Melaccio Donato redentorista

P.  Donato Melaccio (1732-1764) – Italia.

P.  Donato Melaccio (1732-1764)

Nacque in Calitri il 18 luglio 1732, pochi mesi avanti la nascita della Congregazione.

Si ritirò da giovane nell’ Istituto, ove visse da semplice convittore un anno e mezzo, prima di poter cominciare il noviziato.
Fu ammesso alla professione il 16 luglio 1752.

Fece poi gli studi con gran profitto spirituale e temporale. Dopo il sacerdozio fu applicato all’ ufficio della santa predicazione con molto vantaggio delle anime.

Con la sua voce sonora, egli sbigottiva i peccatori più induriti: quando faceva l’atto di contrizione, i suoi lamentevoli accenti risonavan nei cuori come la voce stessa di Dio.
Pareva uno stupore come un uomo di statura piuttosto bassa che alta avesse una voce così ampia, che faceva rimbombare tutta la Chiesa.

Ma col tanto sforzarsi nel predicare gli venne nel pulpito medesimo un trabocco di sangue mentre eccitava il suo uditorio al dolore, e d’allora in poi precipitò, a così dire, verso la tomba, felice, egli diceva, di morire e di dare il sangue e la vita per amore di Gesù».

S. Alfonso lo consolò nei suoi patimenti con questa lettera veramente paterna:

«Mio caro figlio, Dio sa la pena  che mi ha cagionata la nuova della vostra infermità; ma mi rassegno alla volontà di Dio, che così dispone. Rassegnatevi ancora voi, abbandonandovi tutto nelle braccia del vostro buon Dio che vi vorrà togliere da questo mare così pericoloso del mondo, perché vi vuol salvo.
Consolatevi e state sicuro della vostra eterna salute perché morite nella Congregazione! Poveri coloro che sono stati nostri e muoiono fuori della Congregazione !
Che serve la vita, se non per fare una buona morte in grazia di Dio? che più bella cosa che finire il tempo di far più peccati ed uscire dal pericolo di perdere Dio ?

Quando dunque vi affliggerà il pensiero della morte, ravvivate la confidenza e la rassegnazione, e dite: – Mentre ora Dio vuole ch’ io lasci il mondo, questo è il meglio per me. Chi sa, che se foste scampato non vi si fosse svoltato il cervello, come a tanti altri ?
Allegramente. Dio vi vuol salvo!
Se vi chiama all’ altra vita, non lasciate di raccomandarmi alla Madonna, alla quale io vi raccomando prima e dopo la vostra morte, se la vostra sarà prima della mia.
Ma se voi andate prima di me all’ eternità, poco potrò stare a seguitarvi.
E così spero tra poco di rivedervi in luogo di salute ad amare Dio, senza pericolo di essere più separati» .

Poco dopo aver ricevuto questa assicurazione della sua salvezza eterna, il giorno di Pasqua, 22 aprile 1764, nel Collegio di Pagani, tutto allegro perché moriva per amore di quel Redentore che aveva dato per noi il suo sangue e la sua vita, spirò finalmente la sua bell’ anima.

Fu onorato di convenienti funerali, e sepolto nella nostra Chiesa sotto il Collegio.
(Lett. 1- 514, 535- Berth. 450, 817).

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Profilo tratto da
Biografie manoscritte
del P. S. Schiavone – vol.1
Pagani, Archivio Provinciale Redentorista
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Calitri (AV), in una foto presa da internet. - P. Donato Melaccio, era un redentorista nativo di questo popoloso paese, patria di altri redentoristi; si gettò con ardore nell'apostolato delle missioni al popolo rimanendovi quasi vittima. Una lettera inviatagli da S. Alfonso ancora oggi richiama l'adesione alla volontà di Dio nelle malattie che accompagnano la vita l'uomo.

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