici virtù dell’anno”; e un’altra: “L’Orazione per tutti”, ed alcuni foglietti di devozione.
Nel ringraziare il P. Mouton per il suo lavoro sull’imitazione delle virtù del Nostro Signore, il Padre Raus gli scriveva “quanto era stato felice di trovare nel suo libro il vero spirito delle nostre sante Regole”. Ed aggiungeva: “Se ce chi pensa che un Redentorista possa accontentarsi di un’imitazione delle virtù del Signore fatta come la farebbe un cristiano o un sacerdote secolare, Voi nella vostra Introduzione provate che la nostra Regola ci obbliga ad un’imitazione formale e lo provate con gli stessi testi della Regola…. Io sono persuaso che chi se ne servirà fedelmente non tarderà a fare grandi progressi nell’imitazione del nostro divin Maestro. (Lettera del 31 marzo 1909).
Il P. Mouton era da un anno rettore della casa di Dunkerque quando morì improvvisamente, assistendo ad un funerale, alla fine del Dies irae. La vigilia ancora aveva predicato e cantato nel pieno della sua forza. Tuttavia egli si aspettava questo brusco arrivo della morte. – “Beati qui in Domino moriuntur“. Apoc. 14-13.
Professione: 24 settembre 1880.
Ordinazione sacerdotale: 18 marzo 1887.
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P. François-Xavier Weiss. 1923. Santiago.
Il Padre Weiss, di origine alsaziana, nacque il 25 novembre 1854 ad Ebersheim, diocesi di Strasburgo. Dopo la guerra del 1870, optò per la Francia e si recò al piccolo seminario di Autrey per finire i suoi studi cominciati in Alsazia.
All’età di vent’ anni entrava nella Congregazione in Avon.
L’espulsione dei religiosi nel 1880 lo condusse allo Studendato di Oosterhout, poi di Dongen in Olanda, ed in queste case, dove tutto era da costruire, il Padre Weiss dimostrò le sue grandi attitudini per i lavori manuali.
Il Padre Desurmont, allora Provinciale, lo mandò a Cuenca in America: qui la chiesa e la casa gli devono molto dal punto di vista materiale. Fu uno degli organizzatori entusiasti delle carovane di Indi, necessarie in questo paese privo di vie di comunicazione, a far arrivare, a piedi, i materiali necessari alle costruzioni. Grazie alla sua dedizione ed alle sue conoscenze, curò mirabilmente i suoi confratelli malati.
Come religioso, il R. P. Weiss aveva lo spirito alfonsiano, lo spirito di famiglia e si mostrava dovunque figlio della Congregazione.
Sebbene di modi un po’ bruschi, era amato per la sua dedizione e lo spirito di fede.
Come missionario, non poté fare tutti i lavori che avrebbe desiderato. Due gravi malattie, il tifo ed il vaiolo, gli impedirono di andare in missione in maniera regolare. Si dedicò allora al ministero delle confessioni che erano molto numerose nella chiesa di Cuenca. Grazie alla sua saggia direzione, un buon numero di giovani dissero addio al mondo per entrare nei differenti Ordini religiosi.
Nel gennaio 1923 si manifestò un attacco cerebrale che fece rapidi progressi; il caro Padre non tardò ad andare in cielo a ricevere la ricompensa per la sua grande dedizione alle anime e alla Congregazione. – “Esto fidelis usque ad mortem et dabo tibi coronam vitae”. Apoc. 2-10.
Professione: 1 novembre 1874
Ordinazione sacerdotale: 19 febbraio 1882.
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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE |