Marzo 20 AmoreDio

20 marzo
L’amore a Gesù Cristo mette i suoi amanti in una totale indifferenza per cui tutto ad essi è uguale, il dolce e l’amaro. Niente vogliono di quel che piace a se stessi e tutto vogliono di quel che piace a Dio. Con la stessa pace si impiegano nelle cose grandi e nelle piccole, nelle cose grate e nelle dispiacevoli: basta loro che piacciano a Dio. (S. Alfonso, in Pratica di amare Gesù Cristo,  cap. VII, 9 ed. Favero 1953).

  • Appena il fratello Vito Curzio giunse a Scala dove si trovava la prima Comunità Redentorista, gli fu comandato di servire a tavola. Questa umiliazione alla quale non era preparato lo fece scattare:  «Io servire a tavola, lavare i piatti, avvilire così la mia nascita?!». A questo pensiero stava per ribellarsi, quando un sacerdote si unì a lui nel servir i Fratelli e nel lavare i piatti in cucina. Questo sacerdote era Alfonso; e questo suo atto valse ad ammansire il focoso gentiluomo e ad indirizzarlo per sempre nella via della santità.
  • Una sera fu assegnato il novizio Ribera a fare la lettura in refettorio;  era l’opera del Crasset “La vera divozione verso Maria Vergine». Giunse là dove il dotto autore intesse a Maria una corona bellissima di lodi, riportando molte sentenze di vari Padri latini e greci, riportate in margine al loro testo originale. Il Ribera con grande disinvoltura e molto speditamente cominciò a leggere i testi greci e latini che si trovavano in margine. Il Padre Maestro allora scattò in piedi, gli ruppe la parola sul labbro e prese a rimproverarlo fortemente, tacciandolo di superbia; infine gli impose di scendere dalla cattedra e di inginocchiarsi. II Ribera scese giù e ginocchioni, a testa bassa, ricevette l’aspra riprensione senza dar segno di alcun risentimento. Quando alla fine parve bene al Maestro di cessare, gli comandò di tornare a posto e di continuare la lettura. Ed egli con edificazione di tutti ritornò a leggera con voce ferma e pacatissima.

 Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987.

Ciorani (SA), Cappella del Capitolo - Fratello Vito Curzio, 1707-1745, uno dei primi redentoristi e fedele compagno di S. Alfonso.

Dal Calendario storico C.Ss.R.

  • 20 marzo 1786 = Muore a Nola il Padre Alessandro Di Meo. S. Alfonso lo apprezzava molto quale consigliere teologo. Si distingueva per la sua scienza (scrisse diversi volumi sulla storia dei Regno di Napoli) e per la sua eloquenza. Diceva il vescovo di Muro: “Se il diavolo ascoltasse i discorsi del Padre Alessandro, si convertirebbe“.
  • 20 marzo 1953 = Muore a Puebla il padre Pedro Pérez. E’ stato il fondatore della Congregazione in Messico e ha saputo sostenerla nonostante le persecuzioni. Era di energia simile a quella di S. Clemente.
  • 20 marzo 1774 = Muore a Napoli il fratello Francesco Tartaglione. Da giovane voleva farsi gesuita. Quando chiese a S. Alfonso di essere ammesso nella Congregazione, questi gli disse: “Amico mio, qui non troverai le stesse comodità di quelle che troveresti presso i gesuiti“. Tuttavia, Francesco insistette e divenne un fedele religioso … sino a un giorno in cui, furibondo, se ne uscì con numerosi insulti. S. Alfonso lo privò dell’abito e dei voti per sei mesi. Santo rimedio! Da allora divenne un modello di umiltà.

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