23. MEDIATRICE DI PACE TRA DIO E I PECCATORI
Che deve fare un peccatore che per sua disgrazia è divenuto nemico di Dio? Bisogna che trovi un mediatore che gli ottenga il perdono e gli faccia ricuperare la divina amicizia che ha perduto. “Consolati, dice san Bernardo, o miserabile che hai perduto Dio. Il tuo Signore stesso ti ha dato il mediatore, il suo Figlio Gesù, che può ottenerti tutto ciò che desideri”.
Ma, esclama il Santo, perché gli uomini dovrebbero ritenere severo questo Salvatore così pietoso, che per salvarci ha dato la vita? Perché dovrebbero credere terribile colui che è tutto amabile?
Peccatori sfiduciati, che timore avete? Se temete perché avete offeso Dio, sappiate che i vostri peccati Gesù li ha affissi alla croce con le sue stesse mani squarciate e avendo già soddisfatto con la sua morte la giustizia divina, li ha già tolti dalle anime vostre. Ecco le belle parole di san Bernardo: “Pensano che sia severo colui che è la stessa bontà; terribile chi è lo stesso amore. Che cosa temete, uomini di poca fede? Egli ha affisso con le sue stesse mani i nostri peccati alla croce”. Ma se mai, aggiunge il Santo, tu temi di ricorrere a Gesù Cristo perché ti spaventa la sua divina Maestà, dato che facendosi uomo egli non ha cessato di essere Dio, vuoi un altro avvocato presso questo mediatore?
Ricorri a Maria. Ella intercederà per te presso il Figlio che certamente l’esaudirà e il Figlio intercederà presso il Padre che non può negare nulla a suo Figlio. […]
Fu questo il principale compito affidato a Maria quando fu posta sulla terra: risollevare le anime decadute dalla grazia divina e riconciliarle con Dio. Pasci i tuoi capretti (Ct 1,7 Vg). Così le disse il Signore nel crearla. Sappiamo che i peccatori sono raffigurati dai capretti e che come gli eletti – raffigurati dalle pecorelle – nella valle del giudizio saranno collocati a destra, così questi saranno posti a sinistra. Questi capretti, dice Guglielmo di Parigi, sono affidati a te, o Madre, “affinché tu li converta in pecorelle e quelli che per le loro colpe meritavano di essere posti a sinistra, per la tua intercessione siano collocati a destra”.
Così il Signore rivelò a santa Caterina da Siena di aver creato questa sua diletta Figlia “come un’esca dolcissima per prendere gli uomini, specialmente i peccatori” e attirarli a Dio. Ma bisogna qui notare la bella riflessione di Guglielmo Anglico sul passo del Cantico il quale dice che Dio raccomanda a Maria “i capretti suoi”, perché la Vergine non salva tutti i peccatori, ma solamente coloro che la servono e l’onorano. Quelli invece che vivono nel peccato e non l’onorano con speciali omaggi, né si raccomandano a lei per uscire dal peccato, sono capretti, ma non di Maria, e nel giudizio saranno miseramente posti a sinistra con i dannati. […]
Quanti peccatori ostinati attrae ogni giorno a Dio questa calamita dei cuori, come ella stessa si chiamò, dicendo a santa Brigida: “Come la calamita attira il ferro, così io attiro a me i cuori più induriti per riconciliarli con Dio”. Questo prodigio si sperimenta non rare volte, ma ogni giorno. Da parte mia ne potrei attestare molti casi avvenuti nelle nostre missioni, dove alcuni peccatori restati duri più del ferro malgrado tutte le altre prediche, al solo sentir celebrare la misericordia di Maria, si sono pentiti e sono tornati a Dio. […]
Nella preghiera (dopo l’offertorio) della messa per la vigilia di Maria Assunta, la santa Chiesa ci fa sapere che la divina Madre è stata “innalzata da questa terra al cielo affinché interceda con fiducia per noi peccatori” presso Dio.
(da Le Glorie di Maria, Parte I, VI, 3)
Ogni giorno un’immagine di Maria